Test CANNONDALE HABIT NEO 1 – 2020
Parliamo nuovamente di eMtb. Qualche mese fa vi ho introdotto la nuova interpretazione di biammortizzate elettriche di Cannondale con la nuova arma enduro Moterra NEO, che si è vista degnamente affiancare dalla Habit Neo caratterizzata da escursioni più corte ma dagli stessi connotati, in primis il cinematismo della sospensione.
Ho voluto mettere a dura prova la piattaforma da trailride aggressivo di Cannondale per capire se questo può essere il segmento di eMtb adatto alla maggior parte degli appassionati, partendo dal presupposto che alla maggior parte dei rider e ai più smaliziati –parlando di tecnica di guida– una mountin bike da trail ride aggressiva potrebbe essere la “bicicletta definitiva” come va di moda dire. 😉
Ho ragione? Non ho ragione? Iniziamo ad analizzare l’ebike in questione.
COM’È FATTA:
TELAIO E GEOMETRIE
Habit Neo è presente sul mercato in ben 4 versioni con diversi montaggi e colorazioni e il prezzo passa dai 4499,00€ della NEO 4 ai 7999,00€ della NEO 1, top di gamma della serie Habit NEO che ho testato per oltre due mesi.
In questa versione il nero lucido che la contraddistingue è il suo vestito con dei richiami nel telaio in blu-viola che variano a seconda della luce presente, un tocco di eleganza che mi è piaciuto fin da subito.
Come anche la Moterra NEO, la Habit NEO adotta ruote da 29 pollici e un telaio in fibra di carbonio Cannondale BallisTec, eccetto il carro in alluminio, che risulta leggero, rigido e adatto a tipologie di bici come questa, anche in termini di resistenza, ed è inoltre garantito a vita! Grosso impegno dei tecnici Cannondale è stato applicato alla progettazione del telaio per renderlo rigido, ed è ben visibile l’imponente rinforzo adiacente alla serie sterzo, da sempre punto critico dei frame da mountain bike.
Il telaio è inoltre dotato della tecnologia Proportional Response. Questa tecnologia di progettazione innovativa è l’unico sistema che modifica la cinematica delle sospensioni in base alla misura del telaio per garantire la migliore risposta possibile delle sospensioni e quindi ottimizzarle in relazione alla taglia del corridore. Adattandosi al baricentro ribassato e alla potenza supplementare delle unità di trasmissione, la tecnologia Proportional Response ottimizza la trazione e la risposta delle sospensioni per garantire maggior aderenza in salita, una frenata più efficiente e maggior reattività nelle varie situazione che si incontrano lungo i trail.
Il leveraggio posteriore è formato da una sospensione a quadrilatero con giunto Horst, i foderi alti sono fissati all’ammortizzatore RockShox attraverso una biella, sfruttando così ben 130mm di corsa. Il vantaggio di tale sospensione è il fatto di garantire una buona rigidità laterale complessiva, riuscendo però a rimanere molto attiva anche in fase di frenata. Nelle eMtb la qualità cinematica della sospensione posteriore riveste moltissima importanza, data la maggior trazione in pedalata e soprattutto in salita.
Il frame è dotato inoltre di passaggio cavi interno per tutti i cavi presenti, compresa la tubazione del freno posteriore, esterna solamente lungo il carro. La zona della serie sterzo presenta degli innesti molto ben definiti esteticamente e provvisti di gommini che mantengono saldi i cavi all’interno e li sigillano dagli agenti atmosferici. Sotto l’ammortizzatore è altresì presente un portaborraccia, non così scontato da trovare, visti gli ingombri che solitamente contraddistinguono le mountain bike a pedalata assistita.
Per quanto riguarda le geometrie la Habit NEO è stata allungata nel toptube adottando però un attacco manubrio più corto, la serie sterzo inclinata a 66.5° risulta leggermente più aperta rimanendo comunque in una quota nella media del segmento, mentre i foderi posteriori di 455mm sono compatti.
