Visita a KTM BIKE INDUSTRIES


 
Siamo stati in Austria, a Mattighofen, nei verdi saliscendi a nord di Salisburgo per conoscere da vicino KTM Bike Industries e vedere la produzione delle bici di uno dei più importanti brand europei del nostro settore.
 
La storia di KTM Fahrrad Gmbh, quella che tutti noi conosciamo come KTM Bike Industries, è decisamente giovane rispetto alla nascita del brand KTM che risale al 1932. La divisione ciclo ha preso vita circa 30 anni fa, all’inizio degli anni ’90, quando successivamente alla morte di Hans Trunkenpolz (il fondatore di KTM) l’azienda è stata divisa in tre frazionamenti indipendenti tra loro: moto, bici e radiatori.
 

 
Grazie alla nuova proprietà, KTM ha avuto un importante incremento della produzione (e dei risultati anche agonistici), arrivando agli anni 2000 con oltre 2 milioni e mezzo di bici KTM circolanti.
 
A Mattighofen nel 2007 è stato realizzato il quartier generale di KTM Bike Industries, uno stabilimento di 30.000 metri quadri che comprende sia i magazzini che la produzione,moderni uffici e lo show room. Nello stesso anno l’azienda ha festeggiato i 3 milioni di bici prodotte.
 

 
Ad oggi KTM vanta circa 400 dipendenti e una produzione di oltre 1000 biciclette al giorno e oltre 300.000 unità all’anno, con un’ottimistica previsione di crescita negli anni a venire. È infatti già in lavorazione un nuovo magazzino logistico che entrerà a pieno regime già nel 2020.
 

LA PRODUZIONE


 
Il cuore pulsante di KTM Bike Industries è lo stabilimento dove si svolge la produzione. Il fabbricato principale di oltre 5000 metri quadri è dotato di tecnologie produttive all’avanguardia, catene di montaggio dedicate e ottimizzate per specifiche lavorazioni. È inoltre presente una sezione dedicata alla verniciatura e per concludere l’imballaggio e la spedizione. Ma andiamo con ordine e capiamo come viene costruita una bicicletta KTM.
 

 
Dopo la prima fase di progettazione virtuale vengono prodotti dei campioni attraverso l’aiuto di stampanti 3D che permettono di dare forma alle idee dei progettisti.
 
I primi modelli “reali” vengono poi sottoposti a stressanti test per appurarne l’affidabilità, la sicurezza e la durata nel tempo. Questi campioni vengono montati da un addetto che ne verifica minuziosamente tutti i dettagli.
 

I telai KTM vengono prodotti in Taiwan presso aziende il cui controllo qualità è seguito direttamente da personale KTM Bike Industries per garantire lavorazioni di primissima qualità, e arrivano in Austria ancora grezzi, eccetto quelli in carbonio che vengono pre-verniciati in fase di fabbricazione. Nella sede di Mattighofen vengono verniciati a mano, vengono applicate le decals e infine viene spruzzato il lucido di protezione. Come potete vedere nel video, è molto curioso il processo di applicazione del lucido finale visto che immediatamente è bianco e diviene trasparente solamente dopo l’asciugatura.
 

 

 
Varcando una porta si entra nel vivo della produzione. In 5000 metri quadri ci sono 10 catene di montaggio realizzate appositamente per la produzione di biciclette e alcune ottimizzate per le e-bike: prevedono infatti il posizionamento della bici in posizione capovolta per facilitare il montaggio di cablaggi e motore. Carrelli pieni di telai, di componenti, ruote, forcelle, motori elettrici: è incredibile la quantità di materiale che viene movimentato sempre con estremo ordine dagli operai.
 

 

 
A differenza della bassa e media gamma, i modelli più costosi vengono montati in un reparto adiacente e dedicato. Qui non ci sono più catene di montaggio ma singole postazioni dove i tecnici lavorano in coppia e montano ogni singola bicicletta componente per componente. Il fatto di lavorare in coppia uomo-donna permette di incrementare la qualità e velocizzare le tempistiche di montaggio, pur mantenendo un clima di serenità tra gli operai. Questo metodo di produzione, sebbene più costoso e lento, garantisce un controllo minuzioso di tutti i componenti ed un montaggio sopraffino.
 

 
Un capitolo a parte lo dedichiamo al montaggio delle ruote. KTM realizza in media 3000 ruote al giorno e adotta una strumentazione estremamente all’avanguardia. Nella prima fase vengono montate a mano per poi essere posizionate su due macchine: la prima che fissa i nipples ai raggi e la seconda che li stringe con l’aiuto di sensori laser che ne controllano la campanatura e la tensione.
 

A fine processo vengono controllate tutte le funzionalità delle biciclette: regolazione cambi, freni, fanali e motore, per poi essere imballate e spedite ai negozi. Il fatto di montare completamente tutte le biciclette per KTM è un vanto non di poco conto, basti pensare che per il negoziante o l’acquirente è una grande comodità e permette di risparmiare tempo. Una volta estratta la bici dallo scatolone è sufficiente serrare manubrio e sella.
 

 
Inoltre KTM non produce solamente biciclette ma offre anche una vasta collezione di accessori che spazia dall’abbigliamento tecnico, calzature e protezioni, fino ai multitool, accessori meccanici e borse per il bike packing. È presente un ampio show room con esposte tutte le biciclette e un’ampia vetrina di accessori.
 

 

VIDEO


 

 

KTM IN ITALIA


KTM Italia è diretta da Fausto Maschi, che ci spiega come in Italia il mercato sia differente rispetto a quello nord-europeo. Il pubblico italiano è molto più indirizzato verso l’agonismo, cerca le crosscountry di alto livello e anche le ebike estremamente prestazionali, mentre in Germania e Austria è molto più sviluppato il mercato delle bici Urban e Trekking.
 

Uno dei punti chiave di KTM è quello di puntare alla qualità del prodotto, sia in termini di migliorie applicate di anno in anno che di qualità dei materiali e componenti utilizzati, pur mantenendo un prezzo medio rispetto al resto del mercato.
 

 
Visitare la sede di KTM è stato veramente molto interessante, dato che a volte da fuori non si immagina come siano queste realtà così importanti del nostro settore.
 
Le novità da KTM non finiscono qui, abbiamo molto altro da raccontarvi, rimanete sintonizzati su MTBTECH 😉
 
Sito KTM: https://www.ktm-bikes.at/
 
 
Testo, foto e video: Matteo Pedrech
 
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