Wilier 110FX 2019
È da qualche anno che la veneta Wilier ha iniziato a sviluppare e produrre mountain bike di alta gamma, grazie anche ad un background storico fatto di vittorie e successi con le bici da corsa su strada.
Uno degli ultimi successi più importanti nella mountain bike è il podio della coppia Massimo Debertolis – DaxJaikel alla Cape Epic, i quali hanno portato in gara la WILIER 110FX, mountain bike biammortizzata ideale per gare crosscountry – marathon.
Noi che nell’indole abbiamo le biammortizzate, come potevamo non provarla?!
COM’È FATTA:
Proposta in 3 frame set e addirittura 19 varianti per soddisfare al meglio gli appassionati, si prefigge di essere un’arma da crosscountry e marathon per uso amatoriale e professionale, spaziando dai 4100€ dell’allestimento più economico, ai 9300€ di quello più ricercato.
Il telaio è il medesimo per tutti gli allestimenti, vediamolo quindi nel dettaglio: il telaio della WILIER 110FX è realizzato in carbonio monoscocca 60TON, il produttore di Rossano Veneto ha puntato molto sulla leggerezza lavorando sia sulle forme che ottimizzando la fibra nei vari punti del telaio, riuscendo a raggiungere i 1690 grammi per il telaio in taglia M. Telaio composto da un triangolo anteriore con tubazioni di sezione più arrotondata per la parte alta della bici, mentre la tubazione diagonale presenta una sezione squadrata. La zona superiore prevede un rinforzo all’altezza dell’intersecazione tra la tubazione orizzontale e quella del piantone sella, rinforzo creato tramite l’aggiunta di due elementi diagonali che formano un triangolo con gli altri due tubi citati poco fa. Il cannotto di sterzo molto compatto ma irrigidito da un’ampia zona di rinforzo, è di tipo conico e per questo adotta cuscinetti da 1”1/8 sulla parte superiore e 1”1/2 sulla parte inferiore.
Diametri decisamente oversize per tutti gli elementi fatta eccezione per il piantone sella che prevede il montaggio di un cannotto sella da 27.2 mm.
Inferiormente alla tubazione diagonale, vicino al movimento centrale, è presente un’utilissima protezione fissata direttamente al telaio tramite due viti.
Il carro è l’elemento indubbiamente più interessante del telaio in questione, il cinematismo caratterizzato da un solo pivot sfrutta una leggera flessione dei foderi alti, con una biella superiore che fa da giunzione tra foderi ed ammortizzatore, quest’ultimo fissato al top-tube. Si può notare anche qui come i tecnici Wilier abbiano cercato di limitare il numero di boccole e cuscinetti, tutto a vantaggio di un peso molto basso.
Lo sviluppo non si è limitato alle forme e ai materiali ma troviamo delle geometrie modernizzate rispetto al modello precedente. Innanzitutto l’avantreno è stato allungato ed ora in taglia L (oggetto del test) il REACH tocca soglia 44 cm, mentre l’angolo sterzo è di 70 gradi. I foderi ridotti nella lunghezza fanno segnare 43.8 cm, misura che ha costretto ad inclinare il piantone sella fino a 43.5 gradi, comunque un’ottima misura per il genere di mountain bike.
La WILIER 110FX è dotata di perno posteriore Boost 148 mm di larghezza e 12 mm di diametro, mentre i foderi sono adatti al montaggio di copertoni larghi fino a 2.30”.
Il telaio è predisposto per il montaggio di un deragliatore direct mount o di un guidacatena (attraverso il medesimo fissaggio). Apprezzabile pure la predisposizione per il sistema elettronico Di2. Tutti i cavi passano internamente grazie al nuovo passaggio cavi a 5 vie che garantisce spazio per cavi freno, cambio e ammortizzatore posteriore.
Passando ai componenti, la WILIER 110FX oggetto del test prevede un montaggio pronto-gara molto curato e raffinato, scopriamolo nei dettagli.