COMPONENTI
Passando ai componenti, in questo allestimento Habit NEO 1 troviamo ammortizzatore e forcella RockShox, il primo è un Deluxe Ultimate RT DebonAir trunnion ad aria e dotato di blocco della compressione attraverso una levetta posta sopra la regolazione del ritorno, mentre la forcella è una performante Pike Select+ da 140mm di escursione, anch’essa ad aria e con la regolazione del freno della compressione sopra lo stelo di destra.
Trasmissione SRAM X01 Eagle a 12 velocità, abbinata ad una cassetta NX rapportata 10-50 e ad una corona da 34 denti.
Per affrontare i percorsi più impegnativi la Habit NEO dispone di reggisella telescopico Cannondale di serie da 100, 125 o 150mm di escursione in base alla taglia, e freni a disco idraulici con un enorme rotore flottante da 220mm all’anteriore e da 203mm al posteriore.
Impianto frenante Magura MT7 differenziato a 4 pistoncini per la pinza anteriore e 2 per quella posteriore.
Perché adotta dischi flottanti? Il disco flottante rappresenta un grande passo avanti nell’evoluzione dei sistemi frenanti, di derivazione motociclistica ma negli ultimi anni (complici anche le eMtb) sempre più diffuso anche tra le mountain bike. L’esigenza di “svincolare” il disco del freno dal suo supporto nasce dal forte riscaldamento a cui esso è sottoposto nelle violente staccate, tipiche dell’impiego agonistico o quando ci sono masse più pesanti in gioco, come la presenza di ruote 29+, l’aggravio di peso dovuto alla presenza del motore eccetera, che porta inevitabilmente a deformazioni della pista frenante, ma grazie al fatto di essere svincolata dalla campana, questa mantiene la centratura tra le pastiglie.
Reparto ruote, ricordiamo da 29 pollici, comprende cerchi Stan’s No Tubes FLOW MK3 con canale interno da 29mm che permette di utilizzare coperture fino a 2.8” di larghezza, raggi DT Swiss e copertoni Maxxis Recon 29×2.6. A differenza del montaggio di serie la Habit NEO 1 oggetto di questo test mi è stata consegnata con delle Schwalbe Magic Mary.
Cockpit marchiato Cannondale per quanto riguarda il manubrio in carbonio da 78cm, ancor più bello e dall’indole racing in questa variante realizzata con la fibra nobile. Attacco manubrio anch’esso Cannondale, in alluminio forgiato. La sella è Fabric, modello Scoop Shallow Elite. A mio avviso avrei preferito trovare una sella più adatta all’utilizzo su una ebike, ma proseguiamo con la prova.
Sorpresa apprezzatissima è stata trovare l’impianto di illuminazione anteriore Supernova, presente sui modelli top di gamma,caratterizzato da due livelli di intensità e da un tasto di controllo posto sulla destra del manubrio e facilmente raggiungibile con il pollice.
MOTORE
Motore Bosch Performance Line Cx 250W e 75Nm di coppia,e batteria Bosch PowerTube da 625Wh integrata alla tubazione diagonale e ben coperta da un guscio in materiale plastico removibile per poter accedere comodamente alla batteria.
L’ultima generazione dell’unità propulsiva Bosch regala una potenza tra le più gestibili e molta fluidità. È bella da vedere, perfettamente integrata e protetta frontalmente da detriti e fango grazie ad una protezione di derivazione trialistica. Le sue caratteristiche di reattività molto decisa richiedono poco sforzo per arrivare alla velocità desiderata staccando ai 25km/h come previsto dalla legge. Parlando delle modalità di erogazione della potenza troviamo le classiche quattro mappature: ECO, TOUR, eMTB e TURBO rapportate gradualmente fino al supporto massimo del 340% della pedalata raggiungibile in modalità TURBO o eMTB. Quest’ultima è stata sviluppata dai tecnici Bosch per ottimizzare il rendimento in ambito mountain bike (come si evince dal nome), avendo così una progressione del supporto pedalata direttamente proporzionale alla spinta impressa sui pedali fino appunto al 340% di essa. Più sotto nel test vi spiego meglio come funziona all’atto pratico.
