Intervista a MARCELLO PESENTI, campione italiano Enduro 2019


 
Marcello Pesenti è stato l’atleta da battere in questo 2019 di Superenduro, il giovane bergamasco ha spiazzato la concorrenza aggiudicandosi inoltre il titolo di campione italiano a La Thuile.
 
L’abbiamo conosciuto di persona e ci ha colpito la sua genuinità, la sua naturalezza nel fare ciò che fa: Vincere.
 

 
MTBTECH: Marcello dicci com’è andata la stagione appena terminata e quali sono state le tue aspettative più azzeccate. Molti atleti non pensano subito a vincere tutto ma di conquistare il successo a passo dopo passo.
 
MP: Avevo molte aspettative per questa stagione con la nuova squadra Marchisio bici, è stata la prima stagione in cui sono riuscito a partecipare a tutte le tappe di EWS (tranne quella in California). È stato molto impegnativo, soprattutto la trasferta in Nuova Zelanda e subito dopo in Australia. Sono state anche le prime due gare della stagione, la prima conclusa in 48° posizione e la seconda parecchio indietro per un problema meccanico, quindi non era partita nel migliori nei modi! Poi pian piano, allenandomi e gareggiando, la condizione è migliorata e alla fine sono riuscito a vincere la tappa di Superenduro a Lerici e con un 2° posto a Punta Ala e un 4° posto all’Abetone ho vinto anche la classifica finale, e subito la settimana dopo a La Thuile ho vinto anche il campionato italiano. In pratica è andata esattamente come speravo, è mancato solo un risultato soddisfacente in EWS ma in realtà la stagione non è finita dato che manca l’ultima di EWS a Zermatt, quindi incrociamo le dita.
Ovviamente tutti quelli che gareggiano puntano a vincere e questo vale anche per me. A volte la fretta di vincere o di andare forte porta a fare degli errori ma quest’anno mi sentivo pronto e con la giusta tranquillità che mi dava la squadra.
 

 
MTBTECH: Dalla tua giovane età di atleta raccontaci un po’ come hai iniziato, quali sono state le tappe che metterai sul tuo albo d’oro e come ti vedi tra cinque anni a livello professionale e atletico.
 
MP: Non sono proprio giovanissimo, vado per i 25 e sono un po’ di anni che guido una bici. Da quando ne avevo 11 ho iniziato gareggiando su strada fino ai 19, poi quando mi sono accorto che non mi divertivo più ho smesso e l’anno dopo ho iniziato a fare qualche gara di enduro. Ora questa è la mia sesta stagione nell’enduro.
Sicuramente le gare che mi ricorderò sono: la prima a Sestri Levante nel 2014, per poi passare a questo anno pieno di soddisfazione con la prima a Lerici in cui ho ottenuto la prima vittoria nel Superenduro, poi la gara di EWS a Canazei in cui ero nella top 10 fino a prima dell’ultima speciale in cui per un mio errore ho rovinato tutto, e poi la vittoria della maglia tricolore a La Thuile.
Fra 5 anni sinceramente non lo so, è un periodo molto lungo nell’enduro. Spero di riuscire a continuare a correre e ottenere risultati soddisfacenti.
 


 
MTBTECH: Parlaci della tua bici e che rapporto hai con il tuo mezzo. Come te la senti addosso e come scegli ad esempio gomme, pressioni e setting delle sospensioni. Hai qualche astuzia tecnica che ti aiuta (o ti ha aiutato) in qualche situazione di gara?
 
MP: La mia bici è una Trek Slash taglia XL. Mi ci trovo benissimo, è molto maneggevole anche nelle curve strette e stabile nei tratti scassati e veloci. Per quanto riguarda le gomme uso lo stesso modello da ormai 3 anni, con cui mi trovo benissimo: all’anteriore monto la Bontrager G5 da 2.5 (pressione 1.6/1.65 BAR) e al posteriore la Bontrager SE5 da 2.35 (pressione 1.8/1.85 BAR). In entrambe ci metto il sistema antiforatura Soulciccia. Per quanto riguarda le sospensioni, sia la forcella che l’ammortizzatore sono Ohlins, entrambi a molla e per il setting se ne occupano i tecnici di Andreani. In gara non faccio niente di particolare, provando poco non cerco la linea più veloce e quindi magari più difficile ma quella in cui mi sento più sicuro e, paradossalmente, più veloce.
 

