Test sella TIOGA SPYDER OUTLAND

SELLA TIOGA SPYDER OUTLAND

Abbiamo testato una delle selle dal design più particolare in assoluto che possiate trovare sul mercato. Parliamo naturalmente della nuova nata nella gamma Spyder di Tioga www.tiogausa.com. Il marchio americano presenta un’altra variazione sul tema col modello Outland, pensata per l’offroad intenso.
 

COM’È FATTA

Questa Spyder Outland è realizzata in DualTech Carbonite, un polimero brevettato dal produttore, che come suggerisce il nome, è presente in due diverse densità sul prodotto, per renderlo più flessibile o più rigido in base a come e dove viene usato.
 

 
Il telaio è realizzato in acciaio al cromo-molibdeno. Il motivo di questa scelta è appunto il segmento di utilizzo di cui Tioga ha tenuto conto in fase di progettazione, ovvero il fuoristrada più impegnativo. Se la robustezza si percepisce al tatto ed anche nell’uso, la si nota anche sulla bilancia.
 

 
Il peso è di 200 grammi, compresi i pad antiscivolo in silicone da circa 10 grammi ciascuno, che sono comunque amovibili. Dato il design particolarmente snello ci aspetterebbe un peso più contenuto, ma in realtà è in linea con i concorrenti che hanno fatto la scelta dei binari in acciaio.
 

 

 
Altra caratteristica fondamentale è una sorta di “nervo” a forma di X che percorre la sella nella sua lunghezza ed è visibile guardandola dal basso verso l’alto.
 

Questo elemento serve a sostenere col giusto grado di flessibilità, come una sorta di amaca, la parte superiore che è a contatto col biker.
 

IL TEST

Secondo noi questa è una sella che bisogna provare per capirne le potenzialità. Dai dati tecnici, in particolare dalla larghezza contenuta rispetto ad altri prodotti del mercato (125 mm), non ci si aspetterebbe una grande comodità. La realtà è che questa impressione viene smentita una volta che la si utilizza. A patto che il biker abbia la distanza tra le ossa ischiatiche medio-stretta, il comfort è soddisfacente, in particolar modo per quanto riguarda grip ed assorbimento degli urti. La guida in punta di sella non è altrettanto comoda, il leggero limite è dovuto dalla forma che mantiene un andamento orizzontale, se nei brevi tratti ripidi del cross country non desta problemi, nelle lunghe salite alpine non possiamo affermare lo stesso.
 

 
I pad in silicone garantiscono una eccellente presa in tutte le possibili condizioni meteo. Il nervetto ad X di cui parlavamo prima, funge da elastico e permette di assorbire gli scossoni col giusto grado di flessibilità. Da notare anche che non si manifestano fenomeni di risonanza dato che non abbiamo notato fastidiosi sobbalzi dopo gli urti.
 

 
Altro fattore da non sottovalutare, anche nella valutazione del rapporto qualità prezzo, è che il materiale di cui è costituita è molto resistente agli urti ed alle abrasioni a cui una sella da offroad può sicuramente essere soggetta durante la sua vita.

Abbiamo inoltre notato come una sella così stretta influisca positivamente nella guida in “fuori sella”. Ci si trova particolarmente avvantaggiati in quanto si ha una notevole libertà di movimento, caratteristica che si apprezza particolarmente in discesa, dove la posizione di guida ricopre un ruolo fondamentale.
 

 

CONCLUSIONI

La nostra valutazione finale è che si tratta di una ottima sella adeguata a discipline tipo il cross country e marathon, ma anche per chi pratica all mountain, le molte ore in sella non rappresentano un problema. La sella è mediamente stretta, pertanto chi ha un bacino medio-stretto beneficerà di maggior comfort.

La comodità offerta non è eccessiva da incorrere in minori performance, tutt’altro, è l’elemento chiave che la porta ad essere ai massimi livelli; l’assorbimento delle vibrazioni e degli urti è garantito per un buon range di frequenze, è vero che il primo impatto estetico fa pensare tutt’altro, non resta che provare per credere!
 
Produttore: Tioga www.tiogausa.com
Misure: lunghezza 285mm – larghezza 125mm
Peso: 180g e 205g compresi gli inserti in silicone
Colori: nero o bianco
Prezzo: €135
Distributore: Gist Italia www.gistitalia.com
 
Testo di Paolo Forner
Foto di Matteo Pedrech