Toscana in mountain bike, l’Amiata selvaggia stretta tra il vulcano spento e le cave di tufo
Gli itinerari ciclabili riscoperti alle pendici del Monte Amiata, un’area della Toscana selvaggia dalle infinite varietà, tra le terre nere del vulcano e il tufo. Il viaggio di Sigeric tra le Cooperative di Comunità e la promozione del territorio proprio attraverso la mountain bike
La Toscana dei vigneti, quella delle colline, quella che si affaccia sul mare e quella Rinascimentale, la Toscana dell’Amiata è il risultato di una miscela di ingredienti che la rendono un’area unica nel suo genere. Alle pendici del vulcano spento dal nome Monte Amiata si estende un territorio ricco di storia, dai continui mutamenti morfologici e da pittoreschi borghi arroccati sulle colline circostanti.
In questo contesto Sigeric attraverso il Progetto di Rete “Turis.Coop” a sostegno delle Cooperative di Comunità co-finanziato nel quadro del POR FESR Toscana 2014-2020 – Azione 3.1.1 sub a4 Bando sostegno alle cooperative di comunità di cui all’art. 11 bis Lr 73/2005 è andata alla scoperta dell’area ricca di una tradizione culinaria di enorme valore, dei sentieri ciclabili e delle realtà che operano in ambito turistico proprio sfruttando le potenzialità della mountain bike. Il tutto in un momento in cui Regione Toscana e Toscana Promozione Turistica sta puntando con forza sul turismo a due ruote in Toscana.
Il Monte Amiata scruta e protegge dall’alto dei suoi 1.738 metri i borghi e le vallate che si estendono ai suoi piedi, una zona ricca di castelli, colline a perdita di vista e un numero consistente di Cooperative di Comunità che operano a sostegno del territorio, con loro abbiamo scoperto un percorso ciclabile che riprende antiche tracce, per attraversare l’area tra sapori e colori.
Due giorni nella quiete all’ombra del gigante
Il Monte Amiata è un rilievo intrigante, misterioso, che unisce la Val d’Orcia alla Maremma, l’Amiata alla Tuscia, la sua intrigante forma conica che si può scorgere da chilometri di distanza fa da sfondo a una serie di colline, su una di queste è posizionato Montelaterone, un piccolo borgo medievale dallo sviluppo labirintico di stradine, vicoli e scalinate. Da Montelaterone si può scorgere il mare e dall’altra parte il grande rilievo del Monte Amiata. Un luogo strategico in cui è ubicata anche la Roccaccia, una struttura di difesa utile al controllo dell’area in difesa di Siena. Non è un caso se il tour pedalato attraverso l’Amiata è partito da qui, il paese vanta quel clima di tranquillità, pacifico isolamento non privo di servizi, Il Borgo è la Cooperativa di Comunità che opera tra le mura dai colori caldi di questo paese per offrire servizi e supporto agli abitanti di Montelaterone e ai turisti con un servizio di ristorazione, un market e un ostello. Pernottare nel Ostello Portabene significa ritrovarsi a dominare il paese dalla terrazza, il tour in Amiata è partito da qui, in sella a comode ebike per scoprire i segreti di questo maestoso luogo.
Montelaterone è il posto giusto per chi cerca riposo e un punto di appoggio logistico per disegnare il proprio tour a due ruote. L’escursione architettata ha attraversato l’Amiata giungendo ai confini col Lazio, passando proprio dalle foreste del Monte Amiata e arrivando a San Giovanni delle Contee. Un tour alla portata di tutti gli appassionati di mountain bike ed ebike da poter affrontare in gran parte dei periodi dell’anno.
Vie dell’acqua, castagneti e tufo
I paesaggi che si attraversano in Amiata sono estremamente vari, conformazioni di tufo, pietre calcaree, abetaie e faggete. Da Montelaterone il tragitto ipotizzato grazie al prezioso sostegno delle guide di mountain bike di Amiata Freeride, è passato per molti tratti delle Vie dell’Acqua, una serie di percorsi ciclabili e pedonali alla scoperta delle sorgenti del Monte Amiata un progetto sostenuto proprio dai comuni di Arcidosso, Castel del Piano Santa Fiora e altri. Si risale il torrente Ente in cui si ritrovano i resti di alcuni antichi mulini proprio lungo i piccoli corsi d’acqua, per salire verso Arcidosso. I sentieri di questa parte hanno pendenze variabili, il territorio offre un continuo saliscendi per giungere sotto al Castello Aldobrandeschi, un’architettura dell’anno 1000 al centro del paese che rappresenta il più grande centro politico e amministrativo nell’area dell’Amiata. Tra le Vie dell’Acqua il tracciato si affaccia anche sulla Cascata d’Acqua d’Alto in un contesto suggestivo. La cascata rientra in un’escursione di 6 chilometri che può essere affrontata anche a piedi.
