Test Lapierre Overvolt GLP 2 Elite
Sono state diverse le ebike che abbiamo testato nell’ultimo periodo, eMtb da trailride, all mountain ed enduro molto spinte, ma una da enduro completamente realizzata partendo da un concetto race era quella che ci mancava. Ebbene sì, questa volta abbiamo messo a dura prova questa endurona sviluppata dal pluri-campione del mondo Nico Vouilloz, la ebike del brand francese Lapierre, la Overvolt GLP 2 Elite.
Essendo un’ebike di un certo livello abbiamo deciso di metterla a dura prova realizzando gran parte del test su percorsi veramente impegnativi, degni di essere definiti percorsi da enduro. Infatti siamo stati per un weekend sul Monte Amiata sfruttando i percorsi più enduristici, quindi al di fuori dei più conosciuti trail del bike park.
COM’È FATTA:
Senza perdere tempo iniziamo subito a descriverla, parliamo di un’ebike realizzata completamente in carbonio che si inserisce nella categoria enduro grazie alla sua escursione da 160mm di corsa al posteriore e altrettanti all’anteriore.
Partiamo proprio dalle sue sospensioni: all’anteriore troviamo la ROCKSHOX LYRIK RC da 160mm e perno Boost 15x110mm con un offset da 42mm. Mentre al posteriore la sua escursione è controllata dal ROCKSHOX SUPER DELUXE Select+ RT ad aria con attacco Trunnion 205×60.
Passiamo poi alle ruote, perché questa ebike si caratterizza anche per il suo doppio formato ruota, attraverso le NEW LAPIERRE eAM+ ALLOY 32H da 29 pollici all’anteriore e 27,5 Plus al posteriore. Ruote abbinate a copertoni MAXXIS ASSEGAI EXO+ 3C Maxxterra 29”x2.5 all’anteriore e MINION DHR II EXO+ 3C Maxxterra 27.5” per 2.8 di larghezza al posteriore.
Continuando introduciamo il motore, il BOSCH PERFORMANCE CX GEN4 con la batteria da 500Wh (capiremo più avanti la scelta di questa batteria) POWERPACK PURION. L’ultima generazione dell’unità propulsiva Bosch regala una potenza tra le più gestibili e molta fluidità. È bella da vedere, perfettamente integrata e protetta frontalmente da detriti e fango grazie ad una protezione di derivazione trialistica.
Le sue caratteristiche di reattività molto decisa richiedono poco sforzo per arrivare alla velocità desiderata staccando ai 25km/h come previsto dalla legge. Parlando delle modalità di erogazione della potenza troviamo le classiche quattro mappature: ECO, TOUR, eMTB e TURBO rapportate gradualmente fino al supporto massimo del 340% della pedalata raggiungibile in modalità TURBO o eMTB. Quest’ultima è stata sviluppata dai tecnici Bosch per ottimizzare il rendimento in ambito mountain bike (come si evince dal nome), avendo così una progressione del supporto pedalata direttamente proporzionale alla spinta impressa sui pedali fino appunto al 340% di essa.
La trasmissione è SRAM, cambio GX Eagle a 12 velocità con comando sempre GX Eagle ma single click a12 velocità (per ebike), cassetta SRAM PG1210 EAGLE 11-50T accoppiata alla catena SRAM NX EAGLE Powerlock, il tutto spinto dalle pedivelle E*13 E-spec+ Alloy 165mm con corona SRAM XSYNC EAGLE da 34 denti.
Rimanendo in casa SRAM troviamo i freni: per una ebike di questa categoria una delle soluzioni migliori sono i Guide RE con dischi Sram Centerline da 220mm all’anteriore e 200mm al posteriore.
Proseguendo, si torna al brand principale, Lapierre, che ha siglato il manubrio con un modello in alluminio da 760mm, rise 15mm, diametro 31.8mm ed attacco manubrio sempre diametro 31.8mm, lungo 35mm per le taglie S e M, e 45mm perle taglie L e XL.
