SPECIALIZED TURBO LEVO SL Gen2

Specialized rinnova profondamente la light ebike TURBO LEVO SL, che ora diventa Gen2. Power unit rivista e ottimizzata, elettronica ancora più personalizzabile e un telaio in carbonio completamente nuovo e versatile.

Le light ebike si stanno ricavando una posizione sempre più consolidata nel vasto settore delle ebike, apprezzate soprattutto da chi ama godere della leggerezza pressoché pari a una mtb tradizionale, ma senza disdegnare il minimo aiuto tecnologico derivante dalla power unit. Specialized ha presentato la propria ebike leggera TURBO LEVO SL nel bel mezzo della pandemia, ma oggi rilancia con un modello aggiornato, chiamato Gen2, proprio per anticipare quella che l’ebike oggetto del nostro test: la seconda generazione.

Specialized turbo Levo SL gen2

La Specialized Turbo LEVO SL Gen.2 vuole essere guidata come una normale trail bike.

Abbiamo ricevuto la nuova Specialized TURBO LEVO SL Gen2 Comp Carbon con un mese di anticipo rispetto alla data di lancio mondiale per poterla provare in maniera approfondita e raccontarvela in anteprima, dandovi così un riscontro concreto e reale.

Specialized TURBO LEVO SL Gen2 Comp Carbon

Telaio tutto nuovo per la nuova nata di casa Specialized. La tubazione principale è chiaramente differente dalla precedente e non abbraccia più l’ammortizzatore. Il nuovo telaio rispecchia infatti una forma molto più tradizionale -ed efficiente?- pur mantenendo inalterati alcuni connotati base come il sistema di sospensione FSR, con un link di fissaggio aggiornato, e la disposizione delle celle all’interno della tubazione diagonale. La priorità degli ingegneri Specialized, che ha portato alla rivisitazione in toto del telaio è stata la ricerca del massimo divertimento alla guida.

Specialized turbo Levo SL gen2

Il materiale scelto sia per la versione S-WORKS che per la Comp Carbon (oggetto del test) è il carbonio. I telai sono i medesimi, mentre ciò che cambia è l’allestimento e le finiture. Rispetto alla SL di prima generazione, questa nuova SL Gen2 è proposta in soli due allestimenti. Il nuovo telaio è pluri regolabile, nasce con il formato ruote Mullet, ossia 29 pollici all’anteriore e 27.5 al posteriore, ma tramite un Flip-Chip posto sul giunto Horst è possibile montare una ruota da 29 pollici anche al posteriore.

Al contempo è possibile giocare con l’angolo sterzo, potendolo variare da 63 a 64,25 o addirittura 65,5 gradi semplicemente cambiando le calotte della serie sterzo, in dotazione con l’acquisto della bicicletta.

Specialized turbo Levo SL gen2

Rimanendo sulle quote geometriche facciamo notare le classiche taglie di Specialized -addirittura sei!- indicate con le sigle S1, S2, S3, S4, S5 ed S6 dove la prima è la più piccola e l’ultima la più abbondante. In test il telaio in taglia S4, volgarmente equivale pressoché ad una L, che prevede un Reach di 470 mm, con un interasse di 1238 mm e un angolo piantone sella di 75.8 gradi.

Specialized turbo Levo SL gen2

Si tratta di quote moderne ma non esagerate, che abbinate ad escursioni delle unità ammortizzanti rispettivamente di 160 mm all’anteriore e 150 al posteriore, denotano l’intenzione di Specialized nel posizionare la TURBO LEVO SL Gen2 nel vasto gruppo delle trail bike: le mountainbike “tuttofare”. Nell’insieme il baricentro è ora più basso anche grazie ad un nuovo alloggio del motore, con l’intento di rendere ancora più performante la guida in tutte le situazioni.

Specialized turbo Levo SL gen2

Continuando ad osservare il telaio non possiamo che notare il passaggio cavi interno, che comunque non osa troppo nell’integrazione, per fortuna! Ci piace così: qualche centimetro di guaina in vista ma una maggiore facilità nelle operazioni di manutenzione.

