MTB dalla COMPONENTISTICA RAZIONALE? Non sempre

Chi ci legge più assiduamente sa benissimo quanto critichiamo i montaggi delle mountain bike quando li riteniamo “poco razionali”, partendo sempre dal presupposto che il cuore della bici rimane il telaio, ma volendo dare il giusto valore e senso anche a tutti gli organi meccanici che la compongono.

Negli allestimenti si vedono spesso scelte economiche e poco efficienti, rispetto a quanto meriterebbero determinati telai. Ci vengono in mente i freni Sram Guide, che troviamo su decine di montaggi di fabbrica, ma che spesso non rendono giustizia al potenziale di certe bici da trail o da enduro. Anche sul fronte trasmissioni troviamo molto spesso Shimano Deore, che sono coerenti con un utilizzo amatoriale e ricreativo, ma che vengono installati su modelli di media gamma che dovrebbero prevedere invece componenti più prestigiosi. A peggiorare la situazione si aggiungono ruote di dubbia qualità con pesi rilevanti, che fatte lavorare assieme a sospensioni entry level, raggiungono presto il loro limite, rovinando l’esperienza di guida e compromettendo la qualità d’insieme del mezzo.

Molto spesso i brand selezionano i componenti di un singolo produttore per scelte commerciali condivisibili, in primis la motivazione di mantenere basso il costo, ma che magari all’atto pratico cozzano contro quella che è l’efficienza. Avete notato che la maggior parte delle bici con guarnitura SRAM montano anche freni SRAM? O viceversa, trasmissione Shimano e freni Shimano.

Andando però oltre la convenienza commerciale, è noto che certi brand siano più specializzati di altri su alcuni prodotti, quindi perché ostentare montaggi monomarca?

E se le mountain bike fossero montate in maniera più razionale?

La risposta potrebbe essere: non sarebbero necessari molti upgrade…!
I produttori di mountain bike che seguono questa filosofia non sono molti, possiamo citare ad esempio SCOTT che in alcuni modelli mixa componenti di diversi marchi, come su una delle cross country top di gamma, la SCOTT SCALE RC 900 TEAM ISSUE AXS che mette in relazione tra di loro la magnifica trasmissione SRAM EAGLE X01 ASX wireless con freni Shimano XT molto performanti, forcella RockShox SID e cerchi Syncros.

Allestimenti cosiddetti “misti” sono all’ordine del giorno per i brand di nicchia che molto spesso producono mezzi su ordinazione ma non solo. Se vediamo ad esempio le MDE Carve, la piattaforma Trail-Allmountain, monta ammortizzatore e forcella RockShox, passando poi a Switch Components per il reggisella. Si torna a parlare di SRAM serie GX per la trasmissione, ma hanno scelto di montare dei performanti freni Formula Cura.

Una prova di come il dilemma componenti possa essere gestito su larga scala ce lo mostra KTM. Il colosso austriaco sceglie di fornire un pacchetto finito e pronto all’uso indipendentemente dalla fascia di prezzo. Con allestimenti differenziati in base al target di ogni modello, vengono create delle bici che incontrano le necessità del cliente già dal primo momento. Andiamo a vedere il lato pratico: il modello di punta avrà la sua trasmissione top di gamma (Shimano XTR o Sram Eagle), coerente con il telaio in carbonio, le sospensioni Fox Factory Kashima e i freni Shimano XTR con dischi Freeza.

Troviamo quindi, come anticipato, montaggi formati da brand misti: Shimano e Sram in questo caso. Sì perché, dato che il “marchio perfetto” non esiste, la razionalità sta proprio nel saper cogliere il meglio di ogni componente così da offrire alla clientela prodotti completi che non necessitino di particolari upgrade.

Vediamo ad esempio la KTM Scarp MT -modello a corsa lunga della Scarp- (LINK AL TEST: CLICCA QUI) che nel suo allestimento top di gamma sempre chiamato Exonic, ha cambio Sram Eagle, sospensioni sempre Fox Factory Kashima e freni Shimano a 4 pistoncini con dischi Freeza. Seguono poi gli altri allestimenti con le affidabili trasmissioni Shimano e sospensioni Fox Performance, più economiche ma molto funzionali. Per le elettriche osserviamo la Macina Prowler Exonic: telaio con 170 mm di escursione posteriore e il suo bel Fox DHX2 a molla; forcella Fox Float con steli da 38 ed escursione da 180 mm. La trasmissione è una Sram ASX (wireless) e l’impianto frenante è Shimano XTR. Parlando del motore poi, troviamo un Bosch Performance CX gen4, altra scelta intelligente che avvantaggia in termini di affidabilità e supporto post vendita. Anche in questo ambito, la maggior parte delle KTM adotta display Bosch Kiox e non il più spartano (ed economico) Purion.

Possiamo notare come i vari allestimenti siano stati studiati immaginando l’utilizzo che verrà fatto di ogni bici. Chi ha necessità agonistiche avrà solo da regolare qualche settaggio e partire. Così come il rider che non ha velleità di classifica potrà divertirsi con la sicurezza di componenti affidabili e di qualità.

A questo punto la sfida del produttore è di mantenere un prezzo di vendita ragionevole, pur offrendo un prodotto completo e… coerente.

Per concludere, vorremmo un vostro parere in merito a questo tema. Fateci sapere se preferite i montaggi monomarca o se vi piacciono anche i mixed, se trovate insensati alcuni componenti montati di serie (diteci quali!) o più in generale alcuni montaggi rispetto alla qualità del telaio.
 

Link alle bici menzionate:
MDE www.mdebikes.com
SCOTT www.scott-sports.com
KTM www.ktm-bikes.at
 
Testo: Matteo Pedrech
Foto: SCOTT, MDE, Matteo Pedrech, Carlo De Santis

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