La Transition Patrol di MTBTECH

Ebbene si avete letto bene, oggi vi presento l’ultima arrivata delle mountain bike presenti in redazione.

Ci serviva una mountain bike da enduro che permettesse di fare “di tutto”, dalle uscite più trailride alle giornate in bike park, ma guardando i vari cataloghi (e provando in media 1-2 bici al mese) mi sono reso conto che la maggior parte delle mountain bike factory presentano uno o più componenti che avrei preferito cambiare, insomma: non esiste una mountain bike a catalogo come io la vorrei.

La soluzione è stata quella di iniziare un montaggio custom, acquistando i singoli componenti; è un po’ il sogno di tutti i bikers ma molto spesso non si ha la pazienza di realizzare una bici in questo modo, tenendo anche conto del costo finale leggermente superiore rispetto all’acquisto di una bici già pronta.

Ho quindi iniziato l’assemblaggio scegliendo accuratamente i componenti e tenendo a mente l’obbiettivo: massima resa spendendo il giusto. Per il montaggio e alcune regolazioni di fino mi sono affidato poi all’esperienza di Alan Beggin, il plurititolato downhiller mette a disposizione la sua esperienza attraverso la sua nuova attività Ride XTreme facebook.com/RideXtreme

IL TELAIO

Sono partito dal telaio, optando per un frame Transition Patrol in alluminio, in colorazione Sugebrush Grey, che in realtà è più simile a un verdino militare opaco, con 160mm di escursione, battuta boost 148mm, ruote da 27.5” e geometrie moderne declinate per dare il meglio in discesa.

La scelta dell’alluminio è ricaduta sia per un motivo di budget che per una questione di maggior tranquillità mia personale, cosciente che l’alluminio è meno delicato in caso di bozzature o strisci causati dall’uso…e dall’abuso. 😀

Il cinematismo della Patrol è un classico quadrilatero con giunto Horst. I leveraggi molto ampi sono stati ottimizzato per aver un discreto sostegno anche in pedalata, rimanendo su quote di SAG consigliate di circa 30-35% dell’escursione, quindi abbondanti.

Citando altri dettagli, la serie sterzo è conica ed il passaggio cavi è interno eccetto per il freno posteriore. È possibile installare inoltre un portaborraccia nella classica posizione all’interno del triangolo anteriore.

GLI AMMORTIZZATORI

L’ammortizzatore Fox ad aria l’ho sostituito con un EXT Storia LOK V3 bloccabile, l’ultima evoluzione dell’ammortizzatore a molla da enduro della vicentina Extreme Racing Shox. Per chi non lo conoscesse si tratta di un ammortizzatore realizzato in modo pressoché artigianale ed è estremamente performante. Ammortizzatori (o componenti) EXT li vediamo utilizzati in coppa del mondo enduro e anche downhill, sono pezzi pregiati e dal costo rilevante. Tenete conto che quasi tutto il corpo dell’ammortizzatore è ricavato dal pieno oltre al fatto che ogni ammortizzatore viene realizzato in base alle caratteristiche della bicicletta e alle preferenze del rider.

All’anteriore ho scelto la RockShox Lyric RC2 con 170mm di corsa e dalla battuta boost 110mm. La scelta è ricaduta su questa forcella in quanto la ritengo discretamente semplice nel funzionamento e dal buon rapporto qualità prezzo, non è dotata di bloccaggio ma è regolabile sia alle alte che alle basse velocità grazie all’idraulica RC2. Inoltre il telaio della Patrol richiede un offset di 37mm per compensare le geometrie parecchio estremizzate.

LA TRASMISSIONE

Chi non ha mai avuto dubbi tra Sram e Shimano? Soprattutto sui gruppi di alta gamma i due major brand se la giocano ad armi (pressoché) pari, ma trasportato dalla curiosità di provare le nuove soluzioni offerte dal mercato ho scelto il nuovo gruppo Shimano Deore XT a 12 velocità.

Perché Shimano XT? Shimano è sinonimo di performance e affidabilità, non me ne vogliano i lettori affezionati a Sram, ma una leggera superiorità del brand nipponico in tal senso, riferita ai prodotti di medio-alta gamma, non deriva da un mio parere personale ma l’ho (l’abbiamo) appurata nei vari anni di test e recensioni. Se poi vogliamo aggiungere il fatto che il gruppo XT ha poco da invidiare al top di gamma XTR ed è offerto a un ottimo prezzo…! Beh, mi sono convinto, è la scelta giusta.