ELETTRONICA EVOLUTA

Come abbiamo anticipato, la power unit è nuova, anzi, aggiornata e migliorata. Oltre al software, infatti cambia soprattutto il carter, ora più compatto, ma anche la distribuzione al suo interno. Motore nuovo, versione 1.2, che però mantiene inalterata la qualità di silenziosità, sebbene non sia il vincitore in termini assoluti, affiancando a questa caratteristica anche un valore di coppia pari a 50 Nm e una potenza di picco di 320 W, valori di assoluto rispetto in questa categoria di ebike. Ricordiamo che la precedente power unit 1.1, erogava 35 Nm di coppia e 240 W di potenza di picco.

Specialized turbo Levo SL gen2

Il display MasterMind è dotato di vetro Gorilla Glass ed è posizionato nel medesimo punto, sul top tube, al riparo da polvere e detriti alzati dalle ruote, e la posizione convince anche in termini di visibilità per l’utilizzatore. La qualità di questo componente ci ha sorpreso, è sempre ben visibile anche in pieno sole, ha un ottimo contrasto e scritte sempre chiare e facilmente leggibili.

Il manettino dei comandi posto a sinistra, invece, è minimalista, quasi impercettibile a colpo d’occhio, ma i due pulsanti sono ergonomici per facilitare la sensibilità a guanti indossati.

Specialized turbo Levo SL gen2

Il tutto è mantenuto “in vita” da una batteria da 320 Wh disposta lungo la tubazione diagonale, che addizionata ad un extender opzionale offre ulteriori 160 Wh. Anche gli extender della precedente TURBO LEVO SL sono compatibili con questa nuova piattaforma.

Tramite connessione Bluetooth e l’app Mission Control è possibile sbloccare la piena potenza del motore, al primo accesso, ma soprattutto settare a piacimento i 3 livelli di regolazione, settando per ognuna sia il livello di supporto che la potenza di picco. L’elettronica è completamente aggiornabile nel tempo attraverso un’apposita porta USB-C.

COMPONENTI

L’allestimento del modello Comp Carbon è formato da unità ammortizzanti FOX che strizzano l’occhio all’efficacia in discesa: forcella con steli da 36 mm e ammortizzatore bloccabile e dotato di piggy back.

Specialized turbo Levo SL gen2

Il gruppo è il super collaudato SRAM GX Eagle, con corona da 32 denti e guidacatena superiore di serie.

SRAM anche l’impianto frenante composto da pompanti e pinze CODE a quattro pistoncini e dischi Centerline da 203 mm di diametro.

Ruote Mullet, come abbiamo detto, composte da cerchi Specialized a 32 raggi per ruota e copertoni -sempre di casa Specialized- Butcher all’anteriore ed Eliminator al posteriore. Anche le mescole sono differenziate, troviamo la più morbida T9 all’anteriore e la T7 al posteriore che ne contiene l’usura.

Specialized turbo Levo SL gen2

Non di minor importanza il reggisella XFusion da ben 170 mm che sorregge la sella Specialized, mentre il cockpit è formato da manubrio e attacco in alluminio, il primo da 780 mm e il secondo da 55 mm.

Specialized turbo Levo SL gen2

Specialized turbo Levo SL gen2

Avete notato anche voi cosa c’è nel piantone sterzo? È il sistema SWAT di Specialized, un multitool minimale e sempre pronto all’uso.

IL TEST:

Specialized ci ha mandato la nuova TURBO LEVO SL Gen2 in allestimento Comp Carbon in taglia S4, taglia pressoché equivalente ad una L, ideale quindi per altezze che spaziano tra i 175 e 185 cm circa. Curiosi di pesare questa light-ebike ci siamo approcciati immediatamente alla bilancia, il cui esito è stato di soli 18,4 kg, senza pedali e con ruote tubeless. Un peso di tutto rispetto che fa capire immediatamente quanto sia il divario tra queste light-ebike e le classiche emtb.

IN SELLA

La posizione di guida della nuova Specialized TURBO LEVO SL Gen2 è molto equilibrata, centrale e non troppo caricata sul manubrio. Ne consegue una guida comoda per macinare chilometri e dislivello ma nel contempo molto performante, in pieno stile trail-ride. Onestamente per me che vi scrivo (Matteo Pedrech) è leggermente lunga: sono alto 179 cm e avrei preferito un attacco manubrio più corto, anche soltanto di 1 cm. Ma poco importa, stiamo parlando di dettagli minimi e ininfluenti ai fini della prova.

