Raymon TrailRay E 11.0
Il catalogo della tedesca Raymon è un concentrato di soluzioni che spaziano dalle road alle mountain bike da enduro, passando per le gravel, per le cross country e le enduro biammortizzate, le urban e le trekking, senza tralasciare quelle dedicate ai bimbi. Ma il plus di questo brand è il fatto di proporre una gamma completa anche a pedalata assistita (che vede assente solamente il modello da strada) a prezzi molto concorrenziali. Quindi perché non metterli alla prova, testando una loro ebike?
In questo test abbiamo deciso di mettere sotto torchio l’ebike Raymon TrailRay E 11.0, dove la E è un chiaro riferimento all’enduro (o all’elettrico?), mentre 11.0 indica l’allestimento più ricco della serie TrailRay. Ammortizzatori FOX Factory, motore Yamaha, cerchi DT Swiss e telaio in alluminio. Vediamo nel dettaglio la Raymon TrailRay E 11.0 in questo test autunnale.
Raymon TrailRay E 11.0
La Raymon TrailRay E 11.0 è caratterizzata da un telaio in alluminio 6061 con batteria integrata, e riprende forme decisamente semplici ma efficaci. Il sistema ammortizzante è un classico monocross con i foderi superiori che, attraverso una biella fissata al top tube, filtrano i 160 mm della curva di compressione dell’ammortizzatore. Il fulcro principale dal carro è fissato sulla parte superiore del motore Yamaha, tramite un perno di generose dimensioni, sebbene sia corto. Sempre il carro, grazie alla conformazione dei foderi, è predisposto per il montaggio di ruote sia da 29 che da 27.5 pollici, quest’ultime anche mid-plus. Parlando di misure il carro molto ampio tocca quota 475 millimetri.
Formato ruote diversificato tra anteriore e posteriore, è così che esce di serie la Raymon TrailRay E 11.0: copertone più fino (2.40) all’anteriore per avere maggior direzionalità ed oltrepassare meglio gli ostacoli, più largo (2.60) al posteriore per garantire maggior grip e trazione. Schwalbe ha dotato questa Raymon di due pezzi da novanta in pieno stile enduristico: Magic Mary e Hans Dampf.
Il triangolo anteriore contiene la batteria da 630 Wh nella tubazione diagonale e mantiene così una forma molto pulita del frame. Sebbene il telaio sia abbastanza compatto è possibile fissare un portaborraccia con innesto della borraccia laterale. Il passaggio cavi è interno, anche per il freno e il reggisella telescopico, i cui cavi escono solamente una volta giunti all’altezza del piantone sterzo. Quest’ultimo, conico, è ben disteso e tocca quota 66 gradi. Sempre rimanendo sulle dimensioni del telaio, abbiamo testato la TrailRay in taglia M sebbene il tester in foto (io che vi scrivo, Matteo Pedrech) sia alto quasi un metro e ottanta, visto come la misura di reach effettivamente risulti ampia: 460 mm.
Le saldature del telaio sono belle da vedere ma alcuni punti potrebbero essere più curati, come la zona della giunzione tra i foderi superiori e inferiori, aspetto su cui il parere tra i tester è stato unanime. Il colore verde “militare” e nero rende il telaio molto grintoso, inoltre la verniciatura è particolarmente resistente all’usura, un dettaglio non di poco conto per una mountain bike di questo genere.
I dettagli non terminano qui, non può mancare infatti il reggisella telescopico da 150 millimetri di escursione (e comando remoto) che sorregge una comodissima sella brandizzata Raymon. All’anteriore il manubrio anch’esso Raymon da 78 cm fissato ad un attacco da 40.
Sospensioni al top e motore Yamaha
Un nome su tutti: Kashima. La maggior parte degli appassionati sanno bene come questa parola stia ad indicare il tipo di trattamento che Fox dona agli steli degli ammortizzatori della serie Factory, i cosiddetti “top di gamma”, per incrementarne la scorrevolezza. Troviamo quindi una forcella Fox 38 Factory con cartuccia Grip2, dotata di steli da ben 38 mm di diametro (come fa intendere il nome) ad aria. La corsa di 160 millimetri è gestita dall’idraulica Grip2 che dà la possibilità di regolare la velocità di ritorno e in compressione, quest’ultima suddivisa tra alte e basse velocità.