Il gruppo è lo SRAM Eagle XX1 con cassetta 10-50 e corona da 32t. Tra i 19 montaggi a disposizione, Wilier offre sia gruppi SRAM che Shimano, per venire in contro quanto più possibile agli utilizzatori.
Ammortizzatore FOX Factory Evol, forcella anch’essa Factory 32 SC, con trattamento Kashima. Il bloccaggio di entrambe le unità è gestito da un’unica leva posizionata sul manubrio, tramite la quale è possibile settare le unità in 3 posizioni: Aperto – Trail – Chiuso.
Reparto ruote occupato dall’italiana Miche, azienda di Conegliano in provincia di Treviso, modello K4 dotate di cerchi in carbonio e 28 raggi a testa dritta per ruota. La larghezza del canale è di 27 mm mentre le battute sono entrambe boost, 148 al posteriore e 110 all’anteriore. Ruote preziose non solo per il carbonio con cui sono fatti i cerchi ma anche per il titanio dei mozzi e dei nipples, oltre ad utilizzare cuscinetti SKF. Copertoni Vittoria Mezcal da 29 pollici di diametro e 2.1 di larghezza.
Set freni Shimano XT con pinze a doppio pistoncino e dischi anch’essi XT rispettivamente da 180 mm e 160 mm.
Concludono il montaggio un insieme di componenti Ritchey WCS: manubrio in carbonio da 730 mm di larghezza, attacco manubrio in alluminio da 95 mm e manopole in spugna. Ritchey anche il reggisella da 27.2 mm di diametro, mentre la sella è la Selle Italia X-LR.
IL TEST:
Abbiamo ricevuto in prova la WILIER 110FX in taglia L, le cui misure e geometrie rispecchiano l’ideale per un’altezza media di 178-180 cm e siamo rimasti immediatamente sbalorditi per il peso di soli 10.4 kg, ovviamente senza pedali.
Durante il montaggio ci siamo resi conto della qualità costruttiva di questa Wilier, dalla verniciatura alla cura dei dettagli, senza tralasciare il montaggio effettuato con componentistica di varie marche, che fa pensare quanto questo sia stato ponderato con cura, cercando componenti specifici per ogni singolo dettaglio.
Le regolazioni di base si rivelano semplici, forcella ed ammortizzatore settati ad un 20-25% di SAG, manubrio non troppo largo e leva di regolazione delle unità ammortizzanti posta alla giusta distanza. Una volta seduti in sella non sembra di cavalcare una 29er, sensazione che si ha ormai in quasi tutte le XC moderne, sia per la loro leggerezza che per le geometrie ottimizzate negli anni per il formato ruote che, oggi più che mai, trova la sua massima espressione in pressoché tutte le sfaccettature della mountain bike.
Abbiamo testato la WILIER 110FX sia in Liguria, tra Finale Ligure e Pietra Ligure, che in Veneto, sulle Prealpi dell’alto Trevigiano: abbiamo voluto metterla alla prova su trail completamente diversi tra loro per appurarne meglio le caratteristiche e le qualità!
IN SALITA
La WILIER 110FX è una crosscountry purosangue, leggera, rigida, veloce, nelle salite si apprezza il telaio molto efficace in pedalata grazie a delle geometrie non esageratamente spinte che permettono di aver un ottimo bilanciamento del corpo sulla bici.
Essendo una biammortizzata, anche guidandola con le unità bloccate del tutto risulta più comoda rispetto alle hardtail, comodità che non deve far pensare ad un degrado delle performance, tutt’altro. Le qualità tecniche del telaio e particolarmente della fibra di cui è composto permettono di filtrare egregiamente le vibrazioni derivanti dal terreno, mentre il tubo sella da 27.2mm ha una leggera flessione (da cui il nome SuperlogicFlex) che assorbe durante la pedalata i fastidiosi sobbalzi in presenza di sconnessioni del terreno, mantenendo il sedere a contatto con la sella.