Specialized turbo Levo SL gen2

La posizione del cockpit è ottimale, il display disposto sul top tube è comodo da consultare e offre le informazioni di base indispensabili durante la guida, tra cui lo stato della batteria, la mappatura in uso, la velocità, il dislivello, ecc. Sul manubrio il manettino è fissato a sinistra: due tasti principali e due tasti funzione per navigare agevolmente il menu della MasterMind di Specialized.

Ai fini del setup abbiamo utilizzato sempre la ruota da 27.5 al posteriore, soluzione consigliata vivamente da Specialized, in grado di esprimere il meglio di questa LEVO SL Gen2. La power unit l’abbiamo sbloccata portandola alla massima potenza, una volta collegati con l’app Mission Control. Questo vincolo “poco simpatico” invita gli utilizzatori ad usare l’app per godere al massimo del nuovo sistema elettronico di Specialized, scoprendone poi durante le uscite il vero potenziale con la possibilità di essere letteralmente cucito su misura ad ognuno.

IN SALITA

Guida leggermente alta e ruota posteriore da 27.5 potrebbero portare a pensare che non sia molto performante in salita. Tutt’altro, la Specialized TURBO LEVO SL Gen2 rispecchia il vero carattere di una trail-bike seppur muscolosa. Nelle salite tecniche è sufficiente abbassare leggermente la sella per godere immediatamente di maggior equilibrio, mentre il motore eroga i 50 Nm di coppia. Il copertone posteriore Eliminator offre grip in abbondanza anche in presenza di leggero fango, i tasselli disposti distanziati permettono di scaricare molto bene.

Specialized turbo Levo SL gen2

Il passaggio di mappatura, tramite il manettino sul manubrio, è immediato e intuitivo. Grazie ad esso è semplice passare da ECO a TURBO in soli due click (passando per TRAIL ovviamente) per affrontare facilmente una rampa improvvisa. La MasterMind è inoltre dotata del sistema MicroTune: un sotto menu che permette di gestire la potenza a incrementi del 10%.

Tramite l’app è possibile anche personalizzare tutte le schermate del display MasterMind.

Nelle salite più costanti, come lungo le classiche strade forestali, l’ammortizzatore bloccabile aiuta ad ottimizzare l’efficienza e quindi i consumi, ma ancor di più è la cadenza che incide. Ebbene sì, la massima efficienza del motore è tra le 70 e le 80 pedalate al minuto, e la spinta poi continua fino alle 110 pedalate al minuto, mentre scendendo a 45/55 pedalate al minuto si entra nel range meno conveniente, più dispendioso di energia, che riduce in modo significativo le performance della batteria. In parole povere, per godere al massimo di questa power unit è necessario pedalare agili, un po’ come si farebbe con una mountain bike tradizionale, no?

Specialized turbo Levo SL gen2

Rimaniamo in tema power unit perché volendo analizzare l’erogazione della potenza, ci ha sbalordito come essa sia estremamente naturale e mai brusca. È il motore più naturale che ad oggi abbiamo mai provato, vigoroso quando necessario (in TURBO ad esempio) e molto molto leggero in ECO, come ci si aspetta da un’ebike di questo genere. La modalità TRAIL è la giusta via di mezzo, quella che abbiamo utilizzato per oltre il 60% dei giri. In quanto a rumorosità ci ha soddisfatto: il livello è discreto sebbene riteniamo essere leggermente più rumoroso di alternative presenti sul mercato, paragonato al TQ per esempio. Chiaramente nulla a che vedere con i tradizionali motori da ebike provati finora. A motore spento il trascinamento è pressoché nullo, tanto che l’opzione si può valutare realmente per i trasferimenti su asfalto.

Specialized turbo Levo SL gen2

Ma la durata della batteria? Domanda più che lecita, ma sappiamo tutti, e lo diciamo sempre nei nostri test, quanto questo dato sia troppo personale e variabile per essere espresso in maniera assoluta. La nostra uscita più lunga con la Specialized TURBO LEVO SL Gen2 senza extender, ci ha permesso di toccare quota 1300 m di dislivello sviluppati in circa 37 km, sfruttando tutte le mappature a disposizione e ottimizzando ECO e TRAIL secondo le nostre preferenze. A fine giro l’1% rimanente ci ha fatto capire di aver raggiunto le massime potenzialità di questo sistema elettronico.

Specialized turbo Levo SL gen2

Il telaio dal canto suo è molto rigido ed il sistema FSR si rivela molto efficiente anche in salita. La borraccia posizionata così in basso non è comodissima da raggiungere, ma non ci sono altre posizioni utili nel triangolo principale.