Il cambio posteriore è stato affiancato a un manettino anch’esso XT e a una cassetta sempre XT rapportata 10-51. Per quanto concerne la guarnitura ho optato per pedivelle da 170mm, corona da 32 denti e catena XT.

Non potevo che abbinare i nuovi pedali Shimano XT (M8120) o chiamati anche XT TRAIL per la loro forma più ampia che dona un maggiore supporto e protezione. Sono tra i pedali più utilizzati dai bikers che praticano allmountain e in questa versione 2020 sono ancora più belli e raffinati nel design.

I FRENI

Sono onesto, il dubbio era tra i Formula CURA 4 e i Shimano XT Trail. Ho scelto la coppia di Shimano XT a 4 pistoncini per metterli alla prova, dopo aver provato gli XTR durante uno degli ultimi test. Le pinze sono dotate di 4 pistoncini e pastiglie metalliche con alette per dissipare meglio il calore, abbinate a dischi ICE TECHNOLOGIES FREEZA da 203mm e chiusura Center Lock per entrambe le ruote.

I COMANDI

Ho puntato al top ma spendendo il giusto, ho scelto un manubrio in alluminio RENTHAL Fatbar da 35 mm di diametro e 800mm di larghezza, che accorcerò durante lo svolgimento dei test portandolo probabilmente a 780, e rise da 20mm. Renthal adotta una particolare lavorazione dei materiali (sia alluminio che carbonio) per ottenerne risposte calibrate, che si tramutano in maggiore comodità di guida e maggiore controllo. Sarà così? Lo sto testando… 🙂

Dello stesso brand anche l’attacco manubrio, da 40mm di lunghezza. Renthal Apex è dotato di un area d’appoggio estremamente ampia che incrementa la rigidità dell’insieme attacco-manubrio, inoltre è ricavato dal pieno e ha una linea molto aggressiva.

Per quanto concerne le manopole ho installato una coppia di ODI modello Elite Pro. Sono manopole Made in USA dedicate all’allmountain, ergonomiche e caratterizzare da zone di grip differenziate. La parte esterna completamente in gomma permette di sfruttare completamente la lunghezza, il collarino è posto all’interno.

I CERCHI

Altra chicca, per completare il gruppo Shimano XT 2020 ho aggiunto anche i cerchi. Le ruote M8120 da 27.5” prevedono cerchi in allumino da 30mm di larghezza interna e provvisti di 28 raggi da 2-1,8-2mm.
I mozzi adottano le battute boost 148-110mm e il corpetto è il nuovo Micro Spline.

LE GOMME

Coppia d’assi, ho scelto un classico tra i più apprezzati dagli amanti della discesa. Ho montato le Maxxis DHR II e DHF, rispettivamente al posteriore e all’anteriore, con mescole differenziate 3C MaxxTerra e 3C MaxxGrip. Entrambe tubeless ready e dotate di carcassa rinforzata.
Davanti ho optato per una gomma da 2.5″ di larghezza mentre al posteriore 2.4″.

LA SELLA

Ho scelto una Selle San Marco GND Openfit CFX con rail in carbonio. Il modello GND è dedicato all’utilizzo offroad, presenta una superficie ergonomica che agevola la spinta in salita e il materiale con cui è realizzata è resistente alle abrasioni.

Il reggisella scelto è Switch Components, da 150mm e dotato di comando remoto a manubrio.

ALTRO

Non ho resistito e ho acquistato un paio di oggetti che contribuiscono a migliorare l’estetica della Transition Patrol, perché diciamocelo onestamente: Ok una bici funzionale, ma anche l’occhio vuole la sua parte.

Parafango e tappo serie sterzo Slicy, il brand francese è specializzato nella produzione e personalizzazione di parafanghi di alta qualità e di altri oggetti tra cui nastri per la protezione di telaio, tappi serie sterzo, mousse anti foratura e valvole tubeless.

VI PIACE?

Come l’avreste montata voi?
Vedrete spesso la Transition Patrol nei prossimi test di componenti, inoltre molte parti del montaggio saranno loro stesse oggetto di recensioni.

Per maggiori informazioni:
Sito web Transition: www.transitionbikes.com
Sito web Shimano: bike.shimano.com
Sito web EXT Shox: www.extremeshox.com
Sito web RochShox: www.sram.com/en/rockshox
Sito web Maxxis: www.ciclopromo.com/catalogo-2020/Maxxis
Sito web Renthal: www.renthal.com
Sito web Selle San Marco: sellesanmarco.it
Sito web Switch Comp.: switch-components.com
Sito web Slicy: www.slicy-products.com

Testo e foto: Matteo Pedrech

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