Per concludere, il reggisella telescopico, sempre di casa Lapierre con escursione che varia in base alle taglie: 100mm in taglia S, 125 intaglia M, e 150mm in taglia L e XL.
Il tutto con un peso di 22 kg senza pedali.
IL TEST:
Come prima cosa un bel approfondimento sul telaio:
Parliamo di un telaio completamente in carbonio, progettato per rendere questa ebike molto leggera, pertanto molto agile. Come prima cosa salta all’occhio la cura che Lapierre ha messo nei piccoli dettagli: un passaggio cavi interno nel triangolo anteriore e per metà nel carro, passando internamente con il cavo del cambio nel fodero alto a destra, lasciando libero il tubo del freno agganciato sul fodero basso sinistro (scelta ottima, soprattutto in un contesto race).
Torniamo al triangolo anteriore. La prima cosa che si nota è il posizionamento della batteria, completamente sopra al motore e questo non è un caso. Tale scelta ha portato notevoli benefici nelle prestazioni sia in salita che in discesa, ma le vedremo più avanti.
Un aspetto che a primo impatto può far impressione è lo spazio vuoto che vi è nella parte bassa, davanti al motore sempre sul triangolo anteriore. Questa per noi è un’ottima soluzione per realizzare un prodotto leggero e allo stesso tempo resistente. Nonostante a primo impatto possa non piacere, basta fare qualche uscita per rendersi conto che ha i suoi vantaggi, come quello di poter inserire una camera d’aria nel piccolo vano triangolare.
Ottima anche la protezione del motore, che offre la giusta copertura e allo stesso tempo è veramente facile da rimuovere per offrire una pulizia più approfondita.
Passando alle sue geometrie invece: 160 millimetri di escursione e un angolo sterzo di 65° per tutte le taglie, come il carro da 440 millimetri. Angolo sella da 76° per la taglie M – L – XL, mentre per la taglia S è di 79°.
Un Reach veramente notevole, da 425 millimetri per la taglia S, 454 per la M, 484 per la L e 515 per la XL.
IN SELLA:
Iniziamo ora con questo aspetto.
Anche se parliamo di una e-mtb “race”, la Lapierre Overvolt GLP 2 Elite offre comunque una posizione confortevole e molto centrata, ma ci raccomandiamo di fare molta attenzione alle taglie. Nel nostro caso abbiamo provato una taglia M ed eravamo veramente al limite.
Questo però è molto soggettivo, infatti, inizialmente soprattutto nella guida avremmo preferito di gran lunga una taglia L, in quanto ci trovavamo spesso ad avere una guida molto attiva e magari la taglia più grande ci avrebbe aiutato.
Andando avanti con il test invece e soprattutto confrontandoci con Nicola Casadei quando abbiamo realizzato il servizio fotografico, in un’ottica race, cambiando lo stile di guida, quindi improntando una guida rivolta principalmente sull’anteriore, la taglia M si è rivelata veramente ottima se si è alti 1,78cm.
Vi domanderete: forzare molto sull’anteriore può farci rischiare che esso si chiuda improvvisamente? Non è cosi scontato, perché grazie alla ruota da 29 pollici tale problema è veramente ridotto. Pertanto, contrastato ciò, abbiamo guadagnato moltissimo in agilità e maneggevolezza sia in discesa nelle curve più tecniche e strette, sia in salita nei tratti più hard.
IN SALITA:
Essendo un’ebike è più che doveroso approfondire il comportamento in salita.
Aspetto fondamentale che per primo dobbiamo introdurre, è il motore. Non è la prima volta che testiamo il motore Bosch Performance CX di quarta generazione e dobbiamo dire che è veramente un ottimo prodotto. Diffonde molta sicurezza grazie alla sua ottima trazione dovuta alla giusta erogazione della potenza soprattutto nelle modalità TOUR ed E-MTB, la giusta assistenza in modalità ECO ed il giusto “divertimento” in modalità TURBO. Per noi il livello di assistenza che fa veramente la differenza è E-MTB: offre una grande potenza e allo stesso tempo è sensibilissimo alla pressione che mettiamo sui pedali, riuscendo ad interpretare il grado di sforzo che stiamo affrontato, ed erogando la potenza perfetta senza emanare colpi bruschi ed improvvisi che possano farci perdere l’equilibrio.
