W le ebike! A Livigno con il figlio
Racconto di Giovanni Martinetti
Livigno 2022. In ferie con la famiglia all’hotel Margherita e la mia vecchia dh Specialized Demo8 per le scorribande al Mottolino
Essere nel “Piccolo Tibet”, nome coniato nel 1967 per indicare l’elevata altitudine media del paese dallo scrittore di leggende Alfredo Martinelli, circondati da alte montagne e foreste intrise di sentieri, ha solleticato anche la voglia di pedalare, pertanto ho organizzato una gita in bici con mio figlio Gabriele, 14 anni. A quell’età voglia di pedalare persa (a 14 anni si inizia a guardarsi attorno 😊) e quindi abbiamo noleggiato due ebike all’hotel, Haibike modello Sduro HardLife 6.0 e HardSeven 7.0.
L’obiettivo era una sana gita pomeridiana in un giorno di vacanza per riprendermi dalle fatiche della dh del mattino e fare divertire Gabriele. Grazie a qualche indicazione da parte del proprietario Luigi, ci siamo diretti abbigliati leggeri da biker padani, data infatti la bella giornata di sole e l’incoscienza di papà marti, per andare a vedere le marmotte.
L’itinerario prevedeva difatti di andare al passo dell’Alpe Alpisella (2290 m slm), da qui al lago di San Giacomo (1953 m slm) e poi rientrare a Livigno dal passo Trela (2295 m slm). Scaricata traccia sulla app EasyTrail dello smartphone, visto il chilometraggio di 35 km e le ebike belle cariche, come noi al pensiero di incontrare marmotte e altri animali selvaggi, siamo partiti in direzione del lago di Livigno.
La gita inizia facile, su ciclabile asfaltata che conduce alla famosa Latteria di Livigno e da qui, poco dopo su sterrato, costeggiando il lago di Livigno che rimane sulla sinistra, si arriva al ristoro Alpisella.
E non scappa l’occasione per un po’ di didattica per gasare Gabriele: un pannello spiega che “da questo punto, sul lago di Livigno, che appartiene al bacino del fiume Danubio, parte il sentiero che in 4 ore vi permette di raggiungere le sorgenti dell’Adda ed il lago di S. Giacomo che appartengono al bacino del fiume Po”.
-Papà 4 ore per arrivare a metà giro? La mamma si preoccuperà…
-Abbiamo le ebike, metti il turbo e siamo alla base per cena
Da questo punto, dopo aver superato un breve ponticello si inizia a salire verso il passo della Valle Alpisella (sentiero 138).
Per circa 2/3 km la salita non presenta pendenze elevate e si può pedalare in tranquillità; i paesaggi si aprono e si possono ammirare i boschi che ci circondano. Gabriele inizia a gasarsi.
-Papà non si fa fatica con il motore
-Te l’ho detto, puoi abbassare l’assistenza…
-…ma non è bici…-
La voce della verità non viene dai bambini? 😊
Tuttavia, dopo avere superato dei tornanti, in leggera discesa si arriva ad un ponticello in legno che oltrepassa il torrente Valle Alpisella e tenendo la destra, la salita diventa impegnativa: il mio Garmin segna 21% di pendenza! Circa due chilometri così.
-meno male abbiamo le elettriche
-…si, Gabri, qui si fa fatica anche con queste…
Non lo avrei mai detto, il mio orgoglio muscolare viene meno…
Alcuni tornanti permettono a volte di rifiatare, ma il percorso continua con queste caratteristiche fino a quota 2180 metri. Di colpo, la salita procede con pendenza più moderata e si recuperano le forze. Non mi aspettavo una salita simile.
-Tutto bene Gabri?
-Si, papi ce la faccio…
Il più ormai è fatto e si arriva al passo al Passo di Valle Alpisella (2292 m) e al suo lago.
Il posto è magnifico, aguzziamo la vista per scorgere le marmotte, senza successo.
Una volta superato il passo, inizia una lunga e bellissima discesa (sentiero 138/1) verso i laghi di Cancano. Improvvisamente, mentre la GoPro stava riprendendo…
-Papi, un gatto…no, la marmotta!!!! Che f***ta!!!
Il percorso è molto bello e mentre le marmotte osservano il nostro passaggio arriviamo al lago di San Giacomo.
Con nubi minacciose di pioggia all’orizzonte, la gita prosegue con il lago sulla sinistra fino in prossimità di alcune case. Al bivio si piega a destra e si imbocca la mulattiera per la Val Pettini: si oltrepassa il ponticello sul torrente Val Corta, sotto la mole del Monte Pettini (2932 m slm) e si sale.
Seconda fatica del pomeriggio: salita di 1,7 Km all’11,9% di pendenza, tuttavia spettacolare da un punto di vista del paesaggio. E meno male le batterie stanno tenendo alla grande. Che mi stia piacendo il lato oscuro della biciletta?
-Papi ho fame…
-Ho i gel energetici Gabri..
-eheheeh???
Inizio a preoccuparmi, il tempo è sempre peggio, fa freddo e Gabriele ha fame.
Ma arriviamo, dopo altri chilometri più modesti come dislivello, alla malga Trela.
-mangiamo qualcosa.
-SIIIIIIII
Due fette enormi di crostata (500 grammi a testa minimo) buonissime, papi si gusta il caffè del pastore (altro che il gel), si ricaricano borracce e marsupi (di acqua) e si parte. Inizia a piovere.
-Papi piove
-…Previsioni di m***a…
Ma forse chi ha sbagliato è papi, non le previsioni. A 2000 metri il tempo cambia repentinamente, lo sanno tutti, o no? Meno male non sono proprio così sprovveduto, nel marsupio ho una coperta termica di emergenza (avrà 10 anni, mai usata) e la dividiamo io e Gabri.
-Papi, fantastico, tiene caldo, come è possibile?
-E’ un telo termico che serve a regolare la temperatura corporea: la parte di color argento riflette il calore, quella di color oro invece lo assorbe. Con la faccia argentata verso l’interno e quella dorata verso l’esterno, si incanala il calore e lo si trattiene.
Secondo momento didattico (quello del tempo me lo tengo per me).
-Funziona, f***ta
Ok, due problemi risolti, cibo e freddo. Si pedala: ancora 1,6 Km al 7,2% fino a Passo Trela (2294 m slm).
Da passo Trela inizia una bellissima discesa (sentiero 136) che scende lungo tutta la valle. In passaggio tecnico con fondo roccioso, Gabri, gasatissimo, sfodera le sue doti di guida anche con di fianco un orrido.
Mi dico, senza farmi sentire, sotto la pioggia, quasi a giustificarmi…
-Se cade scappo e non torno a casa, mia moglie mi uccide 😜
Si arriva così al fondo valle, dove, dopo un ponte in legno che oltrepassa il torrente Vallaccia, si prende il sentiero che si stacca in salita sulla sinistra. Da qui, ci si inoltra nel bosco in una fantastica discesa dove le nostre ebike in turbo ci fanno andare davvero forte e in attimo arriviamo al Ristoro Alpisella, riprendendo il percorso dell’andata per rientrare alla base.
-Papi che bella gita, quando ne facciamo un’altra?
…(orgoglio di Papà)…
Viva le ebike!