EXT Storia LOK V3

L’anno scorso in primavera ho iniziato una serie di test a lungo termine tra cui la prova dell’ultimo ammortizzatore da enduro di EXT, lo Storia Lok V3.

Chi ci segue da molto tempo conoscerà di sicuro EXT, eravamo presenti alla presentazione nel lontano 2015 quando è entrato nel mondo della mountain bike. Senza dilungarmi molto vi invito a leggere la storia di EXT a questo link www.mtbtech.it/2015/01/ext-shox-con-dave-garland-e-franco-fratton/.

EXT – Extreme Racing Shox è una realtà Italiana con sede in provincia di Vicenza, un’attività ben radicata nel mondo del motorsport, realizza ammortizzatori che nella loro massima espressione equipaggiano macchine da F1, rally WRC, WTCC e quad, solo per citarne alcuni, che l’hanno resa famosa e apprezzata nel mondo. A distanza di 6 anni possiamo dire che il marchio si è fatto conoscere e apprezzare anche nel mondo della mountain bike come protagonista in enduro e downhill con soddisfazioni mondiali.

A differenza dei brand più popolari come RockShox e Fox, EXT non produce ammortizzatori in larga scala e nemmeno come componenti OEM, ma ciò che differenzia EXT dal resto dei produttori è proprio la produzione artigianale, su misura ed estremamente personalizzata di componenti racing. Parliamo quindi di componentistica pregiata, gran parte ricavata dal pieno, realizzata con materiali raffinati e con l’unico scopo di offrire le massime performance.

A inizio 2020 ho montato sulla mia Transition Patrol un ammortizzatore EXT STORIA LOK V3, la versione più aggiornata del celebre ammortizzatore a molla STORIA dedicato al mondo dell’enduro. Ho voluto testarlo nel lungo termine per capire bene il suo funzionamento anche utilizzato nella bici di “tutti i giorni”. Spesso infatti ci viene data la possibilità di provare un ammortizzatore per un test-day e altrettanto spesso ci rendiamo conto che 3-4 discese non sono sufficienti per capirne le reali potenzialità, pregi e difetti di un componente importante come l’ammortizzatore.

LE INNOVAZIONI DI EXT:

Sono tante le novità che EXT ha introdotto nel mondo delle sospensioni come ad esempio il sistema HBC (Hydraulic Bump Stop Control, controllo del fine corsa) nel 1994, nato per il settore rally e portato per la prima volta nel mondo mtb con l’EXT Arma da DH. Tale tecnologia consiste in una camera aggiuntiva all’interno del cilindro principale che permette, negli ultimi millimetri di corsa, di fornire maggiore resistenza idraulica, rendendo di conseguenza la risposta più progressiva e controllando meglio il fine corsa. Anche per questo motivo, non esiste un vero e proprio tampone fine corsa, ma c’è solamente una sorta di spessore di qualche millimetro che va in appoggio a fine corsa.
Questo permette ai rider di avere tutti i vantaggi di una sospensione lineare a molla, ma al contempo un maggior supporto nella parte finale della corsa. La pressione all’interno di questa seconda camera è fissa e regolata di fabbrica dai tecnici Extreme Racing Shox.

Dal primo modello del 2015 a oggi sono molti i cambiamenti apportati all’ammortizzatore EXT Storia, come per esempio l’introduzione della tecnologia LOK, il primo sistema di blocco installato su un ammortizzatore a molla.

Sullo Storia LOK V3 sono stati apportati ulteriori miglioramenti al già innovativo e performante Storia LOK V2: ad esempio sono cambiate le dimensioni generali, per aumentare la compatibilità delle nuove mountain bike dal design sempre più ricercato e particolare. Cambia anche la dimensione del serbatoio esterno e del suo pistone, permettendo l’utilizzo di una pressione interna dell’aria ancora più bassa, a tutto vantaggio della sensibilità. Anche l’idraulica interna è stata rivista, in particolare quella del sistema di rebound e del sistema LOK. Entrambi i circuiti sono totalmente indipendenti e più efficienti rispetto al passato. Un’altra novità che troviamo sul V3 è la possibilità di acquistarlo con attacco TRUNNION, lo standard ormai tra i più diffusi.

IL TEST:

Abbiamo detto che tra i punti di forza degli ammortizzatori Extreme Racing Shox c’è sicuramente la personalizzazione: ogni ammortizzatore viene fornito con un tuning unico, basato sulle specifiche del cliente e la tipologia di bici su cui andrà installato nonché la destinazione d’uso.