È importante sottolineare infatti, che il 70% del test lo abbiamo svolto in modalità TOUR ed E-MTB.
Parliamo ora della ciclistica che fin da subito ci ha veramente stupito. Questa ebike in salita è veramente ottima, riesce a superare tranquillamente qualsiasi ostacolo rimanendo sempre stabile, il suo angolo sella da 76° permette al rider di mantenere una posizione veramente centrata, dritta e grazie al Reach non molto lungo da 454 (taglia M) basta poco per spostare il peso in avanti per compensare, contrastando così il sollevamento dell’anteriore. Ovviamente il baricentro così basso la rende molto agile in salita, ma anche in discesa, come vedremo più avanti.
Sui tratti trialistici, sempre in salita, sono diversi i punti di forza che abbiamo notato, primo tra tutti la scelta di montare delle pedivelle da 165mm: questo riduce notevolmente il rischio di toccare le asperità, ma anche la scelta del doppio diametro ruota, il 29 agevola moltissimo il superamento degli ostacoli e il 27,5 plus garantisce un ottimo grip. Solitamente abbiamo girato ad una pressione di 1.6 bar all’anteriore e 1.5 al posteriore con inserti Cushcore non previsti di serie.
Non tralasciamo la trasmissione a 12 velocità con un pignone da 50 denti che permette di affrontare notevoli pendenze.
Per chiudere con la salita è giusto spezzare anche un’altra lancia a favore del montaggio di questa Lapierre Overvolt GLP 2 Elite, la scelta della sospensione. Un aspetto veramente utile è il bloccaggio, infatti il ROCKSHOX SUPER DELUXE offre questa opzione. È vero, parliamo di un’ebike ma non sottovalutate questo aspetto perché nei trasferimenti asfaltati o su strade bianche ridurre l’effetto di bobbing è veramente utile anche per una bici a pedalata assistita.
IN DISCESA
Sicuramente questo è l’aspetto che più state aspettando, del resto un’ebike progettata per un uso race, inoltre con la collaborazione di Nico Vouilloz, ci si aspetta che sia da 110 e lode!
Siamo onesti, il suo vero spirito race si sente appena si sale soprattutto attraverso la sua rigidità dovuta al telaio completamente in carbonio. Ma quello che secondo noi è veramente eccezionale è lo studio che c’è dietro, che ha portato i tecnici a inserire la batteria sopra il motore realizzando un’ebike con un baricentro basso e centratoche offre una stabilità unica e allo stesso tempo un’anteriore veramente leggero rendendola agilissima quasi come una normale muscolare. Questa scelta ha portato alla decisione di inserire una batteria da 500wh. Perché questa scelta? Perché in un’ottica race, un ottimo peso e una buona ciclistica possono essere armi vincenti. Infatti, come detto in precedenza parliamo di un’ebike da soli 22 kg!
Passiamo ora alle sensazioni in discesa. Appena si parte, fin dalle prime curve la sua agilità si sente moltissimo, nei cambi di direzione è veramente precisa e veloce, ciò che abbiamo notato è che non bisogna forzare come su una classica ebike ma basta mantenere una guida molto concentrata sull’anteriore.
Infatti, anche in questo caso il diverso diametro ruota ci aiuta molto: all’anteriore con una 29 pollici di casa Lapierre molto robusta e non troppo rigida e un angolo di 65°, e un posteriore veloce e molto attaccato al terreno dotato di ruota 27,5 plus con un carro da 440mm(per tutte le taglie) rende il tutto veramente eccezionale.
