RACE INSIDER – Campionato Italiano Dh 2019, Loris Revelli
Sapevo che non sarebbe stata una gara semplice, il Campionato Italiano si affronta con un peso enorme sulle spalle, la consapevolezza di poter vincere una maglia importante per tutta la vita o perdere. Perdere, questione di pochi centesimi di secondo. Siamo onesti: nella mente di un’agonista non basta partecipare.
Il team ed io ci siamo andati a Sestola carichi, abbiamo studiato ogni minimo dettaglio, dalla preparazione atletica alla preparazione della mountain bike, attrezzatura e organizzazione precisa e curata nel minimo dettaglio.
Il giovedì pomeriggio assieme ai ragazzi del Bike Center Cimone, ci siamo recati sul percorso di gara per fettucciare il tracciato e valutare qualche modifica.
Agli occhi di molti sembrerà una sciocchezza, ma percorrere il percorso a piedi più e più volte permette di vedere e memorizzare cose che in bici ci si scorderebbe. A piedi è possibile “toccare” gli ostacoli, vederli da vicino, da altre prospettive, memorizzare le radici e i singoli sassi che in gara potrebbero tradire una performance preparata in molti mesi d’allenamento.
Venerdì mattina: iniziano le prove
Abbiamo trovato il percorso alquanto polveroso, ma nonostante questo il grip era apprezzabile. In certi tratti c’erano almeno tre dita di polvere sul trail e molti solchi obbligavano traiettorie che avrei preferito modificare, in base al mio stile di guida e alla mia interpretazione di alcune curve.
Il mio mood era positivo e mi sentivo a mio agio anche grazie ai tecnici con cui siamo riusciti a perfezionare il feeling con la bici durante questa giornata di prove libere.
A fine giornata si è svolta una discesa commemorativa per ricordare Corrado Herin, uno dei più grandi campioni della downhill: un momento molto emozionante visto anche il rapporto d’amicizia e le numerose collaborazioni avute con lui in precedenza.
Sabato – Seeding Run
La giornata inizia alle 6:00 con un grande temporale che si è abbattuto sulle montagne modenesi, tuoni e fulmini hanno ricoperto Sestola e bagnato la pista rendendola molto insidiosa.
Durante la giornata il tempo si è trasformato: un sole molto caldo ha migliorato le condizioni nei tratti tra un bosco e l’altro, rimanendo però molto slippery in alcune sessioni molto ripide del sottobosco.
Ho optato per delle gomme intermedie in vista della seeding run iniziata del tardo pomeriggio, pur consapevole di dover lasciar correre di più la mia Trek Session nel veloce per non perdere velocità importanti. In gara ho cercato una guida molto pulita senza prendere particolari rischi per evitare cadute compromettenti, la quale mi ha consentito di guadagnare la prima posizione con un tempo di 2’15″569 ed un un distacco di +1.706 dal secondo.
Ero tranquillo, avevo fatto una buona discesa, ma la gara sarebbe stata il giorno successivo.
Domenica – la Finale
Mi sveglio carico e pronto per affrontare al meglio la gara. Il terreno era davvero inzuppato delle abbondanti piogge del sabato sera, ma come per il giorno precedente il cielo azzurro ed il sole hanno permesso una quasi totale asciugatura del tracciato di gara. Essendo stato il primo classificato del sabato ho avuto la fortuna di partire per ultimo, su una pista pressoché asciutta.
Ore 16.00: arriva il momento di dare al massimo!
-5, 4, 3, 2, 1, parto scaricando tutta la tensione sulle pedivelle.
Sono partito in modo molto impulsivo, troppo.
Arriva la prima curva e la sbaglio, una gran sbandata del posteriore che mi sconcentra. Ho il cuore in gola, guardo in giro e non capisco cosa mi stia succedendo. Cerco di prendere fiato ma ecco un altro errore sempre nella parte alta del tracciato. Se continuo così me ne torno a casa a mani vuote, devo assolutamente cambiare strategia.
Giunto ai primi rettilinei cerco di riprendere fiato, sono ormai a metà percorso e finalmente sono riuscito a rilassare la mente, ora davanti a me c’è solamente la seconda parte di gara da aggredire cercando di replicare la guida pulita e redditizia del giorno precedente.
Ecco che ora inizio a sentirmi meglio, sono concentrato e mi sento più sicuro… I ripidoni li affronto razionalmente, non lascio nulla al caso e cerco di ripercorrere le traiettorie che mi ero preparato nella mente.
Ultimo tratto di bosco, curva a destra, rettilineo ed entro nel tratto di cemento.
Mancano 150 metri ed una sola curva, inizio a tirare le somme. Non è stata la migliore run che potessi fare, il tempo ormai è fatto. Alcuni errori gli ho commessi ma ho cercato di recuperare il possibile.
Inversione a sinistra tra i meterassoni di protezione. In fondo le bandiere Gravitalia che segnano la fine della gara, una volta passate il cronometro decreterà la realtà dei fatti.
Arrivo, freno e vedo la gente esultare come non mai! Mi vengono incontro a braccia alzate, realizzo che ho Vinto! Mi giro verso il tabellone del cronometro: 1. Revelli 2’11″833!
Abbracci, fotografie, mi sento in un turbine di felicità, la mia ragazza mi abbraccia con le lacrime agli occhi. La vittoria tanto sperata è arrivata.
Si, oggi la maglia tricolore di CAMPIONE ITALIANO DH la indosso io!
Grazie al mio team, grazie agli sponsor, grazie agli amici per tutto il supporto che mi avete dato, sono contento di aver raggiunto questo obiettivo anche grazie al vostro sostegno!
Ora la mente va al prossimo appuntamento a Vallnord (AND) il 5 Luglio, per la quarta tappa di Coppa del Mondo.
Foto: Bulk Media e Yuri Cortinovis
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