SCOTT RANSOM: dal 2006 ad oggi, l’evoluzione di una pietra miliare
2006, anno di lancio della Scott Ransom, questa bici è stata una piccola rivoluzione nel settore delle MTB. Non era comune vedere una bici con un’escursione anteriore e posteriore di 160 mm, con grandi capacità di discesa e che si pedalasse bene in salita. Tornata nel 2019, 13 anni dopo, la Ransom è ancora una dream bike per chi ama le discese. Ma vediamole nello specifico.
Com’era il primo modello della Ransom 2006?
Quando comparve sul mercato la prima versione della Ransom era chiaro a tutti che questa mtb sarebbe stata un’autentica game changer, con innovazioni davvero sostanziose. Come le Scott odierne anche allora c’era il “Twin Loc”, il sistema proprietario di Scott, con 3 diverse modalità selezionabili dal manubrio: L, lock out mode; Tc, traction mode e A, all travel mode. Nel secondo e terzo caso – come sulle Scott attuali – si riduceva il volume d’aria e l’ammo lavorava a circa il 60% della sua corsa massima, cioè a 100 mm di escursione alla ruota, rendendo la bici più agile in salita.
Un’altra innovazione presente nella versione Limited era la tecnologia IRV (intelligent robound valve) capace di modificare autonomamente la velocità del rebound secondo velocità e intensità dei contraccolpi ricevuti. Non solo, sulla Fox 36 Talas si poteva regolare l’escursione della forcella tramite rotella sullo stelo, arrivando a ridurre – con 15 scatti – l’escursione fino a 110 mm. Una tendenza, quelle delle forcelle con corsa variabile, che è stata poi abbandonata dalle case produttrici.
Gli ingegneri Scott fecero un gran lavoro anche sul peso: la versione Limited della Ransom –in fibra di carbonio- fermava l’ago della bilancia a 13,5 Kg, un record assoluto per una bici da all-mountain spinto (allora non si parlava di enduro).
Ciclismo.it in una recensione datata 2006 diceva: “mezzo veramente straordinario, capace di cambiare la vita dell’escursionista. Agile e disinvolta in salita e sui percorsi più pedalati, in discesa e sul tecnico sa trasformarsi e divertire con prestazioni da freeride. Ha solo un grande difetto: il prezzo stratosferico della versione Limited (6450 euro). Ma forse per chi se la può permettere è un ulteriore pregio”.
Com’è oggi la Ransom?
Oggi di quella prima versione così sorprendente è rimasto molto in termini di expertise, una capacità e voglia di innovare che non si sono mai fermate in casa Scott e che rimangono un caposaldo della casa svizzera.
Anzitutto il sistema TwinLoc, presente anche nelle bici a lunga escursione e da Enduro con 170 mm di escursione. La Ransom, che si trova perfettamente a suo agio in discesa, in la salita, grazie alla modalità Descend, diventa efficiente anche in salita bloccando la sospensione in modalità Lockout. Passando alla modalità Traction Control cambia anche la geometria della bici, alzando il movimento centrale e ponendo il rider in una posizione di guida più efficiente in salita, con una corsa posteriore che si riduce a 120mm grazie all’ammortizzatore Fox Nude TR Evol che diminuisce la dimensione della camera positiva, riducendo il sag e cambiando anche la geometria, più chiusa.
Ma non è l’unica cosa che l’ammortizzatore Fox Nude TR è capace di fare. Oltre alla sopracitata possibilità di diminuirne l’escursione tramite comando remoto Twin Lock, la vera novità sta nella levetta “Ramp” posizionata sull’ammo. Il TR ti consente di selezionare la progressività durante la discesa: più lineare (quando il percorso è bagnato, tecnico o quando gli ostacoli sono di piccola entità e quando la velocità è ridotta, è preferibile una sospensione più lineare) o progressiva (un ammortizzatore più progressivo offrirà un maggior supporto nella parte finale dell’escursione scongiurando il finecorsa nei tratti più veloci, quando il terreno è asciutto e veloce, o quando gli impatti sono maggiori, come nel caso dei salti).
Questa permette di aumentare o diminuire la progressività senza dover lavorare sugli spacer interni. Il meccanismo dietro a questa caratteristica prevede una diminuzione del volume della camera positiva aggiuntiva (quella che entra in gioco a Twinloc aperto), quando si gira la leva verso “Ramp +”.
Insomma, l’evoluzione principale è stata senza dubbio incentrata sulla gestione dell’ammortizzatore e sulle geometrie del telaio. Volendo elencare tutte le differenze che accompagnano i 13 anni di storia della Scott Ransom dovremmo scrivere un libro, ma già le foto parlano da sé, riportandoci indietro in quegli anni nei quali si parlava ancora di freeride, quando l’allmountain e l’enduro erano agli albori e i produttori sperimentavano soluzioni talvolta anche molto stravaganti. La storia della mountain bike va avanti, chissà come sarà la prossima Ransom?
Testo: Marco Trabucchi
Foto: Scott Sports