Rimanendo a parlare di tecnica di salita ci siamo trovati molto bene con il controllo delle sospensioni FOX. Il manettino a manubrio infatti permette di bloccare simultaneamente entrambe le unità. Rispetto alla stessa soluzione bocciata per un utilizzo all-mountain/enduro, è invece molto comoda e ideale per un utilizzo crosscountry-marathon anche agonistico, permettendo cambi di setup molto veloci e precisi.
Delle tre regolazioni abbiamo quasi sempre utilizzato il bloccaggio intermedio sulle salite più tecniche o dal fondo più irregolare, setup che permette di avere il miglior grip sulla ruota posteriore. Invece per contare su sprint efficaci o per affrontare i tratti asfaltati è possibile bloccare del tutto le sospensioni, bloccaggio che è veramente molto efficace, ed evita qualsiasi dissipazione di energia facendo diventare la WILIER 110FX decisamente rigida, in grado di essere rilanciata in maniera fulminea sfruttando appieno la potenza espressa sui pedali.
La 110FX è tanto comoda ed efficace nelle lunghe salite costanti su strade forestali, quanto reattiva e precisa in quelle tecniche. In alcuni trail decisamente tecnici trovati in Liguria abbiamo appurato quanto le nuove geometrie del telaio riescano ad aiutare ad oltrepassare gli ostacoli, e non meno importante, il peso piuma della 110FX aiuta non di poco in tal senso. Abbiamo riscontrato alcune difficoltà riguardanti l’agilità nelle curve molto strette da percorrere quasi da fermi, dove il diametro ruote e l’interasse non dei più contenuti devono lasciar spazio alle doti acrobatiche e d’equilibrio del pilota per potersi divincolare al meglio, situazioni comunque molto rare nei comuni trail.
Il top-tube del telaio è molto basso e aiuta a lasciare libertà di movimento quando è necessario assumere posizioni inusuali per mantenere l’equilibrio nei tratti trialistici.
L’unica pecca che abbiamo constatato è stata l’assenza del reggisella telescopico, che secondo il nostro punto di vista è quasi indispensabile soprattutto per l’amatore. Il reggisella telescopico permette infatti molto più movimento anche nei tratti di salita, riuscendo a scaricare il peso del corpo sui pedali e abbassando notevolmente il baricentro, con tutti i vantaggi che ne conseguono.
La rapportatura è adeguata alla tipologia di mountain bike e alla destinazione d’uso per la quale è stata concepita. La trasmissione SRAM XX1 Eagle è molto efficace e precisa, la WILIER 110FX esce di fabbrica con un guidacatena superiore molto piccolo e leggero che, vista l’efficacia della guarnitura SRAM, è quasi superfluo. Unico neo (degno di nota) della trasmissione SRAM è l’impossibilità di cambiare più rapporti alla volta aumentando il rapporto…a differenza della concorrente Shimano che invece sia in scalata che in aumento di rapporto lo permette.
IN DISCESA
Click-click, si sblocca la frenatura degli ammortizzatori e si punta verso la discesa!
L’angolo di sterzo di 70 gradi abbinato ad una geometria ora più avanzata (Reach più lungo rispetto al passato, ma non solo) danno una buona sensazione di stabilità nelle discese veloci, inoltre il carro lavora discretamente bene assorbendo le asperità del terreno. La corsa nei 100 mm a disposizione è particolarmente progressiva e tende a murare verso la fine evitando di toccare il fine corsa troppo frequentemente. L’ammortizzatore garantisce buone performance fin tanto che si tratta di discese medio-corte come siamo abituati a trovare nelle competizioni di crosscountry, mentre in quelle più lunghe dal fondo parecchio scassato, l’idraulica tende ad irrigidirsi, senza per fortuna degradare in maniera drastica le performance. È una caratteristica comune degli ammortizzatori con volumi d’aria e olio molto risicati, che si nota in situazioni limite.
