Mirko Tabacchi – Team Protek Dama

In questo periodo particolare caratterizzato dal coronavirus ho incontrato telefonicamente Mirko Tabacchi, atleta con cui ho fatto una chiacchierata per scoprire da vicino come si allena, i risultati degli ultimi anni e che obiettivi si è posto dopo il passaggio con il nuovo team.

Oltre ad essere un grande atleta professionista è anche un amico con cui abbiamo condiviso le prime gare di cross country da esordienti e allievi, lui Cadorino dell’89 io Trevigiano dell’88, da ragazzi l’appuntamento fisso era il circuito Veneto XC e le gare nazionali. Poi le strade si sono divise e Mirko ha saputo far esaltare la sua preparazione e la sua determinazione fino a raggiungere preziose maglie tricolori, numerosi piazzamenti e vittorie anche a livello internazionale.


 
Matteo: Ciao Mirko, ci ritroviamo dopo parecchi anni, innanzitutto complimenti per la tua carriera agonistica, hai toccato i vertici delle competizioni mondiali e tuttora ci sei dentro, un bel salto di qualità! Come lo vedi cambiato il monto della mountain bike negli anni?
 
Mirko: Ciao Matteo, è un piacere risentirci. Correvamo assieme ormai 12-13 anni fa, di tempo ne è passato! Oggi come ben sai le competizioni sono totalmente diverse, soprattutto i percorsi di cross country sono più corti e molto più tecnici, e di conseguenza è cambiata la preparazione di noi atleti e le caratteristiche tecniche delle mountain bike che utilizziamo. Anni fa c’erano percorsi di 8-10km a giro mentre ora sono la metà con un conseguente maggiore numero di giri da percorrere che ovviamente aumenta la spettacolarità agli occhi del pubblico, sempre più numeroso, che segue gli eventi.
 
Anche il livello delle competizioni si è alzato molto, anni fa avevamo qualche punta di diamante che si posizionava nella top10 internazionale, ora gli atleti italiani che si mettono in mostra sono molti, almeno 3-4 atleti hanno dimostrato di raggiungere la top10 agli eventi più importanti.
 
Matteo: Come ti vedi nel ranking internazionale? Raccontami dei tuoi risultati degli ultimi anni, so che hai avuto anche un incidente che ti ha costretto a uno stop forzato.
 
Mirko: Negli ultimi anni non sono riuscito ad avere la costanza che avrei voluto, sono stati anni di alti e bassi nei quali ho fatto comunque il possibile per tenere duro e portare a casa il possibile.
 
Ricordi bene, a gennaio 2017 mi sono fratturato il piede durante il campionato italiano di ciclocross a Silvelle, che mi ha portato a una pausa di qualche settimana e in aggiunta il tempo per la riabilitazione. Fortunatamente ho recuperato in fretta grazie anche alle sedute di fisioterapia che mi hanno dato veramente una grossa mano. Nell’estate dello stesso anno mi sono piazzato settimo al campionato italiano cross country, è stata una top10 dai nomi grossi tra i quali Gerard Kershbaumer, i fratelli Braidot, Tiberi ecc, nello stesso anno mi sono piazzato 13° -e primo degli italiani– alla gara di coppa del mondo ad Albstadt in Germania, risultati che mi hanno soddisfatto tenendo conto della condizione fisica di quell’anno, per me era impossibile fare di più.
 
Il 2018 è stato un anno particolare, sono partito molto determinato, avevo un buon allenamento e una buona preparazione generale, per questo motivo a differenza degli anni precedenti mi sono posto un solo obbiettivo: il campionato italiano cross country di Pila (AO). Ne è risultata una vittoria nella disciplina Eliminator (XCE) e un buon 4° posto nel cross country (XCO), dietro agli agguerriti Gerard Kershbaumer e ai fratelli Braidot.
 

 
Matteo: L’anno scorso -2019- è stato invece un anno di cambiamento per te, dalla squadra sportiva dei Carabinieri al team KTM Protek Dama. Com’è stato il cambio di team? In KTM ti sei subito trovato bene o hai avuto difficoltà con il resto del gruppo?
 
Mirko: Il 2019 non è stato un anno di cambiamento solamente per quanto riguarda il team ma anche per quanto riguarda il lavoro. Sono stati proprio gli impegni di lavoro ad aver influenzato maggiormente la stagione.
 
L’annata è iniziata molto bene, sono entrato in KTM Protek Dama e sono arrivate immediatamente vittorie e piazzamenti a inizio stagione, sia in gare nazionali che internazionali, come il Cross Country del Palladio a Crespignaga di Maser (TV). Poi da marzo a giugno ho dovuto fare una trasferta per lavoro (Carabinieri Forestali) e il tempo per gli allenamenti è drasticamente calato, mi sentivo impotente, finendo tardi la sera non riuscivo ad allenarmi come volevo.
 
