ROSE ROOT MILLER SUPER TRAIL 2016

Riflettevo qualche giorno fa sui mutamenti riguardanti la tecnologia applicata alle mountain bike.
La teoria prevede un continuo miglioramento delle prestazioni e praticamente ci troviamo innanzi a nuovi standard, se così si possono definire gli ormai molti “standard” presenti, geometrie dei telai sempre diverse e diametri ruota che coadiuvati dalle maggiorazioni “plus” rischiano di mettere in confusione anche i guru più esperti, fintanto che non si sa più quale sia la bicicletta più adatta al proprio stile di riding.

Fin a quando non ho provato la ROSE ROOT MILLER 2 SUPER TRAIL.
 
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Rose è un azienda tedesca che con l’evolversi del mercato si è specializzata nella vendita online dei propri prodotti ma che a differenza di altri competitor presenta un minor numero di allestimenti per singolo modello ma con la possibilità di personalizzarli in tutti i componenti attraverso un configuratore.
 
Avevo già sentito parlare della ROOT MILLER, una 29er con 130/140 mm di escursione che promette prestazioni esaltanti…ma da scettico ho voluto vederci chiaro.
 

COM’È FATTA

IL TELAIO

La struttura portante è realizzata in alluminio 7005, privo di fazzoletti di rinforzo sulle giunzioni ma con sezioni maggiorate per assicurare la giusta solidità.
 
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Il carro, svincolato grazie alla presenza di un giunto Horst, è guidato nel percorrere i 130 mm di corsa da una leva che unisce i foderi superiori e l’ammortizzatore, fissata al piantone della sella. Questa permette di ottenere una curva di compressione ben precisa che vedremo più avanti nel test.
 
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Non sono presenti “standard” innovativi, troviamo il classico e funzionale perno posteriore da 12 mm con battuta da 142 mm ed il cambio con l’attacco diretto.
Il carro è lungo 449 mm e presenta un insieme di cuscinetti e perni dalle generose dimensioni per garantire durata e precisione di funzionamento.

La triangolazione anteriore presenta invece una tubazione diagonale nella quale scorrono all’interno tutti i cavi mantenendo un buon ordine estetico, mentre il piantone sella, inclinato a 74.5°, comprende il foro per la fuoriuscita del circuito idraulico del reggisella telescopico.

Il punto di giunzione di queste due tubazioni ha una sezione molto ampia, superiore alla media se teniamo conto della destinazione d’uso e del materiale in questione.
Nella parte destra sono presenti gli attacchi ISCG05, ottimi per un’eventuale guida catena o paracorona.
 
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L’angolo di sterzo presenta un angolazione di 68° (con forcella da 140 mm) ed è formato da una giunzione conica massiccia e rigida sebbene priva di fazzoletti di rinforzo. Molto ordinate le entrate dei cavi nel tubo diagonale.
 
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COMPONENTI

Shimano la fa da padrone per quanto riguarda il gruppo cambi-guarnitura, sfoggiando un cambio posteriore XT con cassetta 11 speed e un cambio anteriore della stessa serie, entrambi comandati da leve XT.
 
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I cerchi sono gli ormai ben noti DTSwiss 1700 con canale interno da 20mm, tubeless ready, raggiatura sfinata a testa dritta e mozzo posteriore con cricchetti Ratchet System® montati con copertoni Schwalbe Nobby Nic Evo SnakeSkin anch’essi tubeless ready e con una larghezza di 2.35 per 29 pollici di diametro.
 
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Le unità ammortizzanti, entrambe di casa RockShox, comprendono una forcella Pike RCT3 SoloAir da 140 mm con regolazione del bloccaggio su tre step, regolazione del ritorno e della compressione alle basse velocità.
 
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Regolabile anche l’ammortizzatore Monarch Plus RC3 dotato oltretutto di piggyback, sebbene la bici disponga di un’escursione non estremamente discesistica.
 
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L’impianto frenante, a differenza dell’allestimento base (ma ricordiamo che in fase d’acquisto è possibile personalizzare i componenti del montaggio), comprende gli Sram Guide RSC con dischi da 200 e 180 mm.
 
