IBIS RIPLEY 4

Abbiamo avuto un’opportunità imperdibile, siamo stati i primi in Italia a provare la IBIS RIPLEY 4: la nuova trailbike della californiana Ibis, una bici che vi abbiamo presentato in primavera e finalmente ora è disponibile per il mercato italiano grazie all’importatore 4Guimp.

Perché abbiamo scelto di testare una trailbike? Semplice, siamo convinti che le trailbike di nuova generazione possano essere le mountain bike più adatte per almeno il settanta percento degli utilizzatori, un’affermazione che sappiamo essere in forte contrasto rispetto al concetto -sbagliato- di “più escursione = più sicurezza e divertimento”, visto quanto poi il peso e le geometrie influiscano nella reale qualità di riding quotidiana. Ad esempio vi siete mai posti il problema che con un angolo di sterzo molto disteso si fatica a curvare nel tecnico? O che una mountain bike con 160-170 mm di escursione pesa mediamente 2 kg in più di una da 130 mm, oltre ad essere più difficilmente pedalabile?

Ma facciamo un passo indietro e pensiamo al divertimento, d’altronde non corriamo in mountain bike proprio per questo?

COM’È FATTA:


Per il test della IBIS RIPLEY 4 ci siamo trasferiti in Liguria, nella zona del Finalese, ricca di trail di tutti i generi: spaziano infatti da quelli adatti al crosscountry a quelli più impervi degni di una mountain bike da downhill. Insomma, il terreno ideale per provare una trailbike e capire fino a che punto riesce ad arrivare.
 
La nuova RIPLEY segue la strada aperta dalla sua antenata. È passata attraverso un profondo trattamento per adeguarla alle moderne geometrie “long”, “slack” e “steep” ed il telaio, tutto nuovo, è allo stesso tempo più rigido, più leggero e progressivo. Come l’originale, mantiene l’escursione da 120mm abbinata ad una forcella da 130mm ed alle ruote da 29”. Questa nuova RIPLEY ha l’angolo sterzo più aperto (ora è 66.5°), il tubo sella avanzato di 3° (ora 76°) ed un reach che è stato allungato di circa 45mm su tutte le misure (475mm sulla L). Sono stati limati circa 295 grammi dal telaio, accorciando il carro di 12mm, aumentando la rigidità e migliorando la progressività della sospensione.
 

 
Nello sviluppo della nuova IBIS RIPLEY è stata abbandonata la soluzione del doppio eccentrico. Nonostante fosse un sistema rivoluzionario, occupava troppo spazio nel tubo sella. Siccome la nuova RIPLEY 4 può ospitare un reggisella molto lungo ed ha uno standover molto basso, la scelta della taglia quindi dipende principalmente dal reach.
 

 
Uno dei punti chiave del nuovo telaio IBIS RIPLEY 4 è la combinazione di cuscinetti e boccole. I cuscinetti, che per natura non durano a lungo in aree con grandi carichi e minime rotazioni, come nei link bassi dei telai, sono stati sostituiti da boccole Igus sigillate ermeticamente, il che significa intervalli di manutenzione notevolmente allungati, una maggiore rigidità ed un peso ridotto. La RIPLEY condivide con la sorella maggiore la garanzia a vita sulle boccole e addirittura 7 anni sul telaio.
 

 
Il montaggio della IBIS RIPLEY 4 che abbiamo provato è decisamente interessante, e come diciamo nel video è un montaggio intelligente: risparmioso dov’è possibile, e prezioso per quanto riguarda i componenti fondamentali.
 
Per quanto concerne le unità ammortizzanti troviamo la miglior proposta di casa FOX per quanto riguarda il trailriding: forcella FOX 34 Factory da 130mm di escursione e steli da 34mm di diametro sui quali è stato fatto il trattamento Kashima per migliorarne la scorrevolezza. Stesso trattamento anche per l’ammortizzatore, FOX Float Factory, sprovvisto di piggy back per mantenere un peso decisamente basso. L’idraulica di entrambe le unità si avvale della compressione settabile in 3 posizioni (tutto aperto, mediamente frenato e bloccato) tramite una levetta.
 

