CANNONDALE SCALPEL Si 2021 – l’innovazione continua
Vi presentiamo oggi in anteprima la nuovissima Cannondale SCALPEL, un progetto completamente nuovo che non ha nulla a che vedere con le precedenti versioni. La SCALPEL my2021 prevede un telaio di nuova concezione, brevettato.
Per capire i principi e le tecnologie della Cannodale Scalpel 2021 dobbiamo fare però un passio indietro e capire innanzitutto la storia e lo sviluppo di questo modello.
Per la maggior parte degli appassionati di cross country sentire la parola SCALPEL porta alla mente le mountain bike estremamente tecnologiche del marchio americano, biammortizzate fin dal primo modello utilizzato in gara nel 2001. SCALPEL è sinonimo di cross country biammortizzata da oltre 20 anni, tra gare e successi a partire dall’esordio con Cadel Evans e il team Volvo Cannondale.
Sviluppo e ricerca di nuove tecnologie che ha portato costantemente i tecnici di Cannondale a migliorare il prodotto dotando gli atleti di veri e proprio prototipi, come la Scalpel Six13 nel 2004 utilizzata anche alle Olimpiadi di Atene.
Le prime versioni erano proposte con un ammortizzatore dotato di elastomero posto tra i foderi alti e il canotto della sella, per poi trasformarsi nella versione 2008 in un vero e proprio carro “Zero Pivot”, con ammortizzatore fissato al top-tube ovvero all’interno del tringolo principale e portando alla vittoria del campionato mondiale Roel Paulissen del team Cannondale Vredestein. Il carro “Zero Pivot” prevedeva -come dice il nome- la mancanza del perno sul quale si muovevano i foderi, al fine di sfruttare a tutti gli effetti la flessione dei foderi realizzati in materiale composito, quindi lavorati per adempire anche a questa funzione.
Nel 2012 un cambio di rotta per la Scalpel, che da aggressiva cross country diventa una 29er dal carattere più adatto alle lunghe marathon, portata in gara anche da Manuel Fumic alla Cape Epic. Rimangono il carro “Zero Pivot” e l’ammortizzatore fissato al top tube.
Ma è nel 2017 che la Cannondale Scalpel cambia nuovamente geometrie tornando ad essere molto più aggressiva e “moderna”, adottando non solo un angolo sterzo più aperto, la nuova forcella Lefty Ocho ma anche una sospensione dotata stavolta di fulcro singolo.
Un cambiamento dettato dalla necessità di maggiori performance in discesa anche rispettivamente ai nuovi percorsi da cross country: sempre più tecnici e veloci. L’anno successivo la Scalpel è salita di nuovo sul podio di un campionato mondiale marathon, con il brasiliano Henrique Avancini del team Cannodnale Factory Racing, una gara entusiasmante nello splendido scenario di Auronzo (BL) e delle Tre Cime di Lavaredo.
–> Leggi la nostra recensione della Scalpel my2017 a questo link: https://www.mtbtech.it/test/2016/06/cannondale-scalpel-si-2017-fast-test/
Cannondale Scalpel 2021
In questi anni i tecnici Cannondale si sono chiesti come migliorare ulteriormente un prodotto già apprezzato e performante, concentrandosi soprattutto sulla cinematica del carro. Già nell’ultima versione uscita nel 2017 è stato aggiunto un pivot, indispensabile per accrescere le performance della sospensione e adeguarla a percorsi sempre più tecnici, trend che non è cambiato in questi ultimi anni e che ha costretto i tecnici Cannondale a delle scelte estreme.
Partendo dal presupposto che per migliorare la cinematica era necessario passare a un sistema dotato di giunto Horst, quindi svincolare la ruota posteriore dal raggio di movimento dei foderi bassi cosicché potesse rimanere più attiva anche in frenata, avrebbero corso il rischio di aggravare di troppo il peso del telaio che, in discipline così estremizzate, poteva diventare più un handicap rispetto al vantaggio tecnico della sospensione.
Era necessaria una cinematica nuova, ma non più complicata, più semplice, leggera e rigida.
