Se GT riporta immediatamente la mente alle leggende del downhill e della bmx, in questo test presentiamo e proviamo per Voi un’icona dello storico marchio americano che proprio in questo 2016 compie ben 25 anni. Stiamo parlando del modello GT ZASKAR 2016, bici hardtail che rappresenta per GT il settore crosscountry.

GT ZASKAR PRO 2016

Sebbene si senta parlare di Zaskar da molti anni, questo modello ha subìto un importante restyling, innanzitutto le ruote da 29 pollici hanno ceduto il posto a quelle da 27,5 di diametro, anche il telaio che a primo impatto può sembrare invariato è invece stato rivisto nelle geometrie, e per terminare è stato aggiornato l’insieme dei componenti.
 
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COM’È FATTA:

Proposta in quattro versioni con telaio in carbonio e altrettante con telaio in alluminio, il modello in test è la variante con telaio in carbonio, la Zaskar Pro.
 

IL TELAIO

È chiaramente il telaio l’elemento che contraddistingue la GT Zaskar Pro con la sua inusuale caratteristica dei tre triangoli denominata “Triple Triangle Design”.
 
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Si tratta appunto di un terzo triangolo, oltre ai due classici telaio e carro, formato dalla giunzione dei foderi alti al top tube spostata più avanti rispetto al piantone sella.

Questa caratteristica è stata studiata, ed è in continua evoluzione, dai tecnici GT per permettere di ricavare maggior rigidezza strutturale dal telaio.
 
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Il materiale scelto è stato in questo caso il carbonio, intrecciando le fibre seguendo il metodo del Force Optimized Carbon, costruzione che prevede una particolare attenzione alla rigidezza nel complesso del telaio ma soprattutto lì dove le forze agiscono maggiormente come nel nodo di sterzo, nel movimento centrale e nel carro.

Vediamolo nei dettagli.
 
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Il carro riprende gli attuali standard riguardanti il mozzo, perno da 12mm ed una battuta di 142mm, ricordiamo con ruote da 27,5 pollici di diametro. Si nota immediatamente il perno che non è contemporaneamente il fulcro dei foderi alti con quelli inferiori ma, posto in posizione più bassa, permette di scaricare le vibrazioni derivanti dal terreno verso i foderi alti.
 
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La parte sinistra presenta i supporti per la pinza freno posti in posizione ben distinta l’uno dall’altro per compensare meglio le forze durante la frenata. Molto importante evidenziare che le boccole di fissaggio della pinza non sono un unico pezzo con il telaio ma possono essere sfilate e sostituite in caso di accidentale danneggiamento del filetto.
 
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Centralmente troviamo un massiccio movimento centrale formato da tubazioni oversize che include cuscinetti a pressione. Non c’è la predisposizione per l’attacco diretto del deragliatore, ma di molto più valore troviamo sulla parte posteriore del seat tube il foro d’uscita per la tubazione di un eventuale reggisella telescopico.
 
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Il piantone sella, predisposto per il secondo porta borraccia (il primo è nella classica posizione lungo la tubazione diagonale), ha un angolazione di 72.7° mentre il carro è lungo 435mm.
 
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Siamo positivamente sorpresi nel trovare tubazioni dai diametri più che onesti anche nella parte anteriore, il passaggio cavi è completamente esterno ma mantenuto in ordine da appositi ed efficienti fissaggi che mantengono i cavi aderenti alla parte inferiore della tubazione diagonale.

La serie sterzo conica di tipo integrato presenta 69,5° di inclinazione, nella media rispetto ad altre bici dello stesso settore.
 
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I COMPONENTI

Formata da un mix di brand, la versione PRO si posizione ad un livello medio-alto come qualità complessiva.
 
I cambi marchiati SHIMANO sono così divisi: al posteriore troviamo un deragliatore XTR con controllo dell’oscillazione e pacco pignoni XTad 11 rapporti con rapporta tura 11-42, mentre all’anteriore il deragliatore XT, fissato tramite il classico collarino, opera su una guarnitura FSA SLK in carbonio a doppia corona 38-24. Per entrambi i cambi ci sono manettini XT.
 
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Anche i freni sono di casa SHIMANO, sempre serie XT con dischi da 180 e 160, rispettivamente all’anteriore e al posteriore.
 