Alle quattro mappature si aggiunge poi la funzione WALK che permette di agevolare i tratti in cui per necessità si spinge la bici a mano, muovendo la bicicletta a circa 4 km/h solamente tenendo premuto il tasto UP.
Motorizzazione Bosch comandata dal display Kiox posto in centro al manubrio, grazie al quale è possibile godere di una quantità incredibile di dati: oltre allo stato della batteria, troviamo la velocità attuale, massima e media, la distanza di viaggio e quella totale, la cadenza, l’autonomia in km e l’indicazione della modalità selezionata. Inoltre è sincronizzabile con lo smartphone attraverso l’app eBIKE CONNECT di Bosch, per mostrare le notifiche e per sfruttare ulteriori sensori, come il GPS che permette di registrare la traccia o il cardiofrequenzimetro per tenere sotto controllo i battiti cardiaci. Il tutto controllato dal semplice manettino di sinistra. Sempre il display Kiox è inoltre adibito al controllo della luce a Led anteriore tramite il tasto posto vicino alla manopola destra.
VIDEO:
IL TEST:
Ho provato la Cannondale Habit NEO in taglia L, che secondo la tabella taglie presente nel sito Cannondale rispecchia la giusta misura per chi come me è alto 180cm. Sempre nella tabella delle taglie invece ho riscontrato un anomalia compresa tra le taglie L ed XL, dove il limite della L è dato a 182cm per poi passare alla XL dai 185cm in su…e i 3 centimetri tra una taglia e l’altra? Mistero risolto: il sito parte dalla misura in piedi (L fino a 6ft, da 6,1ft è XL) e la conversione in cm, arrotondata, diventa meno precisa. Se la vostra altezza è a metà tra due taglie vi consiglio di provare la bici prima dell’acquisto e di affidarvi a un professionista che saprà sicuramente consigliarvi la misura corretta.
Il peso l’ho tralasciato inizialmente, per non farmi influenzare troppo dai numeri. Ho preferito provarla per poi confrontare le sensazioni provate lungo i trail con i numeri delle quote geometriche, come faccio quasi sempre. A fine test, pesata al bilancino, segna quota 23,5kg in taglia L e senza pedali.
Ho inforcato questa Cannondale Habit NEO 1 con due curiosità: in che modo differisce dalla Moterra NEO (eccetto l’escursione)? Una eMtb da 130-140cm di escursione potrebbe essere l’ebike adatta alla maggior parte dei bikers?
IN SELLA
Posizione di seduta centrale, manubrio posizionato alla giusta altezza e un telaio compatto. La bici in test presenta il canotto di sterzo lungo almeno 1,5cm oltre la misura che avrei voluto, mi sono trovato perciò un assetto leggermente più comodo e meno aggressivo…ma che alla fine ho anche apprezzato.
La regolazione del SAG si è rivelata semplice e immediata avendo a che fare con entrambe le unità ammortizzanti ad aria dotate di o-ring.
IN SALITA
Cannondale Habit NEO 1 è l’interpretazione dalle escursioni medie per quanto riguarda la gamma eMtb di Cannondale, declinata quindi ad un utilizzo trailriding-allmountain e per questo motivo ottimizzata anche per le situazioni di salita.
Il motore in primis è il grande aiuto che offre la Habit NEO, il Bosch Performance Line CX di quarta generazione è ormai consolidato nelle funzionalità e nell’efficacia. Con i 4 settaggi proposti (ahimè non programmabili a piacimento) riesce a coprire bene le situazioni più comuni che possiamo riscontrare durante le uscite: per le salite meno ripide ho preferito la modalità ECO o TOUR, meno invasive ma che permettono di risparmiare un po’ di batteria oltre a godere comunque di un minimo sano sforzo durante la pedalata, per poi passare alla modalità EMTB nelle situazioni tecniche o decisamente più ripide. Questa modalità, sebbene in grado di toccare la quota massima di potenza disponibile, eroga l’aiuto in maniera proporzionale allo sforzo impresso sui pedali. Ciò significa avere un aiuto tenue quando a tutti gli effetti si pedala in leggerezza, mentre aumenta fino al 340% appena affrontiamo uno strappetto che richiede impegno. La differenza rispetto alla modalità TURBO sta proprio nella risposta alla pedalata, la prima molto più proporzionale alla forza impressa, la seconda molto vigorosa e decisa, espressa anche in sola mezza pedalata. Per questo motivo la modalità TURBO l’ho utilizzata quasi esclusivamente per divertimento o per affrontare passaggi trialistici…o durante quelle sane sfide che si creano lungo i trail tra amici biker che si incontrano durante le uscite domenicali!