Senza tralasciare le sospensioni: la ROCKSHOX LYRIK RC è una delle più collaudate ma soprattutto la più versatile e a nostro parere facile da mettere a punto (consiglio: fate la prima messa a punto sfruttando l’app di Sram, è veramente un ottimo punto di partenza). Trasmette fin da subito un’ottima sensazione facendoci trovare un buon feeling. Stessa opinione vale per il ROCKSHOX SUPER DELUXE che grazie al piggyback è veramente difficile da surriscaldare mantenendo così inalterato l’ottimo funzionamento per tutta la durata della discesa. Restando in tema carro, è sorprendente come rimanga molto incollato nei punti più scassati, ovviamente dopo un giusto setting dell’ammortizzatore. La sensazione provata sicuramente è quella di rigidità, ma la sua escursione è veramente notevole, con la giusta scorrevolezza iniziale e una perfetta progressività finale. È importante ricordare però che per far sì che questa ebike funzioni al meglio bisogna lasciarla andare, adottando una guida piuttosto fisica. Del resto stiamo parlando di un’e-mtb creata con uno scopo agonistico.
Proseguendo, un altro punto di forza è la sua stabilità, già citata in precedenza ma lo studio che è stato fatto per realizzare questo telaio è veramente elevato, il bilanciamento dei pesi è ottimo e grazie alla linea del telaio sono riusciti a bilanciare in modo esemplare questa ebike. Esteticamente magari non a tutti può piacere di primo impatto, ma basta osservarla e sicuramente provarla per rendersi conto che parliamo di un’e-mtb di ultima generazione.
La reattività/rigidità che offre questo telaio soprattutto nel guidato è sorprendente ma ancora di più lo è la stabilità sullo sconnesso. Non è la classica stabilità di una normale ebike perché con la nuova Lapierre si riesce ad oltrepassare i punti più critici senza grandi “sforzi” e fidatevi se vi diciamo che in certe situazioni può trasmettere quasi le sensazioni di una normale mtb.
IL VIDEO:
CONCLUSIONI
La Lapierre Overvolt GLP 2 Elite ha superato a pieni voti il nostro test, l’abbiamo messa veramente a dura prova cercando di trovare il suo limite, ma siamo onesti non ci siamo riusciti. Questo prodotto è veramente ottimo e la cura che è stata messa per realizzare ogni singolo dettaglio è percepibile, la si nota dal passaggio cavi interno all’alloggiamento della batteria e non solo. Insomma, Lapierre con questo prodotto ha alzato notevolmente l’asticella delle “race e-mtb”.
Sono diversi gli aspetti che ci hanno colpito di più, primo tra tutti la distribuzione dei pesi, con la batteria da 500wh posizionata sopra il motore (i 500wh non sono da sottovalutare perché se gestiti bene permettono un’ottima autonomia), poi il peso di 22kg e il telaio completamente in carbonio rifinito a regola d’arte.
Un altro punto di forza è il suo montaggio. Come detto anche nel video, trovare dei freni come i Guide RE che offrono un’ottima frenata sia sulle corte che sulle lunghe discese (ed è difficile che la corsa della leva vari frequentemente) su un montaggio intermedio è veramente un’ottima cosa, data la presenza di molti altri montaggi.
Punto a sfavore invece, a nostro avviso, è l’escursione del reggisella. Magari in una taglia M trovarne uno con escursione da 150 mm potrebbe soddisfare i rider più alti che preferiscono un’ebike più piccola.
Proseguendo, ottime anche le sospensioni di questa Overvolt GLP 2 Elite. La giusta gamma con le giuste regolazioni che possono offrire tante soddisfazioni anche ai rider più esperti.
Per concludere, ottima anche la scelta delle ruote a diametro differenziato. A nostro avvisto questa combinazione è veramente eccezionale sia da un punto di vista race (basta vedere la bici di Wyn Master) che nel caso del normale biker, e garantisce il giusto mix tra sicurezza, agilità e velocità.
Lapierre fornisce la garanzia di 5 anni su telaio e 2 anni sui componenti
Prezzo di listino: 6099€
Reggisella da soli 125mm.
Qualità costruttiva e tecnologica del telaio;
Reattività e agilità di guida;
eMtb pronto-gara.
Link al sito Lapierre: www.lapierrebikes.it
Testo e foto: Carlo De Santis
Rider: Nicola Casadei