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Le ruote sono formate da mozzi XT e cerchi ZTR CREST tubeless ready, tenuti assieme da 32 raggi DTSWISS Competition sfinati 1.6/1.8, i copertoni sono SCHWALBE RACING RALPH da 2.25 di larghezza anch’essi tubeless ready.
 
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All’anteriore troviamo una forcella ROCK SHOX SID XX da 100mm con bloccaggio remoto fissato ad un manubrio anch’esso in carbonio marchiato FSA, larghezza 740mm.
 
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Terminano il montaggio una coppia di manopole in gomma morbida marchiate GT, un attacco manubrio FSA da 80mm in alluminio, dello stesso materiale anche il reggisella che supporta una sella WTB SILVERADO come siamo abituati a trovare su bici del gruppo CSG.
 
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IL TEST:

Come capita ad ogni test, prima di utilizzare le bici procediamo ad effettuare i controlli di rito: serraggio viti, tensionatura dei raggi, regolazioni varie e trasformazione in tubeless che in questo caso si è rivelata facile ed immediata grazie al nastro già presente lungo il canale dei cerchi e alla predisposizione di tale modifica sia da parte dei cerchi che dei copertoni.
 

IN SELLA

L’indole della GT Zaskar è l’essere molto corsaiola, come ci si aspetta da una front aggressiva, ma non troppo.
La posizione della seduta è centrale e ben ottimizzata negli spazi. Il manubrio largo e comodo permette il facile raggiungimento di tutte le leve presenti, anche del comando per il bloccaggio della forcella sebbene componenti Shimano e Rock Shox non abbiano una tale compatibilità da rendere facile l’alloggiamento di componenti accostati tra loro.
 
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La forcella la regoliamo partendo dal sag, operazione agevolata da una tabella posta sul fodero destro che indica il rapporto tra la pressione dell’aria necessaria ed il peso del rider.

La taglia M ricevuta in test è adatta per altezze fino al metro e ottanta, dopo il quale è consigliato passare alla taglia superiore.
 

SALITA COSTANTE

Questo modello GT Zaskar Pro è dotato di corona doppia all’anteriore che agevola molto in salita anche chi è meno allenato, infatti abbinata ad un pacco pignoni da 11 velocità offre una gamma di rapporti non indifferente.

Il telaio nell’insieme è molto rigido, si nota soprattutto questa caratteristica durante le accelerazioni quando si percepisce nettamente che la potenza espressa dal piede al pedale viene scaricata a terra senza disperdersi in flessioni che ne diminuirebbero l’intensità.
 
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Nelle lunghe salite pedalate si è dimostrata abbastanza comoda grazie ad un minimo assorbimento verticale delle vibrazioni provenienti dal terreno, da parte del carro, grazie al fissaggio della ruota distanziato rispetto alla giunzione dei foderi.
 

SALITA TECNICA

Anche in questo frangente la rigidità del telaio aiuta offrendo una precisione di guida ai massimi livelli. La seduta centrale permette di spostare il carico con facilità cercando la miglior posizione in relazione all’ostacolo da superare, le gomme Racing Ralph non eccellono in tenuta ma offrono un buon compromesso tra scorrevolezza, grip e peso generale, e per questo motivo ci piacciono molto, sempre che non ci sia fango!
 
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Benché si siano dimostrate molto affidabili sia per quanto riguarda la tenuta del tubeless che in termini puramente meccanici, le ruote nell’insieme cerchio-raggi-mozzo non sono delle più performanti, il peso non gioca a loro favore e la precisione che infondono nella guida è sufficiente.
 
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Il passaggio delle ruote da 29 a 27.5 com’è avvenuto con questa Zaskar 2016, incrementa non di poco l’agilità e la guidabilità generale della bici migliorando quindi le performance nei percorsi più tecnici.
 

DISCESA VELOCE

La Rock Shox SID è diventata negli anni un’icona tra le forcelle più performanti da crosscountry e in questa versione XX Solo Air da 100mm di corsa utile e con blocco a manubrio…si dimostra tale! Scorrevolezza e precisione sono le qualità principali, oltre ad una rigidità incrementata dall’ormai insostituibile asse passante da 15mm.
 
