In bike park con l’ EBIKE: siamo stati a Paganella
Oggi mi sento un vero Peter Pan e mi immagino nei volteggi del celebre personaggio molto amato dai bambini che ancora oggi simboleggia il desiderio viscerale di rimanere un eterno bambino anche avanzando con l’età. Qui nella Bike Area di Dolomiti Paganella lo sanno bene, intitolando una linea del bike park proprio “Peter Pan“ e in fin dei conti è davvero così perché rispecchia molto la sfera morale e fisica in cui qualsiasi essere vivente trova in sé il lato sempre giovane nel divertirsi e che trova linfa vitale per non crescere.
Ho usato questa introduzione solo per geolocalizzarvi perché avrete intuito che le prossime righe saranno dedicate ad una delle aree d’Italia dove il divertimento e l’offerta territoriale turistica con tutto ciò che concerne le discipline gravity trovano una delle maggiori espressioni che tutta Europa ci invidia.
Nel gergo di noi appassionati quando programmiamo una giornata di divertimento in questo territorio ormai è uso comune dire:
“Andiamo a girare a Paganella?”
Così dicendo, in noi iniziano a prendere forma dei disegni mentali che ci fanno già assaporare ciò che la giornata potrà regalarci. Nel comprensorio della Paganella vi sono percorsi di diverso grado di difficoltà che sono palestra perfetta per tutti, compresi i pro rider, come ad esempio Eleonora Farina che spesso si può vedere e ammirare lungo piste nere in tutta la sua velocità e tecnica discesistica per poi trovarla rilassata al bar a fine giornata.
Quella che invece affronteremo oggi sarà una serie di discese in grado di mettere alla frusta le nostre ebike visto che eviteremo le risalite con gli impianti per poi percorrere delle linee naturali (cioè prive di passerelle e passaggi con strutture in legno o curve e salti lavorati dall’uomo) per godere così di ciò che la morfologia del percorso ci offre anche a seconda del periodo dell’anno e dello stato conservativo naturale dei sentieri, che tradotto significa:
“Vediamo come sono messi oggi i sentieri…!”
Per l’occasione ci portiamo in zona Andalo e dopo aver parcheggiato il nostro van, vestiti con le giuste protezioni e fatto un rapido check della bici si parte. Oggi si evita di pagare il bike pass visto che non utilizzeremo gli impianti e tramite la nostra traccia GPS seguiamo le indicazioni per portarci a Cima Paganella.
I percorsi si trovano facilmente consultando il sito www.dolomitipaganellabike.com
Ricordiamo ai biker che decideranno di utilizzare la ebike per percorrere i trail in Paganella che sono ben 13 le postazioni di ricarica per batterie poste in maniera strategica all’esterno delle malghe e dei rifugi di tutta la bike area, tra Paganella, Andalo, e Molveno.
Ricariche che potrete effettuare in queste vere e proprie oasi di ospitalità mentre assaporate i menu di cibo tipico trentino, con delle viste “da cartolina” dove lo scatto fotografico è d’obbligo.
Il suono seppur cupo del motore ci accompagna mentre saliamo percorrendo le strade forestali che ci portano a Cima Paganella, e cercando di dosare la batteria e la potenza delle gambe (o viceversa 😊) faremo in modo di preservare un bel po’ di margine scegliendo la giusta rapportatura del cambio per non restare a corto di batteria e di forza muscolare per godere in seguito delle discese che si preannunciano mediamente tecniche e dove, equilibrio, lucidità mentale e tecnica di guida dovranno per forza essere attive e ben collegate al nostro corpo e cervello. Una volta in cima e dopo una bibita rinfrescante (ho detto per caso birra?) ed un prelibato primo piatto in rifugio Dosson dove è pure possibile ricaricare la nostra e-bike, facciamo una meritata pausa ammirando il paesaggio e dopo un riposo rigenerante ci posizioniamo correttamente le protezioni per prepararci alla discesa.
Scendendo e affrontando i trail naturali tra curve strette e pietre, mentre lo sguardo volge sempre qualche metro avanti a noi cercando di identificare la traiettoria migliore, nei momenti di rilassamento fisico fotografiamo mentalmente panoramiche a 360 gradi di ciò che ci circonda e respiriamo l’aria di un sottobosco che letteralmente blocca il tempo e ci fa vivere il presente ora e adesso cercando di fissarlo nella memoria. Tutta questa quantità di pixel viventi immagazzinati sarà gran parte del nostro bagaglio da portare a casa.
Discesa e ancora discesa e il fiatone si fa sentire, le mani si intorpidiscono e le pause sono davvero utili per rigenerarsi. Il peso di una e-bike in discesa si fa sentire perché anche se dinamicamente ben bilanciata è pur sempre una massa importante da frenare e da gestire nei cambi di direzione e sulle asperità. I freni dai diametri disco importanti fanno il loro mestiere e ci fanno ricordare l’estrema importanza del loro utilizzo e della loro cura nella manutenzione direi alquanto vitale.
È una nota positiva il fatto che la cartellonistica dei sentieri apposta lungo i trail sia di facile individuazione e lettura. Davvero difficile (se non impossibile) perdersi avendo a disposizione anche le App dedicate ai trail.
Con una foratura ci ricordiamo che avere un buon kit di riparazione a seguito salva davvero la giornata e, a tal proposito, presto pubblicheremo un articolo dedicato a come attrezzarsi per una giornata in bike park.
Gli ultimi chilometri si susseguono incrociando le discese che vanno verso Andalo e ne approfittiamo per affrontare la nostra famosa Peter Pan, a Fai della Paganella, e chiudere in bellezza la spettacolare giornata.
Chiudo con una riflessione:
Gli sforzi economici e gli impegni fisici che coinvolgono le comunità montane e che permettono di godere appieno della pratica della bici, come ben sappiamo sono sempre enormi e i comportamenti degli utilizzatori di tali servizi sono sempre al centro di discussioni perché spesso la mancanza di cultura e disciplina possono causare dei problemi nella gestione della convivenza tra ciclisti e pedoni. Che siate esperti o meno, comunque frequentatori della montagna, quello che vi raccomandiamo è di prendervi una guida esperta se dovete esplorare zone a voi sconosciute, e di essere sempre rispettosi della natura che vi circonda e dei pedoni che incontrate lungo i sentieri. Ok, lungo le discese dei bike park questo rischio non dovrebbe esserci, ma quando percorrete strade forestali e sentieri può capitare eccome, e al pedone va data la precedenza. Visto l’enorme aumento degli utenti della bici e dei bike park regalatevi e investite in corsi di guida propedeutici alla discesa, ne va del vostro divertimento, della vostra salute, quella degli altri e dell’intero movimento ciclistico.
Un saluto a tutti i Peter Pan.
Per informazioni su Dolomiti Paganella Bike: www.dolomitipaganellabike.com
Testo: Andrea Brunato
Foto: Dolomiti Paganella Bike