CANNONDALE MOTERRA NEO CARBON 2

Cannondale prosegue l’evoluzione della serie Moterra, l’ammiraglia delle ebike che nell’ultima versione viene suddivisa in due macro modelli, la NEO, all-mountain pura, e la NEO LT, una long travel designata per la discesa.

Curiosi di provare l’ultima evoluzione Moterra NEO, dopo aver provato uno dei primi modelli nel 2018, Cannondale ci ha mandato la Carbon 2, novità motorizzata Bosch e dotata di una ciclistica con tutte le premesse per essere un’ebike “tuttofare”, in stile all-mountain.

CANNONDALE Moterra NEO

Cannondale Moterra NEO Carbon, ora più divertente e più versatile.

COM’È FATTA:

Iniziamo a vedere i principi base di questa nuova ebike. Innanzitutto c’è da dire che Cannondale ha rinnovato profondamente il telaio della Moterra. Ricordate fino a due anni fa com’era panciuto e massiccio? Ebbene, dal 2020 l’opera di snellimento ha portato a quest’ultima versione che è assolutamente più morbida nelle forme, meno impegnativa esteticamente, pur mantenendo delle soluzioni di funzionamento semplici ma efficaci.

Il telaio riprende un classico schema a quadrilatero con giunto Horst, collaudato e funzionale, che compone la sospensione posteriore comandata da un ammortizzatore ad aria nei modelli NEO e a molla in quelli NEO LT. Carro in alluminio e triangolo principale in carbonio per la Moterra NEO Carbon 2 in prova, che accoglie la batteria Bosch da ben 750Wh all’interno della tubazione diagonale.

CANNONDALE Moterra NEO

Triangolo principale in carbonio e carro in alluminio.

La forma del telaio ha permesso di integrare molto bene la power unit e la batteria, tanto da camuffarle mantenendo in questo modo delle linee gradevoli e leggere. Proprio la power unit Bosch è affogata nel movimento centrale e coperta lungo la parte inferiore da una cover in materiale plastico molto resistente. Altresì la batteria prevede una cover nera che oltre a trattenere la batteria stessa, protegge anche il telaio dai sassi sparati dalla ruota anteriore.

CANNONDALE Moterra NEO

La cover in plastica protegge anche dall’acqua e dal fango.

Rimaniamo a parlare di protezioni e notiamo come il fodero lato trasmissione sia ben riparato da un importante inserto in gomma, di serie. Foderi che, sebbene in alluminio, sono ben coordinati con il resto del telaio e caratterizzati da saldature esteticamente poco invadenti.

Vediamo come Cannondale abbia cercato di incrementare la rigidità del retrotreno dotando di un archetto sia i foderi superiori che quelli inferiori. Il fissaggio dei foderi con l’ammortizzatore prevede una biella fissata al piantone sella che filtra il movimento della sospensione di tipo a quadrilatero con giunto Horst. Questo tipo di sistemazione garantisce luce a sufficienza nel triangolo principale per poter montare senza alcun problema un portaborraccia.

Sul lato sinistro troviamo la presa di ricarica della batteria, protetta da un coperchietto molto solido. In generale preferiamo le prese di ricarica poste più in alto e distanti da possibili contatti con il fango, dobbiamo ammettere come però la protezione creata da Cannondale sia effettivamente molto ben realizzata.

La presa di ricarica è ben protetta da un sportellino resistente all’acqua e al fango.

La zona anteriore è caratterizzata da un’ampia serie sterzo che contiene, inoltre, tutti i cablaggi e i cavi che dal manubrio vanno verso le periferiche dell’emtb. Il passaggio cavi è infatti completamente integrato. Essi entrano all’altezza dell’attacco manubrio e spariscono all’interno del telaio per uscire solamente giunti a destinazione. Ai fini della manutenzione sappiamo bene quanto questo sistema sia più complicato da gestire, ma allo stesso modo dobbiamo ammettere che l’ordine estetico è impareggiabile.

La Cannondale Moterra NEO gode della filosofia Proportional Response, ossia la geometria, il layout delle sospensioni e la lunghezza dei foderi orizzontali sono regolati in base alla taglia e quindi all’altezza del rider, con il conseguente variare del baricentro rendendolo ottimale per ogni misura. In questo modo la posizione del rider in bici sarà sempre centrata nel modo migliore, per una maneggevolezza e trazione maggiorate in discesa, dove la posizione più centrata la rende più stabile anche in velocità, gestendo le curve con migliore precisione, mentre in salita permette al rider di stare meno teso.