La guida risulta molto precisa e in piena sicurezza, anche alle alte velocità, rigidità generale e movimento centrale basso migliorano il feeling di guida.

In entrata di curva è fulminea, mantiene molto bene la parabola che definiamo per poi uscire ancora molto veloce. In percorrenza di curva, ma non solo, soprattutto la gamba esterna deve cercare di ammortizzare i sobbalzi più ampi derivanti dalla ruota posteriore, ma è un classico delle hard tail.

Si percepisce una struttura di base realizzata nel tempo e non improvvisata, 25 anni di esperienza non sono mica pochi!
 
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Anche i freni Shimano XT, con dischi da 180 e 160, sono una sicurezza sia in termini prettamente pratici che di affidabilità, hanno superato di gran lunga le prove a cui li abbiamo sottoposti.
 
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La rapportatura, nel dettaglio la corona da 38 denti, agevola i più forsennati a mantenere alta la velocità nei tratti pedalabili mettendo a disposizione sviluppi metrici inarrivabili con guarniture monocorona da 34 o 36 denti.
 

DISCESA TECNICA

È stata una sorpresa molto apprezzata. Il largo manubrio Fsa rigorosamente in carbonio misura infatti 740mm e non abbiamo sentito la necessità di accorciarlo viste anche le doti discesistiche della Zaskar.
 
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Durante la guida viene trasmesso molto bene ciò che succede sotto le ruote, il nodo di sterzo non lascia spazio a flessioni e il grado di sensibilità che si raggiunge porta ad osare ed a cercare il limite, come quest’entrata in curva in nose-press con la bici in piega!
 
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La predisposizione per il reggisella telescopico fa venir voglia di montarlo immediatamente sia per un uso racing che amatoriale, tanto ti spinge questa Zaskar ad andare forte in discesa, forse per questo il modello LTD lo monta di serie?
 
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Molto utile e funzionale il controllo dell’oscillazione della gabbia posto sul deragliatore posteriore (ma se leggete i nostri test dovreste sapere come funziona) che smorza il sobbalzare della catena e la cambiata risulta precisa come ormai ci ha abituati Shimano.
 
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NOTE:

Appunto positivo riguardante la sella WTB Silverado, che abbiamo provato anche in altre occasioni e la riteniamo una delle più valide per performance e comodità, come anche le manopole marchiate GT, che non hanno collarini di fissaggio ma la tenuta sul manubrio e tra guanto e manopola è impeccabile.
 
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CONCLUSIONI:

Il peso rilevato di 10.2kg in taglia M senza pedali non è un cosiddetto “peso piuma” come invece ci si aspetterebbe da questa front hardtail dal montaggio di medio-alto livello. Il motivo sta proprio nel fatto di vedere la Zaskar non solo come bici da crosscountry, ma molto di più. Possiamo osare dicendo che è quasi una front da trail!
La solidità in primis e l’ampia destinazione d’uso che deriva da un assemblaggio e una costruzione esemplare sono gli assi della Zaskar, una bici con 25 anni di sviluppi alle spalle che non si limita di far parte di una “categoria” ma dimostra di essere un mezzo completo e maturo che attende solo di essere usato ad ampio raggio.
Ultimo dettaglio, ma non il meno importante, GT offre la garanzia a vita sui telai!
 
La Zaskar in carbonio è proposta in ben 5 taglie, dalla XS alla XL, mentre quella in alluminio addirittura in 6 taglie.
 
Prezzo modelli Zaskar:
GT ZASKAR CARBON LTD 2016: 4499 €
GT ZASKAR CARBON PRO 2016: 3399 €
GT ZASKAR CARBON EXPERT 2016: 2499 €
GT ZASKAR CARBON ELITE 2016: 1999 €
 
Sito del produttore: www.gtbicycles.com
 
Testo di Matteo Pedrech
Foto di Domenico Vidale
 
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Rider: Matteo Pedrech
Bici: GT ZASKAR PRO 2016
Abbigliamento: casco RUDY PROJECT WINDMAX, occhiali RUDY PROJECT AGON, giacca GSG, guanti ENDURA MT500, pantaloni GSG, calzini GAERNE, scarpe GAERNE STILO LIMITED EDITION YELLOW.
 

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