CANYON LUX: la storia di un’icona, con un occhio al futuro.

La CANYON LUX è stata una delle mountain bike più vittoriose della stagione agonistica 2021, si è aggiudicata il Mondiale XCM e l’Europeo XCM. Due medaglie d’oro tra le più importanti dell’anno, indossate dal tedesco Andreas Seewald.

Nella gara Marathon mondiale, corsa all’Isola d’Elba in ottobre, ad imporsi è stato il tedesco del team Canyon-Northwave. Una gara durissima, 115 km e 4500 metri di dislivello suddivisi in tre giri per un totale di oltre 6 ore di gara. La gara è stata decisa negli ultimi 35 km quando nell’ultima salita che portava poi al traguardo, Andreas su Canyon LUX ha avuto la meglio sul colombiano Diego Arias Cuervo e Jose Dias.

La vittoria di Andreas Seewald al mondiale XCM 2021

Canyon si conferma la mountain bike più veloce anche all’europeo Marathon, corso a Evoléne in Svizzera, portata alla vittoria sempre dal veloce Andreas Seewald. Il tedesco ha gestito al meglio i 78 km e 3900 metri di dislivello portandosi a casa la vittoria con poco più di 4 ore di corsa, lasciandosi alle spalle l’italiano Samuele Porro e il compagno di squadra Stosek Martin.

Ma come è nata la Canyon LUX? E quale sarà il suo futuro?

CANYON LUX

La serie Lux di Canyon ha una storia discretamente lunga, infatti il primo modello è stato presentato ad Eurobike nel 2013 e voleva essere fin dall’inizio una full suspended più comoda della già molto performante front presente a catalogo da anni. La full da cross country della casa tedesca ha sempre avuto un’indole corsaiola rivolta al cross country, soprattutto marathon, ma, se inizialmente non le sono state riconosciute le meritate attenzioni, è negli ultimi anni che si è ricavata il proprio scalino d’onore tra le mountain bike più performanti da cross country.

Nella LUX MR 9.0 l’ammortizzatore era fissato in alto.

Canyon Lux

Successivamente riproposta con fissaggio dell’ammortizzatore basso.

Con il passare degli anni nel 2019 la serie Lux ha visto un vigoroso aggiornamento, per merito dell’alleggerimento continuo del telaio rimasto -ovviamente- in carbonio, e un nuovo fissaggio dell’ammortizzatore: non più posizionato in senso verticale, ma orizzontale fissato al top tube. Grazie al nuovo link la Canyon Lux ha risparmiato il 38% di peso rispetto al leveraggio precedente, inoltre è stata realizzata in due varianti di carbonio, una più leggera, più estrema e ottimizzata per l’uso agonistico, e una più pesante di un paio di etti ma meno estremizzata e dal prezzo più basso.

Canyon Lux

Dal 2014 al 2019 la curva di compressione è cambiata parecchio, per merito del nuovo telaio.

Tornando al tema agonistico, Canyon è stato uno dei primi brand a dotare una mountain bike da cross country di reggisella telescopico di serie, pensate che già nel 2019 era disponibile a catalogo la Lux con tale sistema.

Gli aggiornamenti della Lux hanno portato in alto nomi importanti della mountain bike, come Alban Lakata, Mathieu Van Der Poel e Pauline Ferrand Prevot, solo per citarne alcuni. Possiamo affermare che la Lux di quell’anno è stata la prima full suspended da cross country di Canyon veramente molto performante. La Lux del 2019 presentava un angolo sterzo di 70° e tubo sella angolato a 71.6, mentre il carro era lungo 435 millimetri, misure già moderne che distinguevano subito come “race ready”. Inoltre era molto comoda ma allo stesso tempo performante, grazie sia alla sospensione posteriore da 100 millimetri di corsa che alla presenza del reggisella telescopico, uno dei primi nel cross country.

La LUX oggi

Il telaio della Canyon Lux è rimasto pressoché invariato fino ad oggi, ma a visto per la versione 2022 un ulteriore aggiornamento che porta, in alternativa, l’escursione posteriore a 110 millimetri e quella anteriore a 120 nelle versioni Lux Trail. Rimangono a catalogo le Lux da 100 millimetri di escursione che però perdono il reggisella telescopico a favore delle Lux Trail, ma in campo agonistico viene utilizzato ancora e sempre con maggior vigore, come abbiamo visto da Andreas Seewald, campione mondiale ed europeo di cross country Marathon.

Canyon Lux

La Canyon Lux utilizzata in gara prevede scelte tecniche molto differenti rispetto alla Scott Spark campionessa nel cross country, infatti le sospensioni utilizzano la classica escursione da 100 millimetri, le ruote sono DT Swiss in carbonio con canale da 25/27mm, quindi molto più ridotto rispetto ai “moderni” 30 millimetri ma al contempo idoneo per copertoni da 2.25” di larghezza, più leggeri e più scorrevoli come quelli utilizzati dal campione tedesco. Andreas Seewald ha inoltre utilizzato un reggisella telescopico DT Swiss da soli 60mm, una misura sufficiente per una disciplina che non prevede discese estreme. È palese come siano scelte ideali per mantenere basso il peso totale della mountain bike in questione, visto come nelle gare Marathon il chilometraggio e il dislivello da affrontare richiedono caratteristiche differenti rispetto al cross country, e ogni etto risparmiato può rivelarsi importante si fini della prestazione agonistica.

Canyon Lux

Allo stesso modo anche geometricamente la Canyon Lux punta all’efficienza in pedalata grazie a un angolo sterzo di 70° che, rispetto alla media, è piuttosto verticale, come anche il piantone sella angolato a 74.5° il quale permette di ottimizzare l’efficienza in salita e nei lunghi tratti pedalati classici delle competizioni Marathon.
Una curiosità molto interessante riguarda la livrea utilizzata dagli atleti Canyon in alcune competizioni. Sfondo nero e in bella vista la scritta ONE WORLD sul tubo obliquo. Un messaggio positivo che sensibilizza sul fatto che siamo tutti abitanti di questo pianeta, una comunità ciclistica globale basata su amicizia, supporto e rispetto reciproco, senza diversità.

Come sarà la LUX in futuro?

La piattaforma Lux ha qualche anno sulle spalle sebbene stia continuando a dimostrare ancora molto valore agonistico. Un primo passo in ottica di cambiamento è avvenuto quest’anno con l’introduzione della versione Lux Trail, portata a 110 millimetri di corsa al posteriore e dotata di forcella da 120 millimetri. Potremmo dire che la Lux Trail ha tutte le carte in regola per entrare di fatto nel mondo delle downcountry moderne, grazie non solo alla maggior escursione ma anche all’adozione di componenti più adeguati ai percorsi moderni, come dischi freno maggiorati, manubri più larghi e reggisella telescopici con maggior escursione.

Canyon Lux

Pare rimanere a catalogo anche la Lux classica per assecondare i puristi dell’agonismo e delle mountain bike leggere. Una scelta senza dubbio ottima in questo periodo di transizione, ma se guardiamo più in là sembra proprio che nei prossimi anni saranno le downcountry ad avere il maggior sviluppo tecnico. Aspettiamoci quindi mountain bike con maggior escursione anche in ambito Marathon, allo stesso tempo l’evoluzione dei telai e dei componenti manterrà il peso su cifre ragionevoli e i nuovi sistemi di sospensione miglioreranno l’efficienza in pedalata.

www.canyon.com

Testo: Matteo Pedrech
Foto: Canyon e archivio Mtbtech

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