TEST Giro Switchblade Mips

Giro Switchblade, due caschi in uno: un casco fullface che diventa un casco aperto grazie alla sua mentoniera rimovibile. Questo lo rende ideale per gli enduristi o per chi desidera una maggiore protezione in discesa.
 
Ma la domanda che ci siamo fatti è: il Giro Switchblade è all’altezza dei due singoli tipi di casco in termini di sicurezza, comfort e ventilazione?
 
Il Giro Switchblade Mips è indubbiamente realizzato a favore del pubblico endurista ed è su questa destinazione d’uso che abbiamo concentrato il nostro test. Ma facciamo subito una premessa: non siamo mai stati grandi fan dei caschi convertibili, il dubbio è sempre stata l’affidabilità della struttura “integrale” e la ventilazione in modalità “casco aperto”.
Inoltre l’estetica è sempre stata un punto a svantaggio per questo tipo di caschi, se paragonati a quelli fullface o “aperti” nativi, indubbiamente più aggressivi… parere in parte variato quando ci è arrivato in redazione questo Switchblade che si rivela a tutti gli effetti molto armonioso ed accattivante in entrambe le versioni.
 
Giro Switchblade
 
Il frontino è regolabile in altezza per un range piuttosto ampio, e nella confezione c’è poi un secondo frontino provvisto di attacco per l’actioncam nella parte inferiore. In questo caso è utile alzare il frontino del tutto così da destinare all’actioncam il maggior spazio possibile. Lo spazio sotto la visiera per collocare la mascherina è sufficiente a non farla ricadere.
Una volta indossato è sorprendentemente comodo e avvolgente. Grazie al sistema di regolazione RocLoc può essere facilmente adattato alla forma della testa per avvolgerla al meglio, per questo la sensazione di avvolgimento è amplificata e dona molta sicurezza. Il sistema RocLoc è necessario regolarlo in modo quanto più preciso visto che, se abbassato del tutto, potrebbe intralciare il libero movimento del collo nella parte sottostante la nuca.
 
Giro Switchblade
 
La chiusura è a doppia D, classica dei caschi più racing anche in ambito motociclistico perché più affidabile rispetto ai vari tipi di sgancio rapido, sebbene necessiti di maggior manualità nell’essere gestita. Ma niente paura, la si acquisisce molto rapidamente.
 
Una volta indossato in modalità fullface spiazza per la sensazione di stabilità che è in grado di donare, oltre che per la leggerezza. La testa è avvolta molto bene mentre la pressione esercitata lateralmente circa a livello guanciale è elevata, come ci si aspetta dai caschi fullface tradizionali, per consentire la massima stabilità in caso di caduta. Tale sensazione non reca alcun fastidio e nemmeno impedisce di bere tramite cannetta dalla sacca idrica.
 
Giro Switchblade
 
Trovano un comodo vano le orecchie, che sembrano non toccare alcuna porzione di stoffa o imbottitura, tant’è che alle alte velocità l’aria crea del rumore, non fastidioso, che però nei caschi integrali tradizionali è molto più attenuato. Fortunatamente ci si abitua facilmente e i pensieri si spostano altrove.
 
Per tutti gli habitué che usano il casco integrale anche nelle giornate estive, per obbligo agonistico o per presa posizione di coscienza, il Giro Switchblade Mips potrebbe essere la soluzione per evitare le sette camicie di sudore.
 

Giro Switchblade
Giro Switchblade

 
Il casco in modalità aperta convince in salita grazie ad una buona ventilazione generale, nonostante il sistema MIPS che, per quanto ottimizzato, occupa lo spazio tecnico dell’essere presente.
Se paragonato ai caschi aperti più comuni non riesce ad essere competitivo al massimo in quanto la copertura arriva fin sotto le orecchie, limitandone la ventilazione. Tuttavia i mille metri di dislivello non sono in alcun modo un problema da affrontare. La temperatura interna è più alta e quindi il sudore è maggiore rispetto ad un casco aperto tradizionale, ma la cosa importante è il fatto che il calore ed il sudore non si accumulano per merito delle feritoie adibite proprio a tale scopo.
 
Giro Switchblade
 
Il passaggio da fullface ad aperto è talmente semplice che lo si può effettuare con il casco indossato, non senza aver prima provato l’operazione almeno tre-quattro volte 😉
Nella parte bassa della mentoniera, ai lati, ci sono i due tasti che la sbloccano: una volta premuti è sufficiente ruotarla verso l’alto e poi tirarla verso l’esterno in avanti. Il montaggio si effettua riproducendo i passaggi al contrario.
 
In salita è possibile riporre la mentoniera nello zaino ma… se siete come i “pro” che corrono senza? Niente paura, con due fasce a velcro potete fissarla al manubrio 😉
 
Giro Switchblade
 
Sfortunatamente ho provato in prima persona le qualità protettive del casco in oggetto, durante una discesa lungo un single track di terra battuta. In atterraggio da un drop neanche tanto alto, la ruota anteriore ha perso aderenza e… non c’è stata alternativa che appoggiarmi a terra. Cadendo di lato ho battuto la testa sulla terra, fortunatamente senza riportare conseguenze nemmeno nel resto del corpo. Nel momento dell’impatto il sistema MIPS ha ammortizzato il colpo grazie al minimo lasco calibrato appositamente per assorbire la forza generata dall’impatto. La stabilità non ha dato cenni di allentamento ed il casco ha compiuto egregiamente il suo compito. Sebbene soprattutto in gara possano capitare cadute molto più gravose, ci affidiamo alle omologazioni di cui il Giro Switchblade è dotato, certificazioni che lo posizionano ai massimi livelli tra i caschi da bici, a pari livello dei caschi integrali “puri”.
 

CONCLUSIONI

Il Giro Switchblade Mips convince come un casco da enduro in termini di comfort, sicurezza e stile: un must assoluto per gli enduristi. L’aerazione è buona, nonostante la maggior sudorazione rispetto ai classici caschi aperti, ma fortunatamente non si ha accumulo di calore. Le lunghe salite non fanno paura, ma a causa della copertura fin sotto le orecchie, per i classici tour estivi con lunghe salite in molti potrebbero preferire il classico casco aperto. Lo Switchblade, tuttavia, continueremo ad usarlo per le prossime uscite enduro e perché no… anche in bike park.
 
Prezzo: 299,00 €
Sito del produttore: www.giro.com
Sito del distributore LARM S.p.a.: www.larm.it
 
Testo: Matteo Pedrech
Foto: Matteo Pedrech e Silvia Rech
 
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