Salendo verso la vetta del Monte Amiata lo scenario cambia in continuazione e le pendenze si fanno più aspre, così come le temperature. Benvenuti nel regno delle coltivazioni di castagne, in un paesaggio paradisiaco che vede l’imponenza dei robusti fusti dei castagni distaccarsi da un terreno curato e verdeggiante. La castagna in quest’area ha rappresentato una delle principali fonti di sostentamento del passato e si sono guadagnate lo status di IGP. I castagni fanno piano piano posto alla faggeta e con essa il terreno diventa più scuro, sono i resti dell’attività vulcanica di questo luogo. Sul Monte Amiata operano proprio i ragazzi dell’Amata Freeride, un bike park lavorato e gestito da Amiata Freeride, in cui si trovano piste con salti e curve paraboliche e tracce più naturali, il tutto accessibile attraverso un impianto di risalita. Da qua si snodano diversi tour da affrontare in sella in mezza giornata o intera per scoprire le spettacolari Terme di San Filippo, le miniere di Abbadia San Salvatore o scoprire con le escursioni ad anello tutti i versanti dell’ex vulcano. Scendere sul terreno scuro delle eruzioni vulcaniche è un’esperienza marziana.
Per scendere dal Monte Amiata, il paese di Castell’Azzara è un punto di passaggio obbligatorio, un’altra delle sentinelle dell’Amiata, in cui si possono scoprire le gallerie minerarie del Cornacchino, un sito di estrazione del Mercurio, qui i terreni diventano calcarei ma sempre ricchi di una vegetazione dalle incredibili varietà di flora, con faggete, cerri e frassini. Il posto giusto in cui fare una scorta di Topi, tipico dolce della zona dalle elevate qualità energetiche. Qui opera la Cooperativa di Comunità Ecosistema comunale Castell’Azzara.
Tradizione culinaria
L’Amiata è un’altra delle zone in cui conoscere la tradizione culinaria rappresenta un’esperienza irrinunciabile. Il sud dell’Amiata ci ha portato a scoprire le più intriganti tradizioni culinarie dai sapori forti e gli ingredienti semplicissimi. A San Giovanni delle Contee la tradizione culinaria tiene vivo il paese che è interamente costruito con blocchi di tufo, così lo sono le cantine del vino locale. L’Osteria Maccalè è la tappa fissa che in un tour in mountain bike non può mancare, un ristorante che offre un menù dai gusti intensi con pochi e semplici ingredienti. L’Osteria Maccalè è un progetto della Cooperativa di Comunità San Giovanni delle Contee che opera sul territorio e permette di far vivere al turista ed escursionista un’esperienza irripetibile, la pasta fatta a mano, l’acqua cotta i Ceccarelli San Giovannesi, tipicità culinarie uniche nel loro genere, una cucina che richiede tempo all’interno di un locale lucente e vivido.
La Cooperativa di Comunità di San Giovanni delle Contee si è messa a totale servizio della comunità e degli abitanti e ora porta i turisti alla scoperta dei gusti della tradizione. Il tour è terminato con un bicchiere di San Giovese e lo sguardo sui confini sud della Toscana, Sigeric si è spinta dall’estremo nord della Lunigiana fino alla parte più a sud per scoprire un’area dall’altissimo potenziale per il turismo bike che condivide con la Lunigiana l’anima più selvaggia.
Area a misura di biker
L’Amiata è una zona estremamente naturale, selvaggia e a portata di mountain bike. Nell’area si distinguono molteplici servizi connessi alla pratica Outdoor, con noleggi disseminati per tutto il territorio, così come le colonnine per la riparazione e manutenzione della mountain bike.
-COMUNICATO STAMPA-