Guardando i numeri troviamo una combinazione di quote moderne ma non esasperate. L’angolo sterzo angolato a 65 gradi è discretamente disteso come prevede il trend più attuale, mentre il piantone sella a 70.5 gradi (in taglia L) rende la posizione del biker sempre centrale al mezzo. Da notare il Reach abbastanza ampio, 48.5 cm, come anche l’interasse tra le due ruote di ben 127 cm.

Il cambiamento più rilevante rispetto alle versioni precedenti è l’utilizzo del nuovo Bosch Smart System che gestisce il motore Bosch Performance Line CX con batteria PowerTube da 750Wh. Il sistema comprende un’unità di controllo a LED integrata che può essere personalizzata in base alle esigenze tramite la nuova Flow App di Bosch e il display Bosch Kiox 300.

Bellissimo il nuovo Kiox 300 e anche il comando. I tasti sono tanti e un po’ sottodimensionati.

Della power unit Bosch abbiamo già ampiamente parlato negli ultimi mesi, ci soffermiamo però sull’unità di comando dell’elettronica, cioè la pulsantiera abbinata al display Kiox 300. Sebbene i pulsanti siano in alcune situazioni un po’ troppo piccoli e vicini tra loro, è indiscutibile quanto Bosch abbia reso semplice e intuitiva la gestione delle funzionalità del proprio sistema. Senza togliere la mano dal manubrio è possibile cambiare le schermate del display godendo di tutti i dati che offre durante il riding. Inoltre il manettino permette di visualizzare a colpo d’occhio la capacità residua della batteria attraverso 5 led molto ben visibili e allo stesso modo la mappatura in uso. Il display Kiox 300 è fissato al manubrio attraverso una staffa che lo mantiene centrale all’attacco manubrio.

Continuando a scoprire i componenti della Cannondale Moterra NEO Carbon 2 ecco che troviamo le sospensioni caratterizzate da un ammortizzatore RockShox Deluxe Select+ bloccabile e una forcella RockShox Lyric Select da 150mm di escursione. L’ammortizzatore ad aria, adibito a gestire i 150mm del carro, non è provvisto di piggy back ma gode di un ampio volume d’aria, è regolabile ed è bloccabile. La forcella tutto sommato è molto semplice, frenabile in compressione e in estensione.

Il comparto ruote, entrambe da 29 pollici, prevede dei cerchi WTB ST con canale da 30 mm e 32 raggi DT Swiss. I copertoni sono Maxxis, DHF e Rekon, rispettivamente anteriore e posteriore, da 2.4 e 2.5 di larghezza. A catalogo esce con entrambi i copertoni da 2.6 di larghezza.

Il gruppo è di casa Shimano e comprende un deragliatore XT abbinato a una cassetta SLX 10-51, mentre la guarnitura è una classica FSA Bosch Ebike con pedivelle da 160mm e corona da 34 denti.

Shimano anche l’impianto frenante, SLX con pinze a 4 pistoncini e dischi da 203mm di diametro.

Il cockpit è composto da un manubrio in alluminio Cannondale 3 Riser, largo 800mm (ma accorciabile -tagliandolo- a piacimento). L’attacco manubrio, sempre Cannondale, è cortissimo: 35mm. La seduta invece è composta da una sella Fabric sostenuta da un reggisella Cannondale da 170mm per la taglia L.

IL TEST:

Cannondale ci ha mandato la Moterra NEO Carbon 2 in taglia L, ottima per rider alti fino a 185cm circa e ideale per chi (come me) è alto 180cm. Alla bilancia ha fatto segnare 24,8 kg.

Non capita spesso di ricevere bici in test nuove, ma è stato il caso della Moterra, arrivata ancora con le pellicole protettive sul telaio. Dopo un paio di uscite per rodare i freni e le sospensioni abbiamo potuto fare le tarature del caso, partendo proprio dal SAG. Le sospensioni della Moterra NEO Carbon 2 sono tutto sommato semplici e vanno più che bene anche per il pilota medio, il quale cerca efficienza nei componenti ma senza impazzire tra mille regolazioni. Una volta impostato il SAG tra il 25 ed il 30% dell’escursione di entrambe le unità abbiamo regolato anche le leve freno e i comandi.

L’abbondante luce all’interno del triangolo principale ci ha permesso di installare e utilizzare il -sempre comodo- portaborraccia.

CANNONDALE Moterra NEO

Tester: Matteo Pedrech
Abbigliamento: TLA Racing Apparel, FOX Racing, Oxeego, FiveTen, Rudy Project, Endura.