Nel mio caso ho compilato una scheda in cui ho inserito le caratteristiche della bici, una Transition Patrol in alluminio con 160 mm di escursione posteriore, ruote da 27,5’, l’attacco dell’ammortizzatore, il mio peso in ordine di marcia e il tipo di pedali utilizzati. Tale personalizzazione comprende la modifica della risposta idraulica nelle varie fasi di lavoro, ritorno e compressione. Non solo, cosa che mi ha stupito, nel computo dei parametri del tuning viene anche considerato il tipo di pedali utilizzati (con pedali clip, ci hanno spiegato, è consigliato tenere l’ammortizzatore leggermente più morbido e con un ritorno più lento) visto che di conseguenza variano la postura e il bilanciamento del peso. Se si cambia bici? Niente paura, è possibile non solo modificare i parametri dell’ammortizzatore, ma (tramite il centro EXT) addirittura cambiare corsa e lunghezza per adattarlo ad una nuova bici.

A prima vista, tra la leva del sistema LOK e il serbatoio esterno troviamo la regolazione della compressione, settabile sia per le alte che per le basse velocità. Nel precedente modello V2 le basse velocità si regolavano tramite leva, in questo V3 EXT ha optato per una regolazione tramite una chiave a brugola da 4 mm per la compressione alle basse velocità LSC e una chiave da 12 mm per la compressione alle alte velocità HSC.

Con questo accorgimento diventa impossibile spostare inavvertitamente la regolazione, come succede in altri ammortizzatori, ma richiede, per contro, l’utilizzo di attrezzi esterni che dovranno essere portati con sé almeno nelle prime uscite durante il settaggio. La regolazione della velocità di ritorno è dalla parte opposta e formata da una piccola ghiera gestibile manualmente, senza l’ausilio di chiavi.

Una volta seduti sulla bici con il sistema LOK attivo si nota subito come, avvicinandosi al punto di SAG, l’ammortizzatore aumenta notevolmente la resistenza all’affondamento evitando di comprimersi e alla bici di sedersi troppo. Questo permette di usare la sospensione in modalità chiusa su salite tecniche, facendolo lavorare un minimo per superare gli ostacoli del terreno e aumentare il comfort di marcia. La chicca è la valvola di sicurezza, che apre il circuito LOK nel caso in cui lo si dimentichi chiuso in discesa, un trick perfetto per gli smemorati come me che si dimenticano spesso l’ammo chiuso.

Per il tuning mi sono fidato della casa, scegliendo di tenere le regolazioni della compressione alle basse e alte velocità e il rebound come consigliato da EXT. Successivamente sono intervenuto con pochi aggiustamenti, al fine di testare la risposta delle regolazioni, salvo poi constatare già la regolazione della casa era più che adeguata alle mie esigenze. I pochi aggiustamenti il ho applicati per meglio adattare la risposta dell’ammortizzatore a certe condizioni di trail particolari, ma volendolo anche valutare nelle uscite “quotidiane”, confermo che la regolazione di fabbrica (già molto fine) mi ha decisamente soddisfatto.

In salita

In salita l’EXT STORIA LOK V3 lavora molto bene sebbene non si possa bloccare in modo totale. Sulle salite su asfalto, anche con sistema LOK disattivato, si ha un notevole sostegno, ma è attivando il LOK che il carattere cambia notevolmente. L’ammortizzatore si siede poco prima del punto di SAG e poi si irrigidisce al punto tale che in pedalata si hanno solo movimenti impercettibili, ma realmente efficienti. La frenatura dell’ammo, a differenza del modello precedente, avviene in modo più progressivo. Questo permette di sfruttare al meglio il sistema su salite lineari, dove sembra di avere una sospensione con escursione ridotta e più sostenuta, mantenendo sempre una ottima sensibilità nella parte iniziale.

Quando la salita si fa tecnica non c’è problema, aprendo il sistema LOK, l’EXT STORIA LOK V3 copia egregiamente gli ostacoli del terreno e garantendo un ottimo grip. La sensazione è che la bici si sieda di più, soprattutto se ci si mette in piedi sui pedali, ma l’ammo lavora sempre bene. Nella maggior parte delle salite ho preferito tenere il sistema LOK attivo, sistema che ritengo pressoché indispensabile su una mountain bike da allmountian-enduro.

In discesa

Le discese che ho affrontato con l’EXT sono state molto varie: tecnico, scorrevole, flow, rock garden e anche in bike park. Tutto quello che si può trovare in una tipica uscita enduro e allmountain. La sensazione percepita è quella della ruota incollata al terreno anche nelle sezioni più tecniche, con radici e i sassi smossi. Tutto viene copiato con estrema facilità e in nessuna situazione si è comportato in maniera scomposta e nervosa regalandomi un feeling di guida mai provato prima.