Nel guidato è molto agile grazie alla coppia di ruote Miche in carbonio, decisamente rigide e molto leggere e al manubrio da 730 mm, molto leggero. I copertoni Vittoria, tubeless, sono mediamente tassellati e vanno bene in condizioni di fondo medio morbido, anche in presenza di fango leggero. La posizione di guida è leggermente vincolata dall’altezza della sella che, ricordiamo, non è provvista di reggisella telescopico, il che rende più difficoltoso il “fuorisella”, utile per divincolarsi con maggior destrezza dalle situazioni di maggior pendenza o per scavalcare ostacoli.
Ritchey ha finalmente modificato il fissaggio del manubrio all’attacco manubrio, ora molto più voluminoso (e rigido) rispetto al precedente che prevedeva le 4 viti molto vicine tra loro. Rimanendo su questo componente, che di serie è lungo 95 mm, facciamo notare che chi ritenesse utile accorciare la lunghezza orizzontale della postura può optare senza alcun problema per un attacco manubrio più corto, il che andrebbe ad incrementare ulteriormente anche l’agilità.
L’allestimento di quest’arma da crosscountry è misto, per cercare di trarre il miglior compromesso da ogni brand. Per questo motivo Wilier ha scelto di allestire la 110FX con i nuovi freni Shimano XT a doppio pistoncino e dischi da 180 e 160mm, freni secondo noi tra i migliori sul mercato e dal rapporto qualità/prezzo indiscutibile. Non vanno in crisi molto facilmente, garantiscono potenza frenante e una buona modulabilità, imprimendo sulla leva una dose di forza decisamente inferiore rispetto a molti altri freni, a tutto vantaggio di chi ha le dita meno allenate. Anche la trasmissione SRAM è a proprio agio in ambito crosscountry, essendo questo un gruppo molto leggero e con un range di rapporti molto esteso.
Pregevole il guidacatena fissato tramite il “direct mount” previsto a telaio. Dona una sicurezza in più sebbene già il sistema Eagle di SRAM sia molto affidabile nel mantenere la catena sempre ben salda alla corona, grazie alla tensione maggiore della molla del deragliatore e ai denti differenziati della corona stessa.
Nel complesso la posizione di guida è da purosangue: peso caricato sul manubrio e posizionamento del corpo centrale alla bicicletta, quindi ottima maneggevolezza nei tratti guidati, che però richiede attenzione in quelli molto ripidi.
NOTE:
Gli amanti delle lunghe distanze dovranno fare i conti con la presenza di un solo portaborraccia. Tenendo conto che ormai moltissimi amatori utilizzano uno zaino tecnico dotato di sacca idrica da almeno 2 litri questo non è certo un grave problema, ma l’agonista che prende parte a competizioni marathon dovrà adeguarsi, magari usando una borraccia da 750 ml.
CONCLUSIONI:
La WILIER 110FX è un’arma da crosscountry senza compromessi, sviluppata nei campi di gara e dotata di componentistica ben ponderata e adeguata a tale scopo. Il peso è molto basso grazie al nuovo telaio in carbonio, ora ottimizzato sia nel materiale che nelle geometrie, e ad una serie di componenti molto raffinati, a partire dalle sospensioni top di gamma FOX, alle ruote in carbonio e alla guarnitura anch’essa in materiale composito. Senza tralasciare il valido cambio XX1 Eagle, i freni XT e il resto del cockpit.
Una mountain bike dedicata agli agonisti ma in grado di soddisfare anche gli amatori che apprezzano fare molti chilometri, i quali possono contare su un telaio comodo ma altamente performante. Il consiglio che diamo per migliorarla ulteriormente è quello di installare un reggisella telescopico.
Prezzo di listino: 7400.00€
Mancanza del reggisella telescopico, per un utilizzo più amatoriale;
Può ospitare un solo portaborraccia.
Telaio raffinato e molto rigido;
Bici pronto-gara, molto leggera;
Allestimento misto e ottimizzato.
Link al sito Wilier: www.wilier.com
Testo: Matteo Pedrech
Foto: Silvia Rech e Matteo Pedrech
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