IN SALITA

Con una posizione di guida piuttosto centrale ci si trova immediatamente a proprio agio in sella alla Cannondale Moterra NEO, comodi a pedalare e con il manubrio alla giusta distanza e altezza. La qualità del telaio in carbonio si fa sentire nel lungo termine piuttosto che nell’immediato. È questa una caratteristica che stiamo riscoprendo in molte ebike, soprattutto in quelle che prediligono potenza e autonomia come nel caso di questa Moterra NEO. La riduzione di peso rispetto all’alluminio c’è ma nel complesso non è così incisiva, piuttosto il vantaggio è palpabile in termini di risposta fisica del telaio, quindi rigidità e flessibilità calibrate in base alle zone specifiche del telaio.

CANNONDALE Moterra NEO

Come spesso accade utilizzando un’ebike, anche in sella alla Cannondale Moterra NEO Carbon 2 non abbiamo sentito la necessità di bloccare l’ammortizzatore posteriore, eccetto lungo i tratti asfaltati o sulle ciclabili dal fondo molto compatto. Nell’affrontare salite tecniche bisogna prendere un po’ la mano con le dimensioni della Cannondale Moterra NEO, soprattutto con la lunghezza che potrebbe rendere difficile affrontare i tornantini più stretti. Il leggero fenomeno di bobbing durante la pedalata non manda in difficoltà il pilota anzi, l’ammortizzatore attivo agevola la ruota posteriore a mantenere un alto indice di grip sul terreno. Tutto ciò è possibile grazie alla presenza del motore che in salita è una vera e propria manna dal cielo.

Motore che in questa versione presenta una nuova elettronica con l’aggiunta della modalità TOUR+ (al posto della classica TOUR). La differenza è molta, infatti questa nuova modalità possiamo descriverla come la famosa EMTB ma meno invasiva. Per chi come noi è un utente mediamente allenato che non vuole rinunciare allo sforzo della salita ecco che la modalità TOUR+ risulta essere molto vicina al normale sforzo percepito con una mtb tradizionale. All’occorrenza poi ci sono le sempre presenti EMTB e TURBO, che possono aumentare la potenza espressa dal biker fino al 340% con 85 Nm di coppia. Valori di riferimento, ma sull’efficienza della power unit Bosch non avevamo alcun dubbio.

CANNONDALE Moterra NEO

La batteria da 750Wh offre autonomia a non finire, a patto di non usarla sempre in modalità Turbo con la quale si riesce a percorrere circa 35-40 km. Modalità Turbo che rende la Moterra NEO nervosa e scattante, ideale per affrontare salite trialistiche con la sella abbassata per avere maggior dinamicità con il corpo. EMTB e TOUR+ permettono di godere di una pedalata naturale, mentre ECO è ideale per risparmiare batteria. Ricordiamo che tramite l’APP eBike Flow è possibile personalizzare e gestire la risposta della power unit. È un’applicazione ricca di funzionalità per tutti i tipi di ebike. Il comando posto a sinistra è comodo e intuitivo, la quantità di tasti presente ha richiesto un minimo di rodaggio per premere il pulsante senza doverlo cercare con gli occhi, dopo di ché non ci sono più state incertezze.

CANNONDALE Moterra NEO

Per quanto concerne i componenti abbiamo apprezzato molto il copertone posteriore piuttosto scorrevole. Il battistrada poco scolpito ci ha permesso di risparmiare parecchia batteria durante le nostre pedalate senza compromettere il grip, grazie anche alla stagione (fine estate) nella quale abbiamo svolto il test. Sicuramente per un utilizzo autunno/invernale consigliamo un copertone più scolpito, per affrontare più serenamente il terreno ammorbidito dalle piogge della stagione. Il pacco pignoni Shimano SLX è ideale per le ebike grazie alla maggior parte dei pignoni realizzati in materiale molto resistente, a differenza dell’XTR (ad esempio) che invece tende ad avere una ridotta durata in termini chilometrici.

CANNONDALE Moterra NEO

La corona è dotata di guidacatena superiore.

Come scritto in precedenza, il portaborraccia è comodo per le uscite veloci, per affrontare i trail dietro casa quando non si ha con sé lo zaino con sacca idrica.

IN DISCESA

Uno dei punti chiave delle ebike di nuova generazione è che sono estremamente equilibrate. Scordiamoci i modelli di qualche anno fa che (rispetto a queste) risultavano goffi e lenti. Sensazioni che all’epoca sembravano “normali” tenendo conto della stazza di queste mountain bike, ma che la tecnologia ci ha fatto dimenticare. La Cannondale Moterra NEO Carbon, grazie al telaio in carbonio, riesce ad essere molto performante in discesa, mangiando tutto ciò che le passa sotto alle ruote anche per merito di geometrie moderne ma non esasperate. Anche le escursioni delle unità ammortizzanti le riteniamo corrette per un’all-mountain di questo genere. Le qualità si fanno notare soprattutto nelle discese veloci nelle quali la Moterra risulta sempre stabile e precisa per merito innanzitutto di un telaio realizzato con cura, ma anche per un insieme di componenti ben coordinati tra loro. La Moterra NEO Carbon 2 non spicca certamente per un montaggio super raffinato, ma l’equilibrio complessivo ne determina un carattere piuttosto giocoso e sicuro in tutte le situazioni.