Con sorpresa ho constatato che nei tratti flow la sospensione non affonda né ondeggia, mantenendo un’incredibile sensibilità alle piccole sollecitazioni e con una risposta nella parte finale davvero progressiva, un abisso se paragonata soprattutto agli ammortizzatori ad aria. Tra le cose che mi hanno sorpreso è che la lentezza del ritorno rilevata in fase di test statico -lo Storia infatti, a un primo impatto, sembra gnucco e lento- non si avverte con la bici in movimento.

Per quanto riguarda i salti, anche in questo caso, quando l’ammortizzatore arriva a fondo corsa -si e no sarà successo 4 o 5 volte- non si avverte un colpo secco, anzi, l’impatto è quasi impercettibile ed è negli ultimi millimetri che la sospensione risulta più progressiva.

Ho usato spesso la seconda molla in dotazione, con 25 lbs in più rispetto a quella montata di base, nelle uscite con pedali flat. Come spiegato più su, i pedali flat portano a guidare più spostati sulla ruota posteriore, gravando maggiormente rispetto ai pedali clip, per questo è necessario utilizzare una molla più sostenuta. Tra le regolazioni più particolari dello STORIA è proprio il precarico della molla, che di base si setta facendo un solo giro di ghiera, bloccandola poi avvitando l’apposito grano.

CONCLUSIONI:

Nelle uscite che ho fatto in tutti questi mesi di utilizzo ho constatato un funzionamento impeccabile che include una parte iniziale della corsa incredibilmente sensibile, fornendo un aumento vigoroso del grip alla ruota posteriore con incremento della stabilità e del feeling di guida, anche nelle sezioni più impestate e turbolente. Ma è nella parte finale della corsa che lo STORIA LOK V3 mi ha stupito maggiormente, il sistema HBC è una chicca di pregio che permette di sfruttare sempre e interamente la corsa in qualunque situazione. Non ho mai citato il fatto del riscaldamento in discesa perché a tutti gli effetti non va in crisi sulle lunghe discese (cosa che non succede con gli ammo ad aria che scaldano), per merito di un idraulica estremamente raffinata.

Lo Storia Lok V3 è un ammo dalle prestazioni davvero elevate, che si rivolge a chi cerca le massime prestazioni in gara e nei giri domenicali con gli amici. Un pezzo di alta ingegneria italiana capace di migliorare sensibilmente le prestazioni del proprio telaio. Per contro richiede tempo e dedizione per effettuare le regolazioni direttamente sul campo, a tal proposito vi consiglio di seguire i canali social di EXT visto che spesso nel periodo estivo organizzano demo day nei quali offrono il servizio di setup.

Volendo essere pignolo ho trovato un piccolo neo da segnalare: il grano in plastica, che blocca la rotazione della ghiera di precarico, è troppo debole e tende a rovinarsi in poco tempo se si agisce spesso su quella regolazione.

Nella confezione è presente anche una seconda molla, compresa nel prezzo, molto utile per chi (come me) utilizza sia pedali flat che clip, ma anche per gli smanettoni che amano avere sempre la massima resa in ogni circuito.

Il prezzo è allineato alla qualità delle lavorazioni e alle performance che offre.

Caratteristiche tecniche dell’ EXT Storia LOK V3

  • Disponibile sia in misure metriche che imperiali
  • Attacco standard o Trunnion
  • Pistone principale da 29 mm, pistone valvola da 24 mm
  • Asta del pistone principale da 14 mm con trattamento basso attrito
  • Sistema di bloccaggio LOK
  • Sistema HBC con regolazione fissa
  • Serbatoio esterno a bassa pressione (55 PSI)
  • Sistema anti cavitazione
  • Tampone fine corsa di dimensioni ridotte
  • Nuovo pomello regolazione rebound
  • Nuovo circuito idraulico regolazione rebound separato
  • Peso rilevato 690 grammi con molla

Prezzo: €799 + IVA

 

Cosa non ci è piaciuto:
Grano ferma-ghiera in plastica.
Cosa ci è piaciuto:
Qualità elevata;
Prestazioni (in discesa) ai massimi livelli;
Possibilità di personalizzazione.

 
Link al sito EXT: www.extremeshox.com

 
Testo e foto: Matteo Pedrech

Seguici, metti MI PIACE alla pagina Facebook MTBTECH.IT –> facebook.com/mtbtech.it

Share