A giugno è arrivata per la seconda volta la vittoria al campionato italiano nella specialità Eliminator, tipologia di gara che mi regala parecchie soddisfazioni, e poco dopo un ottavo posto al campionato italiano XCO.
 
Non è stato affatto un anno da dimenticare, ma le difficoltà nell’allenarmi avute nel primo semestre hanno inciso per tutta la stagione.
 

 
Per quanto riguarda il team, ti confesso che nella mia carriera agonistica non ho cambiato molte squadre per cui non ho molti termini di paragone, ma con il team KTM Protek Dama mi sono trovato bene fin da subito. È un team professionale, completo, ci sono tutte le figure necessarie per mettere noi corridori in una situazione di tranquillità e concentrazione. Mi sento veramente a mio agio, devo solamente pensare ad allenarmi e a gareggiare, a tutto il resto ci pensano i tecnici. Il personale del team KTM Protek Dama si vede che opera per passione, la differenza tra “farlo per lavoro” e “farlo per passione” è tangibile, pensa che il team KTM Protek Dama è uno dei pochi a coprire praticamente tutte le categorie, dai giovani fino a noi Elite.
 
Matteo: ma arriviamo al 2020, che obbiettivi ti eri posto prima che il coronavirus scombinasse tutto il mondo dello sport e della quotidianità? In questo periodo come ti stai allenando?
 
Mirko: A gennaio, dopo la stagione di ciclocross, ho svolto i classici test valutativi con il mio preparatore e ne sono risultati dei valori prestazionali e di peso-forma mai avuti prima, ero pronto per una stagione a manetta. Purtroppo a fine febbraio è successa la tragedia del virus che ha costretto tutti ad uno stop forzato.
 
Ho iniziato quindi ad allenarmi sui rulli per mantenere la forma fisica ottenuta fino a li, inizialmente anche pedalando 1 ora e oltre, poi vedendo che la situazione si sarebbe protratta per molto tempo, assieme al preparatore abbiamo deciso di cambiare tipologia di allenamento, aggiungendo esercizi a corpo libero e corsa a piedi. L’importanza di variare l’allenamento è utile per aiutare a portare avanti lo stato di forma fisica, mantenere il peso-forma e incrementare l’attività aerobica, senza il rischio di trovarsi poi scarichi nel momento in cui si tornerà a gareggiare.
 
Per quanto riguarda i rulli ammetto che non mi è mai piaciuto utilizzarli, ma fortunatamente ho quelli “smart” che aiutano a sopperire alla noia di quel tipo di allenamento solitario e statico. Inoltre sui rulli si ha una sudorazione secondo me eccessiva e non sempre equivale a positività, anzi.
 

 
Matteo: parlami ora della bicicletta che utilizzi in allenamento e in gara. Sei passato a KTM, brand Austriaco, che vi mette a disposizione più di una bicicletta, giusto?
 
Mirko: Esattamente, sono felicissimo di guidare una KTM anche per l’ampia possibilità di scelta che mi hanno dato, oltre che per la qualità del telaio e dei componenti che la caratterizzano.
 
Per gli allenamenti su strada e sui rulli utilizzo una bici da strada, sempre KTM, mentre come mountain bike ho due SCARP PRIME, montate come da catalogo ad eccezione delle ruote che sono DAMIL e altri piccoli dettagli tecnici. Il telaio in fibra di carbonio ha un escursione posteriore di 95mm e la forcella è da 100mm, mentre il gruppo è Shimano XTR. Ho scelto due biammortizzate perché i percorsi moderni sono molto tecnici, sempre di più, e richiedono biciclette adeguate. Inoltre le biammortizzate moderne e di alta qualità hanno un bloccaggio delle sospensioni totale, diventano praticamente come una front e il peso si scosta solamente di qualche etto. Per quanto riguarda le ruote utilizziamo le DAMIL, si tratta di componenti Made In Italy prodotti artigianalmente e ne sono pienamente soddisfatto. Tieni conto che ho un paio di cerchi che utilizzo da ormai due anni e sono ancora perfetti…e credimi che non li ho risparmiati in gara!
Delle due KTM SCARP ne uso soprattutto una, in modo da lasciare la seconda per gli appuntamenti importanti, così mi garantisce maggior affidabilità.
 

 
Sto inoltre provando il reggisella telescopico, ad oggi ancora non lo uso costantemente ma lo sto valutando essendo un componente che può aiutare molto nelle discese tecniche e ripide.
 
Matteo: Mirko grazie mille per questa bella chiacchierata, non vedo l’ora di ritrovarti in campo gara.
 
Mirko: Grazie mille a te e a tutti i follower di MTBTECH, mi ha fatto piacere sentirti, a presto!
 
 
Intervistatore: Matteo Pedrech
Intervistato: Mirko Tabacchi, atleta Team KTM Protek Dama
 

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