CANNONDALE Moterra NEO

Il telaio rigido al punto giusto permette alla Cannondale Moterra NEO di sgattaiolare in modo discretamente agile tra le curve e anche la percorrenza di curva è molto buona. La corda viene mantenuta molto bene, non abbiamo mai faticato a mantenere la stazza della Moterra NEO lungo la linea prescelta per merito della qualità del telaio e anche della ciclistica. L’ammortizzatore posteriore tende ad andare un po’ in crisi solamente lungo le discese più sconnesse e lunghe, verrebbe voglia di cambiarlo con uno dotato di piggy back, magari a molla, ma a questo punto bisognerebbe domandarsi se sia il caso di acquistare direttamente la versione LT. Gli amanti dell’all-mountain invece troveranno soddisfacenti le performance globali delle unità ammortizzanti, semplici e funzionali.

CANNONDALE Moterra NEO

Nelle discese tecniche le quote geometriche permettono di affrontare senza alcun pensiero anche i drop e i ripidoni più importanti senza rischiare di trovarsi in situazioni spiacevoli. Certo è necessaria una buona dimestichezza alla guida e pelo sullo stomaco per affrontare ostacoli degni di una competizione di enduro, ma questa è una costante ovvia indipendentemente dalla bici in uso. La lunghezza del passo non interferisce, nelle curve più strette è sufficiente una mezza pedalata per recuperare velocità e uscirne agevolmente. Con il motore Bosch abbiamo goduto come ricci in modalità TURBO, godendo di scatti fulminei (fin troppo) nei rilanci in uscita di curva, mentre invece la modalità eMTB (o TOUR+) la riteniamo ideale per non rischiare di mettere in crisi i meno esperti, o i meno “tecnici” nella guida.

I copertoni ci sono piaciuti fin da subito: all’anteriore una certezza, il DHF lo conosciamo bene e sebbene non goda di un battistrada così intuitivo, è uno dei nostri preferiti. Il posteriore è ottimo quando i trail sono secchi e polverosi, ma va immediatamente in crisi quando si incontra il primo fango autunnale.

CANNONDALE Moterra NEO

I freni SLX siamo riusciti a metterli in crisi in alcune staccate al limite a causa dei dischi migliorabili. Mantenendo tale sistema frenante si potrebbero sostituire solamente i dischi con il modello XT Ice-Tec Freeza, indubbiamente superiori. Nel complesso comunque la frenata è sempre stata pronta e modulabile.

VIDEO TEST CANNONDALE MOTERRA NEO CARBON 2

NOTE:

Non vi abbiamo dato riferimenti chilometrici riferiti all’autonomia della batteria? Certo, è impossibile determinare un tale valore essendoci in gioco troppe variabili: il peso del biker, la modalità utilizzata, le condizioni del trail, il dislivello, la pendenza e anche la temperatura. Tutte le risposte che trovate sull’autonomia sono esclusivamente soggettive, pertanto vanno prese come indicazione puramente generica.

CONCLUSIONI:

La Cannondale Moterra NEO aveva perso i lineamenti delle prime versioni già un paio d’anni fa, ma ora con questo nuovo look my’22/23 è ancora più filante ed equilibrata. I tecnici Cannondale hanno integrato molto bene la super-batteria da 750Wh, che permette di macinare veramente tanti chilometri, e il motore Bosch, sempre pronto e molto potente. La qualità del telaio si nota, come da tradizione Cannondale, il triangolo in carbonio è un’opera d’arte ma anche il carro, sebbene in alluminio, è realizzato molto bene. Riteniamo non ci siano upgrade troppo onerosi da apportare, è un’eMtb ready-to-ride con tutte le carte in regola per far divertire fin da subito sia chi ama percorrere i trail dietro casa ma soprattutto chi predilige le lunghe pedalate alpine, cercando dislivello e tanti chilometri da raccontare.

Prezzo di listino: 7499 €

 

Cosa non ci è piaciuto:
Frenata migliorabile in situazioni al limite.
Cosa ci è piaciuto:
Ottimo telaio e geometrie;
Ebike molto equilibrata;
Nuova elettronica della power unit Bosch.

 

Link al sito CANNONDALE: www.cannondale.com

Testo: Matteo Pedrech
Foto: Matteo Pedrech e Silvia Rech

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