 
Ruote da 29 pollici IBIS, modello 938, in alluminio e dal canale decisamente largo e ottimizzato per poter montare copertoni “plus” come gli Schwalbe Hans Dampf (all’anteriore) e NobbyNic (al posteriore) da 2.6 di larghezza.
 

 
Cambio completo SRAM GX Eagle, composto da deragliatore posteriore, leve e cassetta da ben 12 pignoni rapportata 10-50. Il tutto abbinato ad una corona da 32 denti montata su pedivelle in alluminio anch’esse SRAM.
 
Il montaggio prevede un impianto frenante SHIMANO Deore M6000 composto da freni a doppio pistoncino e dischi da 180mm per entrambe le ruote.
 

 
Terminano il montaggio il manubrio in alluminio IBIS, il reggisella telescopico con comando remoto a manubrio e la sella WTB Silverado.
 

 

IL TEST:


Una settimana lungo i trail di Finale Ligure e Pietra Ligure per provare questa nuova IBIS RIPLEY 4, fornita direttamente da 4Guimp grazie all’appoggio di Luca Bondi, titolare del negozio Riviera Outdoor Bike Shop a Finalborgo che ci ha fatto da supporto per il montaggio e la manutenzione durante questi giorni.
 

 
La IBIS in test è in taglia M, adatta per un’altezza del rider compresa secondo noi tra i 168 e i 178cm, ma come scritto in precedenza, con un piantone sella così basso è possibile affidarsi alla misura del reach per trovare la taglia ideale.
Montata come descritto fissa il peso a soli 12,6 kg (senza pedali), un peso record per un montaggio ulteriormente migliorabile per i palati più sopraffini.
 

 
Una volta saliti in sella ci si accorge subito di quanto questa nuova IBIS RIPLEY 4 sia veramente stata rinnovata rispetto alle trailbike di “vecchia” concezione. Pur rimanendo leggera nelle forme troviamo un avantreno più lungo ed un angolo sterzo più disteso che porta in avanti la ruotona da 29 pollici di diametro e ben 2.6 di larghezza. La zona posteriore dotata di DW-Link rimane molto corta pur adottando una ruota dal formato decisamente imponente. Nel complesso la seduta è centrale e ben proporzionata, non ci si sente “dentro alla bici” (come capita con molte 29er) ma in una posizione che induce al pieno controllo del mezzo.
 

IN SALITA


Oltre 4000 metri di salita pedalata, più alcune risalite meccanizzate (lo ammettiamo 😉 ) per godere dei trail liguri in sella alla nuova IBIS, trail che si sono presentati addirittura bagnati vista la copiosa pioggia caduta durante una delle prime uscite fin tanto da sembrare di essere in British Columbia, ambiente umido e con una nebbiolina che trafiggeva gli alberi fino ad arrivare al sottobosco.
 
Condizioni ideali per provare la RIPLEY in tutte le situazioni!
 

 
Ma torniamo concentrati sulle performance della IBIS RIPLEY visto che, ripensando alla recensione di un’altra trailbike 29er plus (fatta lo scorso anno) pressoché bocciata, ho avuto subito timore nel momento in cui il dislivello ha iniziato ad aumentare. Ahimè ci aspettavamo una bici tendenzialmente pesante da pedalare, con un’inerzia di questo genere da muovere non poteva essere altrimenti, e invece fin dalle prime pedalate ci siamo dovuti ricredere. Complici i cerchi Ibis 938 molto leggeri e allo stesso tempo particolarmente rigidi e precisi, assieme alle gomme con una tassellatura media, le fasi di pedalata non richiedono assolutamente sforzi eccessivi.
 