La vera novità: FLEX PIVOT
Partendo senza preconcetti hanno realizzato un carro totalmente nuovo, brevettato, tanto semplice quanto geniale. La Cannondale Scalpel 2021 è dotata di un quadrilatero ma…senza cuscinetti nel giunto Horst! I foderi inferiori sono stati laminati nel punto di flessione dell’Horst Link per permettere il movimento come se fosse dotato del classico perno con cuscinetti. Scelta necessaria per sopperire ad uno dei motivi che ha fatto pressoché scomparire dalle mountain bike da cross country una delle migliori cinematiche esistenti: l’aggravio di peso.
I vantaggi di un Horst Link sono lampanti e chi ci legge sa di cosa si parla, una sospensione di questo tipo dona alla bicicletta una maggiore trazione e una rigidità torsionale molto buona, che in termini pratici equivalgono a un maggior controllo e maggior reattività e quindi maggiori prestazioni.
Tecnicamente si tratta di una laminatura ad altissima densità del carbonio in un punto ben preciso, visto che non è più l’intero fodero a flettere (come nelle versioni precedenti). Lo sviluppo tecnologico ha portato ad avere un livello si sensibilità tale che la sospensione inizi a muoversi con solamente 1,8kg di carico (senza ammortizzatore), mantenendo pertanto il Proportional Response, cioè la caratteristica di Cannondale nel customizzare ogni taglia per permettere l’ottimizzazione delle prestazioni in funzione del rider. Lo sviluppo del carro Flex Pivot è stato portato avanti anche da atleti professionisti alla guida di Cannondale Habit dotate di questa tipologia di cinematismo, per appurarne non solo la rigidità ma anche la resistenza ad urti molto più ampi rispetto a quanto si affronta solitamente nel cross country.
Con soli 1910 grammi compreso l’ammortizzatore, il nuovo telaio della Scalpel è uno dei più leggeri mai realizzati per mountain bike bi-ammortizzate. La trasmissione asimmetrica Ai di Cannondale fornisce spazio per pneumatici da 2,4” mantenendo al contempo corti i foderi orizzontali per preservare trazione e agilità. La geometria innovativa della Scalpel si è evoluta ulteriormente con un’angolazione del tubo sterzo più aperta di un grado e mezzo e un angolo del tubo sella più chiuso di un grado se paragonati alla versione precedente. Questo, in combinazione con l’offset elevato della forcella Lefty, dà vita all’ultima versione della geometria OutFront Cannondale che garantisce maggior stabilità e sicurezza sui percorsi più difficili, mantenendo al contempo velocità di sterzata e maneggevolezza.
Chi è in cerca di un mezzo per il trail riding, allora bisogna puntare sulla Scalpel SE. Questa versione incrementa le prestazioni della Scalpel, aumentando l’escursione da 100 mm (anteriore e posteriore) a 120 mm (anteriore e posteriore) e aprendo ulteriormente l’angolo del tubo sterzo. Gli pneumatici a grande volume da 29” e il reggisella telescopico si combinano per garantire una velocità incredibile e performance a tutto tondo. Si tratta della bici perfetta per coloro che preferiscono una bici da trail incredibilmente leggera.
Mentre le sospensioni sono il protagonista della storia della Scalpel, la bicicletta ora dispone anche del nuovo kit STASH Cannondale. Integrato nel tubo obliquo della bicicletta sotto l’attacco del portaborraccia, il kit STASH dispone di tutto il necessario per rapide riparazioni tra cui 8 miniattrezzi in 1 inseriti in una custodia a estrazione rapida, un kit di riparazione tubeless Dynaplug e una bomboletta di CO2 o una minipompa.
Le versioni
La nuova Scalpel sarà disponibile nei negozi da oggi in 8 modelli tra cui la Scalpel SE e una Scalpel Carbon 2 da donna.
Cannondale SCALPEL HM 1 – 7999 €
Cannondale SCALPEL Carbon 2 – 4999 €
Cannondale SCALPEL Carbon 2 Women’s – 4999 €
Cannondale SCALPEL Carbon 3 – 4199 €
Cannondale SCALPEL Carbon 4 – 3699 €
Cannondale SCALPEL SE 1 – 4999 €
Cannondale SCALPEL SE 2 – 3799 €
Cannondale SCALPEL SE Women’s – 3799 €
La Scalpel sarà disponibile nelle taglie S, M, L, XL, mentre quella da donna sarà disponibile nelle taglie S, M e L. Per maggiori informazioni sulla nuova Scalpel, visita il sito www.cannondale.com