Come per tutte le eMtb dotate di motore Bosch, anche per la Cannondale Habit NEO è prevista la modalità WALK che permette di muovere la bicicletta in modo autonomo a circa 3-4 km/h per agevolarci nei tratti che ahimè siamo costretti a percorrere a piedi spingendo la bici.
Ma torno a parlare in modo più specifico della Cannondale Habit NEO 1, visto che il grosso punto a favore delle prestazioni in salita risulta essere proprio il telaio. Carbonio BallisTec è la fibra utilizzata, ripresa dallo storico know-how derivante dalle famose FS-i e Scalpel, poi sviluppato per tutta la gamma Cannondale. Si tratta di una fibra di alta qualità e sapientemente lavorata e disposta in maniera differenziata -anche nello spessore- in relazione alle necessità delle varie zone. Caratteristica principale del frame Habit NEO è la rigidità torsionale molto elevata, la risposta alla pedalata è immediata e si nota ancor di più questa caratteristica mentre si affrontano salite tecniche guidando molto anche di corpo. Il merito va anche dato alla tipologia di carro: un quadrilatero dotato di tubazioni molto generose e dallo standard ad oggi più utilizzato, il Boost 148mm. Tali caratteristiche hanno però reso i foderi bassi del carro abbastanza larghi, tanto che in alcune situazioni mi è capitato di toccarli con il tallone durante la pedalata, e vedendo i segni sulla pellicola protettiva posso affermare di non essere stato l’unico. In salita la Cannondale Habit NEO 1 ha dimostrato doti eccezionali di arrampicatrice, efficace nelle lunghe pedalate e molto tecnica nei passaggi trialistici. Le geometrie che la caratterizzano non sono estreme, a partire dall’angolo di sterzo, ma anche l’interasse, e il piantone sella non troppo disteso permettono una posizione di guida centrale che aiuta molto a ottimizzare la pedalata e a gestire lo spostamento del corpo nei tratti tecnici.
Quando si parla di salita uno degli argomenti più chiacchierati è sicuramente la questione ammortizzatori. Chi tiene l’idraulica aperta, chi preferisce chiuderla, non è questione di preferenza personale ma è come il rider si adatta al telaio che utilizza. Dico questo portandovi un esempio chiaro: se la cinematica di un telaio funziona bene il pilota non sente la necessità di bloccare del tutto la sospensione in salita, se invece iniziano ad esserci esagerati fenomeni di bobbing o altre situazioni spiacevoli ecco che entrano in gioco i bloccaggi. Spiegato il motivo per cui spesso non uso bloccaggi in salita, la sospensione lavora molto bene! È il caso della Cannondale Habit NEO, provvista di un RockShox Deluxe RT dotato di levetta per il bloccaggio che però ho usato solo ai fini del test in alcune prove, la qualità della sospensione nel complesso non richiede di essere bloccata in salita anzi, rimanendo libera assicura alla ruota posteriore il massimo grip assorbendo gli ostacoli del trail.
Ho sentito la mancanza di una sella specifica da eMtb. Negli ultimi due anni molti brand stanno progettando selle dotate di un rialzo posteriore che agevola in salita permettendo lo scarico del peso che successivamente dona maggior grip alla ruota posteriore. Si tratta di una necessità che ha iniziato a farsi sentire con l’avvento dei motori elettrici, i quali hanno portato a diversi stili di guida tanto che alcune chicche sono state adottate dal mondo del motocross, come appunto la sella con il rialzo.