La posizione di guida è decisamente proporzionata ed anche questo è un punto a favore per affrontare sia le salite costanti che i tratti palesemente tecnici e quasi trialistici durante i quali è possibile contare su un grip eccezionale grazie alle gomme dall’ampia impronta a terra. Quando si entra nei trail più ripidi non si verifica alcun fenomeno d’impennamento ed è molto agevole spostarsi con la seduta più verso la punta per incrementare la potenza trasmessa ai pedali.
 

 
Parlando della trasmissione possiamo affermare che il pacco pignoni SRAM a 12 velocità copre molto bene tutto il range di cui si necessita, arrivando fino al pignone da 50 denti che abbinato alla corona da 32 permette, anche a chi ha meno allenamento, di aggredire i tratti più ripidi. In certe situazioni avremmo preferito qualche rapporto intermedio rispetto ai 12 esistenti, ma è una conseguenza delle trasmissioni 1×12 che si nota ancor di più quando il range a disposizione è molto ampio (del 500%) come in questo caso.
 

 
Come spiegato nel video, che vi invitiamo a vedere fino alla fine, si nota un leggero fenomeno di bobbing durante la pedalata su terreni pianeggianti o leggermente in salita se si utilizza l’ammortizzatore settato con la regolazione della compressione completamente aperta. Sensazione non preoccupante e del tutto naturale, allo stesso tempo facile da sopprimere chiudendo la compressione in modalità trail, se il terreno è sconnesso, o addirittura in modalità climb più utile invece nei tratti molto compatti o lungo i trasferimenti su asfalto.
 
Insomma, una mountain bike molto facile da gestire, efficiente in pedalata e in salita, un telaio rigido ma allo stesso tempo comodo, che dona precisione durante la guida garantendo anche performance in rilancio estremamente efficaci. Fondamentale è la regolazione della pressione delle gomme, dato che l’alto volume d’aria presente le rende molto più sensibili rispetto alle tradizionali sezioni.
 

IN DISCESA:


Chi conosce la zona di Finale Ligure e Pietra Ligure sa benissimo quanto siano variegate le discese presenti. Discese su roccia, pietre smosse, sottobosco di pini, sabbia e anche terra, più o meno difficili, tecniche e veloci, con salti, curve spondate e raccordate l’una all’altra o trail naturali, c’è tutto quello che un rider può desiderare.
 
Una volta abbassato il reggisella, giù 3 rapporti e sbloccate le unità ammortizzanti, la IBIS RIPLEY 4 diventa un’arma da discesa molto veloce e precisissima. Toglietevi dalla mente che è “solo” una trailbike con 120-130 mm di escursione, stiamo guidando una mountain bike con il limite posto molto oltre il concetto di trailbike che hanno i comuni utilizzatori.
 

 
Il telaio in carbonio adotta il sistema DW-Link classico di IBIS, migliorato di volta in volta, un link a virtual pivot che dona un carattere molto particolare alla bici in questione. Innanzitutto è particolarmente progressivo, che in termini pratici si tramuta in un’ottima sensibilità degli urti di bassa intensità, ma in grado di non arrivare facilmente a fine corsa quando la discesa presenta drop anche discretamente alti. In certe situazioni la sensazione è stata quella di guidare una mountain bike da enduro, sebbene poi la realtà sia distante da quest’affermazione, per quanto precisa ed efficiente sia nella guida in discesa la RIPLEY 4.
 

 
Pur dovendoci impegnare, abbiamo aggredito sentieri parecchio tosti per una “trailbike” ma l’impegno è stato ripagato con grandi dosi di soddisfazione. La IBIS RIPLEY tende ad andare in crisi solamente quando ci si trova ad affrontare salti o drop in punti dove c’è molta pendenza, a causa di una posizione di guida centrale ed ottimizzata per un utilizzo meno estremo. Se si vuole osare è necessario adottare una guida molto più fisica, il bilanciamento del peso dev’essere forzato attraverso fuori-sella importanti e bunny-hop, ma qui stiamo uscendo dall’ambito d’uso di questa IBIS RIPLEY 4.
 