 
MTBTECH: Secondo te come si è evoluto e come sarà il Superenduro? Ci sono aspetti del regolamento attuale che cambieresti per rendere ancora più spettacolare questa disciplina? Ti abbiamo visto partecipare alle EWS, cosa ne pensi di queste esperienze che permettono a molti atleti di conoscere altre realtà e competere con i big mondiali provenienti anche da altre discipline gravity?
 
MP: Finalmente anche in Italia ci siamo uniformati allo stile di gara del mondiale e in generale di quello che veramente deve essere l’enduro, cioè poche prove, una o due al massimo, così da non riuscire a ricordarsi l’intera speciale a memoria ma riuscire ad interpretarla nel modo migliore in gara.
Penso che il regolamento vada bene così, non ci penso molto dato che se ne occupa chi organizza le gare. L’unica cosa che fa un po’ storcere il naso è che in Italia ogni volta che piove si modifica la gara togliendo delle prove.
L’esperienza in EWS è indispensabile per tutti quegli atleti che vogliono migliorare e fare qualcosa in questo sport, sembra banale dirlo ma bisogna confrontarsi con i migliori per migliorarsi. L’anno prossimo saprò sicuramente come affrontare meglio le gare oltre oceano, come ad esempio Cile e Colombia, anche se sicuramente imparerò ancora qualcosa.
 


 
MTBTECH: Ormai anche per un atleta i social sono molto importanti per aumentare e consolidare la visibilità, questi strumenti danno a milioni di utenti la possibilità di accedere a profili e di certo a una vetrina che mette in mostra la tua immagine. Come ti destreggi in questo ambiente e cosa pensi del ritorno di immagine per un atleta al giorno d’oggi?
 
MP: Sì, me ne sono accorto quest’anno che ho dovuto utilizzarli seriamente e non solo per svago come ho sempre fatto fino ad ora. Se si riesce ad usarli nel modo giusto possono dare un bel aiuto ad un atleta e io devo ancora capirlo ma ci provo!
 

 
MTBTECH: Ora in Italia arriva la stagione fredda e pure i riflettori si spegneranno per un po’. Si tireranno le somme e si penserà già alla prossima annata agonistica… Come ti terrai in forma e che tipo di preparazione atletica svolgerai? Avrai modo di andare a prepararti a qualche latitudine più calda e con terreni diversi dai nostri?
 
MP: Durante l’inverno lascio un po’ da parte la bici e mi dedico alle mie altre passioni come il crossfit, lo sci di fondo e la corsa, o alle camminate in montagna. Poi sicuramente quando si avvicinerà la stagione 2020 spero di riuscire a passare qualche settimana a Finale Ligure.
 


 
MTBTECH: Dicci 5 termini che collegati tra loro descrivano al meglio la tua persona oggi e altri 5 che riguardino il Pesenti di domani.
 
MP: Testardo, spensierato, amante dello sport, ambizioso, disordinato. Per il futuro non penso ci saranno molti cambiamenti, sono contento cosi!
 

 
MTBTECH: Che canzone metteresti a palla nelle cuffie per caricarti prima di una gara?
 
MP: Non ne ho una in particolare, vado a periodi e vario tra molti generi, ma solitamente prima delle gare ascolto un po’ di dance anni 90 e 2000, Gabry Ponte e Gigi Dag per intenderci.
 
MTBTECH: Marcello grazie per la disponibilità, non vediamo l’ora di rincontrarti in campo gara 🙂
 
MP: Grazie a voi, a presto!
 
 
Intervista: Andrea Brunato
Foto: Superenduro.com
 
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