AL RIFUGIO NUVOLAU E STRADA DE LA VENA

Racconto di Ivan Cagnati

Sveglia puntata presto e ritrovo a Cencenighe alle ore 6.00, carichiamo le nostre ebike sul furgone del nostro amico Gian Luca Gaiardi-Taxi Alleghe e ci dirigiamo verso il Passo Giau, con destinazione Fedare. Scarichiamo le bici, il tempo di un caffè al rifugio e partiamo spediti in direzione forcella Averau con abbigliamento tutt’altro che estivo a causa del vento gelido che ha fatto scendere il termometro fino alla freschissima temperatura di 6°. La strada è subito bella ripida e con un fondo davvero impegnativo anche per noi ebiker, infatti ci siam dovuti fermare più volte proprio perchè le ruote slittavano troppo.

Raggiunto il rifugio Averau, ci siamo guardati un po intorno ammirando soprattutto le Cinque Torri divenute ancora più famose di quel che già erano grazie alla serie TV “Un passo dal cielo” trasmessa su Raiuno e dopo aver salutato qualche escursionista mattiniero che ci passava davanti ci siamo guardati in faccia e ci siam detti: “perchè non andiamo fin su al Nuvolau”? La prima idea era quella di legare col lucchetto le nostre ebike e proseguire a piedi visto il percorso tutt’altro che adatto alle nostre due ruote, ma poi ci siamo detti “ma si, portiamoci su a spinta le nostre bici e facciamoci qualche foto epica e qualche dronata da lassù”.

Scelta assolutamente azzeccata! Portarsi a spinta i nostri 25kg fino al Nuvolau è stata un idea fantastica, il panorama da lì era mozzafiato, grazie anche alla giornata limpida con davvero pochissime nuvole. Il rifugio Nuvolau fu costruito alla fine dell’800, quando Cortina era parte del territorio Asburgico, dalla sezione locale del Club Alpino Austro-tedesco. È stato inaugurato l’11 agosto 1883, ed è il primo rifugio alpino costruito nelle Dolomiti. Qualche foto, un giro col drone, un caffè e poi giù di nuovo verso il Rifugio Averau con qualche difficoltà visto il fondo davvero impervio! Belli gasati dalla discesa proseguiamo il nostro giro in direzione Castello di Andraz, percorrendo un bellissimo sentiero all’ inizio molto sassoso e rovinato da qualche recente frana, ma che poi è diventato davvero straordinario, infatti abbiamo attraversato delle lunghe praterie davvero mozzafiato che con la luce di quella mattinata limpida ci han riempito davvero cuore e anima. Torniamo nel bosco e scendiamo lungo una strada forestale che velocemente ci conduce ad imboccare la strada del Passo Falzarego per qualche metro per poi svoltare e raggiungere il Castello di Andraz. Anche qui una tappa è d’obbligo.

Il castello, seppur non sia più integro come lo era nell’epoca incui è stato costruito (i primi cenni storici sono addirittura risalenti all’anno 1000) è stato messo in sicurezza ed è visitabile. Ne consigliamo la visita guidata in quanto ha davvero tanto da raccontare! Riprendiamo le nostre bici e imbocchiamo la strada de la Vena, strada realizzata nel XVI secolo che serviva proprio per collegare i forni fusori del castello alle miniere del Fursil per trasportarne il materiale. Questa strada è davvero uno splendido saliscendi nel bosco con vista sui paesi sottostanti e a parte un piccolo punto franato di recente (comunque bypassato e percorribile) è davvero ben tenuta e segnalata.

Arriviamo abbastanza velocemente sopra Larzonei e da lì vediamo in lontananza anche Colcuc, piccolissima frazione di Colle Santa Lucia situata in un punto davvero incredibile. Qui passiamo a trovare il nostro amico Marco Tasser, giovane con valori e passioni ormai perse in quasi la totalità dei ragazzi d’oggi, infatti ci ha mostrato con grande orgoglio la nuova stalla del suo Maso Colcuc, moderna struttura piena di tante simpatiche caprette. Guardiamo l’orologio e ci accorgiamo che siamo in ritardo, perciò decidiamo di scendere lungo la strada comunale e di arrivare così velocemente in piazza di Colle Santa Lucia. Su consiglio di Marco prendiamo una strada boschiva che in veloce picchiata ci porta appena sopra l’abitato di Caprile e da lì riprendiamo la strada asfaltata fino all’imbocco della ciclabile.

Proseguiamo su di essa superando poi la piazza di Alleghe e proseguendo arriviamo ad Avoscan di San Tomaso dove imbocchiamo quella che era la strada ciclabile poi gravemente danneggiata da Vaia e ancora in stato agonizzante ma che ci fa comunque raggiungere Cencenighe Agordino evitando la strada statale molto trafficata in questo periodo. Si conclude qui il nostro giro, che anche grazie al meteo finalmente favorevole, entra davvero nella top 5 dei nostri percorsi fatti finora!

Vuoi sapere come partecipare? Leggi il regolamento a questo link: www.mtbtech.it/2022/08/racconta-le-tue-vacanze-in-mtb-e-vinci-premi

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