 
Le unità ammortizzanti FOX sono molto precise grazie anche al trattamento Kashima che ne migliora la scorrevolezza e ad un’idraulica molto efficiente. L’ammortizzatore posteriore tende a soffrire le discese molto lunghe e decisamente scassate, a causa della compattezza dello stesso, che genere un aumento della temperatura e quindi un leggero degrado delle performance. Sebbene si possa risolvere montando un ammortizzatore dotato di piggy back, noi preferiamo comunque utilizzare questo FOX Float Factory in quanto più leggero e dal bloccaggio molto efficiente.
 

 
È nelle sessioni guidate che questa RIPLEY dà il meglio di sé. Un’agilità incredibile nei cambi di direzione ed una precisione di guida ai vertici della categoria, permettono alla IBIS RIPLEY 4 di fiondarsi nei tratti tecnici in maniera molto sicura ed efficace. Gran parte del merito va al tipo di carro, decisamente rigido in senso torsionale ma in grado di assorbire le asperità del terreno mantenendo le gomme incollate a terra. Non da meno l’insieme delle ruote, rigide, scorrevoli e dall’impronta a terra molto ampia.
 
Valutazione assolutamente positiva per il sistema frenante Shimano Deore: sebbene sia uno dei più economici è allo stesso tempo molto efficiente per questa destinazione d’uso. Una scelta azzeccata e dal rapporto qualità/prezzo imbattibile.
 

VIDEO:



 

NOTE:


Siamo partiti con le sospensioni settate a circa il 20% di SAG, misura che solitamente adottiamo quando abbiamo a che fare con escursioni ridotte. Durante il test l’abbiamo però portato ad un 30% e questo ci ha permesso di sfruttare al meglio il lavoro del carro. Sostanzialmente abbiamo trattato questa trailbike come se avesse più escursione di quella dichiarata, tant’è che poi in termini di performance ne abbiamo tratto beneficio.
 
Il setup delle ruote da 29” plus è molto importante in tutti i frangenti, è possibile settare le gomme da 1/1.2 fino a 1.8/2 bar di pressione (per 75kg di rider), in base al tipo di terreno. Siamo rimasti invece sorpresi da come il maggiore grip offerto non abbia influito in modo critico sulla scorrevolezza durante la pedalata.
 

CONCLUSIONI:


IBIS RIPLEY è una delle trailbike più evolute sul mercato, provvista di geometrie talmente avanzate da far allargare i confini che delimitano la destinazione d’uso delle trailbike. Il telaio è il pezzo forte, realizzato in carbonio e dotato di sospensione DW-Link: il virtual pivot di IBIS costantemente evoluto negli anni trova in questa RIPLEY 4 la sua massima espressione di funzionalità tra pedalata e performance in discesa. A differenza di altri brand, IBIS non differenzia il telaio tra i montaggi top di gamma e quelli più economici.
 
Il peso della bici rilevato,in taglia M, è di 12.6 kg, un traguardo di tutto rispetto tenendo conto del montaggio di media gamma e delle ruote 29” plus, che lasciano spazio a qualsivoglia upgrade o personalizzazione per migliorare ulteriormente il rendimento della mountain bike in questione.
 
L’allestimento esclusivo per l’Italia della IBIS RIPLEY 4 che abbiamo testato è proposto a 5999€ con forcella ed ammortizzatore FOX Factory, la differenza di prezzo rispetto al medesimo allestimento ma con forcella ed ammortizzatore serie Performance è di soli 300€.
 
Prezzo di listino: 5999.00€
 
 
Cosa non ci è piaciuto:
Performance dell’ammortizzatore posteriore nelle discese molto lunghe.
Cosa ci è piaciuto:
Telaio curato fin nei minimi dettagli e molto performante;
Allestimento ben calibrato;
Mountain bike molto versatile.

 
Link al sito Ibis: www.ibiscycles.com
Link al sito 4Guimp: 4guimp.it
 
 
Rider nelle foto: Luca Bondi
Testo e foto: Matteo Pedrech
Video: Silvia Rech e Matteo Pedrech
 
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