L’ammortizzatore, sempre Fox Factory, è il modello DPX2. Si tratta di un ammortizzatore ad aria dotato di piggy back. Per i meno ferrati, il piggy back è quella protuberanza che serve a dare maggior spazio all’idraulica e quindi al passaggio di olio e aria. In questo modo si aumentano considerevolmente i volumi in gioco con una migliore gestione della temperatura di esercizio. Ricordiamo ancora una volta che l’innalzamento vertiginoso della temperatura delle sospensioni durante l’utilizzo equivale a compromettere il buon funzionamento delle stesse. Il Fox DPX2 è anch’esso regolabile nella velocità di ritorno, inoltre comprende una levetta (blu) per poter essere frenato in 3 livelli, dei quali il più invasivo lo rende quasi completamente rigido.
Un altro elemento che contraddistingue la serie TrailRay di Raymon è il motore, infatti troviamo il grintoso Yamaha PW-X2. Con i suoi 250W e 80Nm di coppia, il motore Yamaha è caratterizzato dalla presenza di ben 5 modalità di supporto alla pedalata: ECO+, ECO, STD, HIGH e EXPW, oltre alla modalità AUTO che mixa i vari aiuti alla pedalata in base allo sforzo percepito sui pedali. EXPW è l’unico aiuto che rimane isolato dalla modalità AUTO e serve per avere una sorta di potenza extra nei momenti di bisogno, come nel caso di un’improvvisa salita molto ripida.
Il tutto è comandato da un display discretamente ampio contenente tutte le informazioni principali, tra cui la velocità istantanea, il chilometraggio totale e parziale, il livello della batteria, i chilometri rimanenti e la modalità in funzione. Inoltre attraverso il tasto posto in basso è possibile attivare la modalità WALK che permette di muovere la bicicletta a circa 3-4 km/h per affrontare con più disinvoltura i tratti a piedi.
La batteria di questa Raymon TrailRay E 11.0 è una classica 630Wh ben nascosta nella tubazione diagonale del telaio. È protetta da un guscio inferiore ed è rimovibile facilmente. La presa per la ricarica è protetta anch’essa da un tappo in gomma a prova di umidità e polvere.
Trail riding, anzi enduro!
Il nome inganna, dire che è un’ebike da trail è troppo riduttivo, ma per fortuna c’è la E maiuscola che alza la voce e fa intendere che questa Raymon è pronta ad aggredire le discese più scassate e i salti senza timore.
È infatti in discesa che la Raymon TrailRay E 11.0 dà il meglio di sé. Parliamoci chiaro, è un’emtb da enduro, le geometrie sono spinte e le risalite si fanno “grazie all’aiuto del motore”.
Casco integrale, giù la mascherina, sbloccato l’ammortizzatore e si punta alla discesa. Il telaio della TrailRay è mediamente lungo, sia come “taglia” visto che la M in test ha un reach di ben 460mm, sia come lunghezza del carro visto che tocca quota 475 millimetri. La prima misura fa ben capire quanto importante sia il fatto di provarla prima dell’acquisto, e per favorire ciò, Raymon è presente a quasi tutti gli eventi nazionali di settore con il proprio staff di tecnici e con la flotta di ebike in prova. La lunghezza del carro invece rispecchia le impressioni che abbiamo avuto durante il mese di test: la Raymon TrailRay E 11.0 è una schiacciasassi pura.
Nei tratti veloci dimostra una stabilità ed una precisione di guida molto alta, e anche nelle curve più ampie mantiene bene la linea impostata senza allargare la traiettoria. Il merito va anche all’allestimento visto che adotta ammortizzatori da prima della classe che difficilmente vanno in crisi, ma non solo, i cerchi DT SWISS E 1900 differenziati nel diametro sono leggeri e rigidi al punto giusto (anche grazie alla raggiatura di alta qualità). Leggerezza incrementata anche dal tipo di copertone anteriore. Riteniamo che la larghezza di 2.40 sia sufficiente per donare tenuta in curva e in frenata, ma allo stesso tempo abbassi il peso di quella manciata di grammi (rispetto alla misura di 2.60) che in termini di agilità potrebbe fare la differenza.
La progressione della sospensione è piuttosto neutrale fino a metà corsa e diventa invece progressiva fino al fine corsa. Neutralità iniziale che consente alla ruota posteriore di rimanere sempre incollata a terra, sia in presenza di fondo particolarmente scassato che nei repentini cambi di direzione, nei quali abbiamo notato una leggera lentezza nell’affrontarli sia a causa della lunghezza del carro sia a causa della curva di progressione del carro poco sostenuta nella prima parte. Senza dubbio una soluzione potrebbe essere di montare un ammortizzatore a molla, molto più lineare nella curva di compressione e quindi più reattivo nei primi centimetri di corsa.
