Ponte di Legno-Tonale: il bike paradise che non ti aspetti
La località alpina al confine tra Lombardia e Trentino è diventata una vera e propria area bike friendly. La mountain bike è nel suo habitat naturale ovviamente, ma se amate le sgambettate con la bici da strada potete approcciare (con umiltà) le sfide epiche del ciclismo classico con i passi Gavia e Mortirolo (chiusi al traffico, ma aperti ai ciclisti, il Mortirolo il 27 luglio, il Gavia il 29, nonché nello stesso ordine il 31 agosto e il 2 settembre). Pane per le vostre gambe. Non solo, a portata di famiglia c’è una pista ciclabile asfaltata che collega Ponte di Legno ad Edolo, lunga 22 km e attrezzata con le colonnine per la ricarica delle bici elettriche, che corre lungo il fiume Oglio attraverso piccoli borghi di montagna e ponticelli in pietra e legno. Ma anche, scendendo in Trentino dal Tonale, la bellissima pista ciclabile di 35 km della Val di Sole che scorre lungo il fiume Noce.
Se invece sono le ruote artigliate a solleticare il vostro ego, l’area Ponte di Legno – Tonale saprà soddisfarlo appieno. Dal Flow Bike Park al Passo del Tonale, unito ai più tecnici tracciati di Ponte di Legno e Temù, un’offerta davvero completa, che abbiamo potuto testare durante la due giorni dei Bike Days, affrontando il bike park e girando lungo i numerosi percorsi cross country (su strade bianche) e più impegnativi Enduro, con dislivelli elevati e passaggi tecnici per rider scafati.
Il Bike Park Ponte di Legno – Tonale
Il gravity si pratica anzitutto sulle tre le piste al Tonale, mai troppo difficili, sempre all’insegna del flow. Il park, servito da un’unica seggiovia (la Valbiolo, purtroppo senza ganci per le bici) offre un terreno molto scorrevole e dal buon grip dove lasciare scorrere bici da DH e enduro. Tra le tre quella con più appeal è la “Black Shadows”, la nera (anche se può essere affrontata anche senza una grossa esperienza) caratterizzata da un’infinita serie di tabletop, kick, doppi, drop, road gap ed emozionanti passaggi su passerelle in legno e alcuni passaggi tecnici, che rendono la discesa davvero divertente e varia.
La “Upper Way”, rossa di difficoltà intermedia, lunga 2,6 km è un flow trail composto da dossi, sponde e panettoni, che possono essere percorsi anche da biker meno esperti.
Cosa che vale anche per la “Easy Riders”, la blu, la più accessibile, anche da chi è a digiuno di mtb.
Oltre al Tonale il park sfrutta anche il versante che scende verso Ponte di Legno. Qui si incontra subito la “Blue Sky”, il flow trail super scorrevole e divertente che finisce alla stazione intermedia della cabinovia che da Ponte sale al Tonale. Davvero ben disegnata e tracciata, è la pista ideale per lasciare scorrere la bici sfruttando sponde, dossi, qualche passaggio tecnico naturale sotto bosco e salti a non finire.
Ci sono poi i 4 tracciati naturali, che non abbiamo avuto modo di provare, che scendono verso Ponte e Temù. La rossa “Red Carpet” che sfrutta la seconda parte della cabinovia Pontedilegno-Tonale, la “Valbione Snake” che invece si sviluppa lungo la seggiovia Valbione e per finire la “Casola Snake” e la “Temù Vertical” che sfruttano la seggiovia Roccolo Ventura (Temù).
Il giornaliero costa € 20, settimanale (6gg) € 80 e stagionale € 150. Ed è anche possibile acquistare un bike pass da 3 ore al prezzo di € 15.
Adamello bike Arena, paradiso dell’escursionismo mtb
Nella seconda giornata dei Bike Days non ci siamo fatti scappare la possibilità di fare un po’ di escursionismo alla scoperta del bellissimo territorio al cospetto dell’Adamello-Brenta. Sono 16 i tracciati “Enduro” proposti nell’area dell’Adamello, consultabili anche da mobile con app dedicata (Adamello Bike Arena), interamente mappati con il GPS e segnalati da cartelli dedicati.
Ogni biker può optare per l’itinerario più adatto alle proprie capacità e preparazione fisica grazie alla mappa con chilometraggi e dislivelli, divisi in tre livelli di difficoltà: blu (facile), per chi cerca un percorso poco impegnativo; rosso (medio), dedicato a chi è abbastanza allenato e nero (difficile) con dislivelli elevati e tratti tecnici, anche ad alta quota.
Il consiglio, in ogni caso, è quello di chiedere sempre ai locals e alle guide, per non sottovalutare il percorso e rischiare di fare qualcosa al di la delle proprie capacità (e capita, fidatevi).
Dal Tonale, con la guida Matteo Aielli di Ponte di Legno Trails (http://www.pontedilegnotrails.it), abbiamo percorso il percorso n°7 (http://www.pontedilegnotonalebike.com/it/percorso/n-7-camos) denominato Camos, indimenticabile per paesaggi selvaggi e i magnifici single track. Un percorso davvero impegnativo, di grande dislivello (ma affrontabile in scioltezza con una e-bike), che dal Tonale scende verso Ponte di Legno sul flow trail del bike park, sale e imbocca la bellissima Val di Viso e sale a 2400 metri al rifugio Bozzi con una ripida carrareccia (rifugio che merita una sosta, la visita alle trincee e al piccolo museo della Guerra Bianca).
Nella seconda parte del giro si torna al Passo del Tonale seguendo il sentiero Camos, un single track in costa, esposto sulla Val di Viso e Ponte di Legno, capace di regalare parecchie soddisfazioni per paesaggi e guida. In totale, 31 Km e 1400 metri di dislivello che impegnano per abbondanti 3-4 ore.
Inserito nel Parco Nazionale dello Stelvio, in un contesto storico-naturalistico di estrema bellezza, è un percorso dai molteplici interessi: scenografici, con magnifiche vedute sulla conca di Ponte di Legno e sulla Valle di Pezzo; storici, per la presenza dei resti della Grande Guerra; architettonici, perché si attraversa un villaggio alpino, Case di Viso, ancora ben conservato e naturalistici, per la nutrita presenza di animali selvatici e per la ricca flora alpina.
Tutte le info sui pacchetti turistici, i bike hotel, gli enduro trail e il park sono sul sito www.pontedilegnotonale.com
Testo: Marco Trabucchi
Foto: Giacomo Podetti
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