Durante il test ho utilizzato gomme Schwalbe Magic Mary al posto delle Maxxis montate di serie, Magic Mary dotate di artigli molto pronunciati e squadrati. Le ho apprezzate per lo più in situazioni di terreno morbido o umido, mentre nell’affrontare passaggi su rocce o quando il terreno è talmente secco da diventare estremamente compatto si nota un’eccessiva morbidezza dei tasselli che li porta a flettere perdendo quindi di precisione nella guida.
Si nota molto bene invece l’effetto classico delle 29er, ruote dal diametro maggiorato che agevolano ulteriormente il fatto di oltrepassare gli ostacoli. Diametro dalle peculiarità ormai affermate soprattutto quando il montaggio prevede componenti di ottima qualità come in questo caso, visti i cerchi Stan’sFlow con canale interno da 29mm, battute Boost e raggi DtSwiss.
Autonomia? Come sempre è un argomento dalle troppe variabili per dare una risposta precisa. Posso dire che in modalità EMTB si riescono a raggiungere i 1000 metri di dislivello su percorsi di 40-50 km senza troppi problemi.
IN DISCESA
Comprovate le doti in salita è ora di abbassare la sella e buttare giù due rapporti, inizia la discesa!
Ribadisco la qualità del telaio che anche in questo ambito fa uscire alla Cannondale Habit NEO il carattere di mountain bike “tuttofare”, affermazione che non dev’essere estremizzata, la Habit non la ritengo idonea per svolgere dell’enduro agonistico, per quello c’è la sorella maggiore Moterra, ma la polivalenza della Habit NEO la porta ad affrontare senza difficoltà anche discese che normalmente richiederebbero escursioni più ampie. I 140mm anteriori sono gestiti dalla Pike, forcella molto performante: rigida e precisa, mentre al posteriore la curva di compressione risulta molto lineare e “plush” fino al 50% della corsa, per poi diventare sempre più progressiva tanto che, sebbene siano “solo” 130 i mm a disposizione, non ho quasi mai sentito il finecorsa. La taratura di serie permette di avere un carro molto efficiente nell’assorbire gli ostacoli di piccola e media entità (classici nell’utilizzo trailride), ma nel contempo lo rende pronto ad assorbire gli schiacciamenti causati da salti, drop o altre situazioni importanti. La forcella RockShox Pike ha una curva di compressione pressoché simile, quindi morbida fino a metà corsa per poi diventare progressiva fino alla fine. I suoi 140mm di escursione si riescono a sfruttare completamente solo andando molto forte, tanto che RochShox permette di poter inserire dei Token per ridurre il volume d’aria e quindi aumentare ulteriormente la progressività. Rimane comunque un’ottima forcella che apprezzo da sempre per la scorrevolezza degli steli e per la precisione di guida che infonde.
Nei tratti tecnici ribadisce quindi il carattere preciso e agile, anche nei tornantini stretti che solitamente mettono in difficoltà le 29er più lunghe e geometricamente più indirizzate verso l’enduro.
Tornando alle qualità del telaio le si nota per la maggiore lungo le discese più guidate, sia tecniche che veloci. La posizione di guida centrale permette di spostarsi attivamente sulla mountain bike riuscendo ad essere molto agili nelle curve in sequenza, anche grazie al peso posizionato in basso di motore e batteria, inoltre schiacciando sul pedale esterno in curva la sospensione posteriore si abbassa di quel po’ oltre alla misura di SAG che rende la Habit NEO una lama: precisa in inserimento e percorrenza di curva. In uscita di curva la progressione del carro mantiene alta la reattività della bicicletta, se aggiungiamo poi l’aiuto del motore in rilancio la Habit NEO diventa difficilmente battibile. Tramite delle particolari lavorazioni del carbonio -stratificazione e disposizione- in determinati punti del telaio, i tecnici Cannondale hanno sopperito al classico deficit di rigidità della tubazione diagonale dovuto alla naturale sezione a “C” che caratterizza i telai con batteria integrata.