Nelle fasi aeree si è dimostrata altamente equilibrata e discretamente agile. La forcella Fox 38 incassa molto bene qualsiasi mazzata e dona una precisione di guida invidiabile. Certo, l’agilità non è paragonabile ad un’enduro tradizionale, stiamo pur sempre parlando di un’ebike, ma onestamente potrebbe essere una bicicletta che mette il sorriso anche utilizzata in bike park.
Un punto dolente, l’unico, che dobbiamo far notare riguarda i freni. Gli SRAM G2 RCS non ci hanno soddisfatto. Sinceramente sono state molto poche le volte che ci siamo trovati bene con i freni dell’americana SRAM. La soluzione per migliorare la qualità della frenata ormai la sappiamo tutti: si cambiano dischi e pastiglie. Semplice, sì, ma è nostro dovere valutare la mountain bike come esce dal concessionario.
L’aiuto del motore è spettacolare in discesa, nei rilanci tra una curva e l’altra, quando con una mezza pedalata si prende immediatamente velocità verso la staccata successiva. Il propulsore Yamaha è molto reattivo e potente a tutti i regimi di pedalata. Anche alle cadenze più elevate (oltre le 80 pedalate al minuto) risponde molto bene e continua a spingere alla coppia massima di 80Nm erogata grazie alla EXPW. Non è un valore stellare rispetto alla media, che ora tocca quota 90Nm, ma ricordiamo che Yamaha ha il nuovo modello PW-X3 a catalogo…lo troveremo molto presto in qualche altro modello? Staremo a vedere.
Ovviamente la presenza del motore si fa indispensabile in salita, visto com’è in grado di spingere senza problemi i 25 kg della Raymon TrailRay E 11.0. Le risalite si affrontano con disinvoltura e grazie ai 5 livelli di aiuto alla pedalata è possibile risparmiare batteria per i giri più lunghi o spingere a manetta nei tratti più ripidi e impegnativi. In salita la posizione di guida è abbastanza centrale, e il manubrio non eccessivamente basso si è rivelato anche abbastanza comodo nei tratti pedalati.
Sul tecnico abbiamo ringraziato più di una volta la ruota posteriore per il grip che è in grado di offrire anche in presenza di terreno umido, la larghezza di 2.60 la riteniamo l’ideale per un’ebike di questo genere. Anche la rapportatura è più che sufficiente, i 12 rapporti dello SRAM GX Eagle sono sfruttabili e risultano addirittura abbondanti nel caso di una pedalata assistita.
La modalità di assistenza che più abbiamo apprezzato è stata quella automatica, che copre il range delle 4 mappature classiche ed eroga la potenza in maniera precisa senza strappi. In termini di distanza, come sempre è impossibile dare dei numeri. Possiamo dire che con un pieno di 630Wh è possibile arrivare a 60 km di media, considerando un percorso misto e utilizzando una mappatura media. In quanto a rumorosità non è il motore più silenzioso che abbiamo provato. Durante il test il ronzio meccanico si faceva sentire senza però dare fastidio. A onor del vero dobbiamo dire che l’ebike in test aveva parecchi chilometri sulle spalle e sarebbe stata l’ora di fare una manutenzione di base, che consiste semplicemente nel lubrificare gli ingranaggi.
Conclusioni
Sul piatto della bilancia va messo un dato importante, importantissimo, il prezzo: 5699 €. È il prezzo di listino della Raymon TrailRay E 11.0, una mountain bike da enduro dotata di componenti molto ricchi che la rendono performante e divertente (a patto di migliorare l’impianto frenante) ma che costa molto meno di altre ebike della stessa fascia qualitativa.
Il motore Yamaha va molto bene, è regolare nella spinta e non mette mai in crisi. Altissime performance anche per le ruote e gli ammortizzatori, difficile trovare di meglio.
La Raymon TrailRay E 11.0 è senza dubbio un’enduro molto divertente, il suo habitat sono i trail spinti, ripidi, scassati e ricchi di salti. Certo, anche i bike park! Per godere delle performance che la TrailRay riesce a offrire bisogna essere amanti della discesa. La riteniamo un’ebike ideale sia per i neofiti che per i biker esperti, questi ultimi riusciranno ad apprezzare ancora di più la ciclistica di alto livello.
Prezzo di listino: 5699 €
Impianto frenante
Ottimo rapporto qualità-prezzo;
Sospensioni di alto livello;
Motore molto equilibrato.
Link al sito RAYMON: www.r-raymon-bikes.com
Testo: Matteo Pedrech
Foto: Matteo Pedrech e Silvia Rech