Per quanto concerne la rapportatura, l’enorme pignone da 52 denti devia tutte le scuse… anche quelle dei meno allenati.

IN DISCESA

Ma è in discesa e nei percorsi misti che questa Specialized TURBO LEVO SL Gen2 dà il meglio di sé. Reggisella abbassato, giù tre pignoni e ammortizzatori aperti.

Specialized turbo Levo SL gen2

È un’ebike ma si guida come una mountain bike tradizionale. Sì, il peso contenuto e la ciclistica da trail bike non lasciano spazio a dubbi e le performance lo confermano. Per merito soprattutto di un telaio azzeccato e di un insieme sospensioni e componenti declinati alla discesa, la Specialized TURBO LEVO SL Gen2 offre un divertimento assoluto. L’agilità non ha nulla a che vedere con quella delle ebike tradizionali e ci si dimentica presto di avere motore e batteria nel telaio. Basti pensare che una tradizionale mountain bike da enduro mediamente pesa 14,5/15 kg!

Specialized turbo Levo SL gen2

Per massimizzare la guidabilità è necessario abbassarsi sul manubrio, per compensare l’altezza, sebbene lo stesso permetta di essere abbassato giocando con gli spessori della serie sterzo, mentre per quanto riguarda l’angolazione di quest’ultima ci siamo trovati meglio posizionandola a 64.25°, come previsto dall’assetto standard. Quote di questo tipo abbinate a un SAG anteriore e posteriore del 25/30% garantiscono una stabilità ottima sia alle alte velocità che nei tratti tecnici. Inoltre il comportamento è sempre prevedibile anche spingendo molto forte e correndo al limite.

Specialized turbo Levo SL gen2

I copertoni Specialized differenziati tra anteriore e posteriore ci sono piaciuti sia con il terreno secco, leggermente polveroso, sia in presenza di leggero fango. Le mescole della gomma poi si sono rivelate all’altezza, garantendo pieghe sicure e ottimo grip anche in staccata. In frenata purtroppo i freni SRAM si sono rivelati solamente sufficienti, non tanto per la potenza massima ma piuttosto per la scarsa modulabilità, senza tralasciare il fatto che richiedono di essere strizzati parecchio.

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Nelle discese più lunghe e forsennate il punto di frenata cambia spesso al variare della temperatura d’esercizio dell’impianto frenante, per questo riteniamo utile cambiare pastiglie e dischi per migliorare le performance di questo componente che a distanza di anni e di aggiornamenti continua ad accusare sempre gli stessi problemi.

Specialized turbo Levo SL gen2

La LEVO SL Gen2 salta, eccome se salta! L’agilità è il punto forte di questa ebike che permette praticamente le stesse performance di una tradizionale mountain bike da trail, salti compresi.

CONCLUSIONI:

Con questa nuova TURBO LEVO SL Gen2, Specialized ha alzato l’asticella e ha ampliato ancor di più il divario tra le classiche ebike e le light-ebike. Peso ridotto, erogazione della potenza in modo naturale e tanta agilità nella guida sono le peculiarità di questo modello, adatto soprattutto a chi ha un minimo di allenamento ma cerca una mountain bike meno faticosa. Con la Specialized TURBO LEVO SL Gen2 non si perde il gusto di fare fatica per guadagnarsi la cima, ma lo si apprezza ancora di più arrivando abbastanza freschi per divertirsi poi in discesa. D’altronde è proprio questa la filosofia delle trail bike. L’allestimento Comp Carbon prevede di base tutto il necessario per divertirsi godendo di performance di alto livello, eccetto per i freni che richiedono un aggiustamento per esprimere il meglio di sé. Il motore si rivela la massima evoluzione dei sistemi Specialized, e in combinazione con l’app Mission Control è ad oggi una delle migliori soluzioni sul mercato.

Prezzo di listino: 7900 €

 

Cosa non ci è piaciuto:
Freni poco performanti.
Cosa ci è piaciuto:
Guida divertente, agile e simile a una normale mtb;
Erogazione della potenza e gestione della power unit;
Qualità del telaio.

 

Link al sito SPECIALIZED: www.specialized.com

Testo: Matteo Pedrech
Foto: Matteo Pedrech e Silvia Rech

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