Ho menzionato nella descrizione i freni di cui è dotata, si tratta dell’impianto Magura con disco anteriore da ben 220mm e pinze differenziate tra loro: 4 pistoncini all’anteriore e 2 al posteriore. Come comprovato anche durante il test di un’altra eMtb con lo stesso impianto frenante, affermo che i Magura impiegano più tempo a scaldarsi rispetto alla media dei freni, e fino a quando non raggiungono la temperatura d’esercizio ottimale la frenata risulta poco potente. Una volta arrivato alla condizione ottimale si sente tutto il vigore dell’impianto che Magura ha sviluppato per le eMtb, che in questa versione con dischi da 220 e 203mm difficilmente si riesce a surriscaldare, anche stressandolo nelle discese più lunghe!
Il reparto ruote si è rivelato punto saldo nella determinazione generale delle performance della Habit NEO, che in questo allestimento 1, il più ricco della gamma, non ha lasciato nulla al caso. I cerchi Stan’s FLOW sono molto performanti in termini di rigidità e precisione di guida: sebbene non primeggino in termini di leggerezza sono invece molto resistenti. La larghezza del canale interno che tocca quota 29mm rende possibile il montaggio di copertoni mid-plus.
NOTE:
La compattezza del telaio ma soprattutto del piantone sella garantisce la piena compatibilità con i reggisella telescopici da 150mm anche per chi non ha le gambe molto lunghe.
Molto apprezzata la presenza del portaborraccia ormai non così scontata visti gli ingombri che trovo mediamente nelle ebike. Per motivi di comodità durante i giri corti, come ad esempio in pausa pranzo o nei ritagli di tempo, utilizzo la borraccia al posto della sacca idrica nello zaino.
CONCLUSIONI:
Cannondale Habit NEO, ovvero una delle ebike più polivalenti che abbia mai provato. Una bici tuttofare con la grinta e la volontà di percorrere con tantissima agilità salite e discese com’è vocazione dei trailrider più all-round. Il punto di forza della Habit NEO è proprio l’equilibrio, essendo una eMtb molto efficiente in salita quanto performante in discesa.
Le prestazioni mi hanno convinto fin da subito, la Habit NEO è dotata di un telaio di altissima qualità con un sistema batteria-motore-elettronica tra i più apprezzati dagli appassionati di ebike, senza dimenticare l’insieme dei componenti (ruote-ammortizzatori-freni) che la rendono una delle “prime della classe”. L’unico upgrade che farei sarebbe di cambiare sella con una più adatta all’utilizzo su una eMtb, come ad esempio il modello GND di Selle San Marco.
La chicca? Senza dubbio l’impianto d’illuminazione anteriore di serie, l’ho usato più di una volta tornando a casa la sera dall’uscita pomeridiana e una volta anche durante una notturna. È gestito dall’ottimo display Kiox e la potenza del fanale è paragonabile a quella di un’automobile.
Ma rispondendo alla domanda iniziale, la Habit NEO e la Moterra NEO sono due eMtb tanto simili esteticamente quando differenti. Se la Moterra NEO è dedicata ad un pubblico che ama maggiormente la discesa e che sa sfruttare le geometrie delle moderne endurone, la Habit NEO è invece l’eMtb che si adatta alla maggior parte degli utenti. Anche in questa occasione non bisogna farsi incantare dalle maggiori escursioni se poi non si è in grado di sfruttarle, bisogna valutare le mountain bike nel loro insieme perché la prestazione è il risultato dell’insieme delle caratteristiche tecniche in relazione alle capacità atletiche del pilota.
Prezzo di listino: 7999 €
Foderi bassi del carro più larghi della media
Qualità elevata di componenti e telaio
eMtb polivalente
Molto precisa nella guida
Link al sito Cannondale: www.cannondale.com
Testo: Matteo Pedrech
Foto: Silvia Rech e Matteo Pedrech
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