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Sempre più immancabile il reggisella telescopico, in questo caso RockShox Reverb Stealth 125 mm, che sorregge una sella SDG Circuit MTN.
 
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Terminano il cockpit un manubrio in alluminio RaceFace Turbine da 760 mm con diametro 35 mm e rise 20 fissato su di un attacco manubrio RaceFace da 70 mm.
 
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IL TEST

Abbiamo ricevuto la bici già con ruote rese tubeless (grazie Rose!), e senza pedali il peso si è attestato a 13.5 kg per questo modello in taglia M, un peso giustificato tenendo conto della sostanza della bici.
 

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foto © Cristiano Guarco


 

IN SELLA

La posizione in sella rispecchia il carattere peperino della bici, infatti le geometrie che la contraddistinguono spostano leggermente il peso del rider verso il retrotreno.

Il lungo piantone della sella costringe chi non ha le gambe molto lunghe a fare attenzione in quanto la distanza minima con reggisella esteso tra sella e movimento centrale è attestata a 730 mm in questa taglia M e con i componenti sopra citati.

La regolazione delle unità ammortizzanti è facilitata dalla presenza di indicatori per la percentuale di abbassamento (SAG), oltre alla tabella che mette in relazione il peso del rider con la pressione necessaria.
 

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foto © Marco Trabucchi


 

IN SALITA

Se appena seduti spicca maggiormente il lato più divertente e giocoso, quello rivolto alla discesa, la ROSE ROOT MILLER 2 SUPER TRAIL è a tutti gli effetti una bici da trail e come tale è stata progettata anche per offrire ottime prestazioni in salita e nei tratti pedalati.

Grazie infatti alle ruote da 29 pollici, ma soprattutto alle geometrie azzeccate del telaio, la ROOT MILLER si lascia pedalare molto bene, meglio di quanto ci si aspetti.

Non abbiamo dovuto ruotare l’attacco manubrio nel senso con inclinazione negativa, solitamente lo si fa in quasi tutte le 29 per avere più carico sull’anteriore, la ROSE ROOT MILLER 2 non accenna ad impennamenti in salita e quindi abbiamo optato per una postura più comoda in pedalata e in discesa.
 

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foto © Cristiano Guarco


 
Tornando a parlare del telaio, esso è stato curato fin nei minimi dettagli, ad esempio il carro: la costruzione del carro è tra le più semplici in circolazione (dopo i monocross) ma non per questo meno performante, tutt’altro, durante la pedalata non ci sono fenomeni di bobbing, nemmeno su asfalto dove solitamente si notano con maggior vigore. Il bloccaggio dell’ammortizzatore Monarch Plus è utile ma l’ottima taratura di quest’ultimo con il carro, permette di lasciarlo in posizione intermedia o addirittura aperta nei tratti più tecnici per dar modo alla ruota posteriore di godere di maggior grip.
 
Poi ci sono le coperture Schwalbe Nobby Nick che con i loro 29 pollici donano quel grip in più a discapito della scorrevolezza che ne risente a causa di un battistrada molto tassellato.
 
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La rapportatura, ricordiamo 2×11 con corone da 36-26 e pignoni 11-40, è idonea per qualsiasi utilizzo, anche per i rider meno allenati.
 

IN DISCESA

Già il nome gasa, SUPER TRAIL, e non potrebbe essere diversamente per questa bici che alza il limite delle trail bike fino a portarlo molto vicino a quello dell’enduro.
 

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foto © Cristiano Guarco


 
Certo i 130 mm di escursione non fanno miracoli da poterla paragonare ad un’enduro ma l’insieme geometrie del telaio, rigidità complessiva e componenti quasi sovradimensionati le donano un carattere corsaiolo, performante e tuttofare.
 
I percorsi ideali della ROOT MILLER sono i sentieri naturali non esageratamente ripidi o scassati, ma dove la bici va guidata e dove le curve vanno pennellate. Le ruotone non sono d’impiccio in discesa come molti pensano, l’importante è abbinarci una buona geometria ed il gioco fatto, come ha fatto ROSE.
 
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foto © Marco Trabucchi


 
Nelle discese veloci ma soprattutto in curva è sempre piacevole contare su un grip garantito oltre che dal maggiore diametro delle ruote, anche dall’ottimo battistrada creato da Schwalbe.

Eccellente il comportamento anche nei tratti più tecnici e guidati, la ROSE permette cambi di direzione molto rapidi e nelle curve più lente ci si dimentica quasi di guidare una ventinove!
 
Anche in bike park?
Ebbene sì, l’abbiamo provata anche al bike park a Fai della Paganella durante i Paganella Bike Days lungo il percorso chiamato Peter Pan.
È caratterizzato da una pendenza pressoché costante, curve in sequenza, raccordate alla perfezione, sponde e tanti salti.

Oltre ad essere scesi veramente forte abbiamo potuto apprezzare il lavoro del carro posteriore, il quale nei primi centimetri di corsa affonda parecchio per poi diventare molto progressivo verso il finecorsa evitando appunto di arrivare troppo presto al limite.

Questa caratteristica ci ha permesso di tarare un SAG del 35% circa, leggermente abbondante rispetto al consigliato e alla destinazione d’uso della bici, ma in grado di assorbire al meglio i sobbalzi di media intensità.
 

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foto © Cristiano Guarco


 
I freni Sram Guide non ci hanno soddisfatto pienamente, abbiamo riscontrato cali di potenza talvolta importanti nei momenti di maggior stress della frenata. Sebbene il feeling sia migliorato rispetto alle versioni precedenti non riusciamo a dare la sufficienza, ma fortunatamente al momento dell’acquisto il configuratore propone anche altre soluzioni!

Abbiamo riscontrato la necessità di mantenere il manubrio della larghezza massima, 760 mm, avendolo provato anche in misura ridotta, per avere una miglior risposta in termini di reattività e controllo.

NOTE

Più volte è stato citato il configuratore ROSE, proprio a tal riguardo vi consigliamo di optare per un impianto frenante diverso rispetto allo Sram, ad esempio i freni Shimano XT sono installabili senza sovraprezzo e godono di prestazioni migliori.

Altra nota riguardo il manubrio visto che tra le scelte ci sono dei modelli in fibra di carbonio, non solo per un fattore di peso ma più importante ancora è l’assorbimento delle vibrazioni.
Il materiale composito infatti è migliore sotto questo punto di vista rispetto alla lega leggera…e avendo una sezione di ben 35mm lo si nota ancora di più!
 
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CONCLUSIONI

Con la ROOT MILLER SUPER TRAIL, Rose ha fatto bingo, è riuscita a creare una trail bike ben pedalabile ma che allo stesso tempo permette di affrontare discese in sicurezza e divertendosi anche se il grado di difficoltà è alto.

A chi si pone la domanda “a chi è rivolta questa bici?” rispondiamo “a tutti coloro che cercano una trail bike divertente e facile”, i meno esperti godranno di un grip eccellente dato dalle ruote da 29 pollici e da una geometria del telaio che permette di poterci fare di tutto, i più esperti sapranno sfruttare le doti discesistiche anche al di fuori dei classici sentieri da trail bike sconfinando quasi verso l’enduro, senza mai compromettere le doti pedalatorie che rimangono ai massimi livelli sia nei tratti tecnici che in quelli più costanti.

E se c’è ancora qualche scettico riguardo le 29er da trail/allmountain…beh provate una ROSE ROOT MILLER SUPER TRAIL!

Garanzia: telaio 6 anni, 2 anni sui componenti, assicurazione crash replacement di 5 anni compresa nel prezzo

Prezzo del modello in test: 3193.12€

Sito del produttore: www.rosebikes.it

Bici testata: www.rosebikes.it/bike/root-miller-2-29-supertrail-2016/

Testo di Matteo Pedrech
Foto di Matteo Pedrech, Cristiano Guarco e Marco Trabucchi
 

4.5 su 5 stelle
rose root miller
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